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Sant'Andrea a Pigli
Arezzo
Arezzo - Cortona - Sansepolcro
chiesa
parrocchiale
Santa Maria e Sant'Andrea a Pigli
Parrocchia di Sant'Andrea a Pigli
Coperture; Pianta; Struttura
nessuno
XI - 1390(carattere generale intero bene); 1550 - 1575(completamento chiesa); 1583 - 1583(visita apostolica chiesa); 1656 - 1656(altari chiesa); 1708 - 1739(rifacimento chiesa); 1792 - 1792(carattere generale chiesa); 1836 - 1836(carattere generale intero complesso); 1836 - 1872(costruzione campanile); 1872 - 1880(costruzione cimitero); 1890 - 1899(demolizione e rifacimento fondazioni); 1925 - 1925(rifacimento campanile); 1995 - 1995(rifacimento chiesa); 2015 - 2016(ristrutturazione canonica)
Chiesa di Santa Maria e Sant'Andrea a Pigli
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Maria e Sant'Andrea a Pigli <Sant'Andrea a Pigli, Arezzo>
Altre denominazioni Chiesa di Santa Maria e Sant'Andrea
Ambito culturale (ruolo)
maestranze aretine (costruzione)
Notizie Storiche

XI - 1390 (carattere generale intero bene)

I più antichi documenti risalgono al secolo XI: nel 1031 si ebbe una permuta di beni tra l'Abate di Santa Fiora e gli Azzi «in casalibus Pinli››; nel 1079 già si parla del Castello di Pigli. Poi i documenti si fanno più frequenti. In generale si può dire che nel secolo XI la zona era in massima parte possesso dei Marchesi del Monte Santa Maria; più tardi corte e castello passarono, per vendita, alla Canonica Aretina. Nel 1390 il Libro della Lira pone la «villa de Pigli›› tra gli 81 "comunelli" e ville costituenti il Capitanato di Arezzo. Fin dall'alto medioevo tre chiese esistevano nella zona: quella di Sant'Andrea quella di San Clemente e quella di Santa Maria. La chiesa di Sant'Andrea de Pilli è citata nei documenti, sebbene solo indirettamente, fin dal 1182, assieme a S. Maria. La troviamo nei decimari del 1275 e del 1278, nella plebenda della Pieve di Santa Mustiola di Quarto ed è registrata, al pari di Santa Maria, nel decimario del 1302-1303.

1550 - 1575 (completamento chiesa)

In occasione della Visita Pastorale del vescovo di Arezzo, nel 1550, la chiesa di Sant'Andrea de Pigli appariva ornata e in buone condizioni. Il rettore, la cui nomina spettava alla famiglia Brandaglia, era Ser Marco di Matteo Nappioni di Fontiano. Il vescovo tornò a Sant'Andrea il 25 Giugno del 1575. Dalla descrizione della chiesa si apprende che il ciborio sopra l'altare era in legno e a forma piramidale. La chiesa era in cattivo stato di conservazione, il Vescovo ordinò dunque di restaurare le immagini affrescate sulle pareti e imbiancare tutte le parti dove non c'erano figure.

1583  (visita apostolica chiesa)

Il 24 marzo del 1583 Sant'Andrea fu visitata da monsignor Angelo Peruzzi, Vescovo di Sarsina e Visitatore Apostolico, con l'incarico papale di verificare le applicazioni delle disposizioni emanate dal Concilio di Trento. Sant'Andrea de Piglis viene definita "parrocchiale" e quindi aveva una cura di anime. Visitando l'interno dell'edificio sacro, il Visitatore annotò che la chiesa era pavimentata, ma non intonacata e né imbiancata. Il tabernacolo era indecente e ordinò quindi di foderarlo di seta rossa e assicurarlo con una "fidata" chiave. Il Visitatore ordinò al parroco di acquistare una pisside in rame esternamente dorata, con un coperchio e una croce, sufficiente per contenere tutte le particole per le anime a Comunione della parrocchia. L'altare Maggiore della chiesa era munito di 3 tovaglie, di altare portatile, 2 candelieri e pallio; sopra l'altare c'era il baldacchino, e la volta dipinta di belle figure.

1656  (altari chiesa)

La Visita successiva risale al 1656. Dalla relazione sappiamo che la chiesa aveva qualche novità: il Visitatore annotò che a sinistra, guardando l'altare Maggiore dedicato all'apostolo Sant'Andrea c'è l'altare del Santo Rosario. Esisteva poi, la Società di San Giovanni Decollato, una società laicale formata da parrocchiani.

1708 - 1739 (rifacimento chiesa)

Dalla Visita del 1708 risulta che il popolo aveva fabbricato a ponente della chiesa una cappella dedicata a San Giovanni Decollato a uso della Compagnia laicale. Dalla Visita del 1739 Sant'Andrea aveva, oltre all'altare Maggiore e all'altare di sinistra, dedicato al Santo Rosario, un altro altare, a destra, dedicato al Suffragio, probabilmente ad uso di una Compagnia laicale.

1792  (carattere generale chiesa)

Dalla successiva Visita, compiuta dal Vescovo Marcacci nel 1792, abbiamo la certezza che il ciborio era in legno dorato, in forma di piramide. Il Vescovo ordinò un Crocefisso più grande dell'esistente, per l'altare Maggiore. A sinistra c'era l'altare del Santo Rosario, mentre a destra c'era un altro altare, dedicato al Crocifisso, che fino a questo momento non avevamo mai incontrato.

1836  (carattere generale intero complesso)

Altra Visita nel 1836, il 21 settembre, il Vescovo ci dice che ancora Sant'Andrea era patronato dei Brandaglia ed era suffraganea della Pievania di Quarto e addetta al Vicariato di Puliciano. L'edificio appariva in buono stato. La chiesa era 'a tetto' lunga braccia 16 e larga braccia 9, con 3 altari, coro, pulpito, via crucis, sepoltura, sacrestia e campanile a vela con due campane. Si cita per la prima volta la la canonica annessa. L'altar Maggiore era 'alla romana', con gradini di legno e dedicato a Sant'Andrea Apostolo. L'altare a sinistra era tutto di legno, a muro, con un quadro in tela e dedicato a Maria SS. del Rosario. L'altare a destra, dedicato al SS. Crocifisso era di stucco ed a muro

1836 - 1872 (costruzione campanile)

La successiva Visita risale al 18 ottobre 1872. La chiesa era coperta a tetto e sostenuta, al centro, da un arco. Viera l'orchestra con organo, ed il campanile a torre, edificato fra il 1836 ed il 1872.

1872 - 1880 (costruzione cimitero)

Il Vescovo tornò a Sant'Andrea il 17 giugno 1880. Il parroco era ancora don Domenico Peruzzi. Il Vescovo visitò il Campo Santo – che evidentemente era stato costruito negli otto anni fra le due visite – e ordinò di rifare la croce nel mezzo e munire il cancello di serratura.

1890 - 1899 (demolizione e rifacimento fondazioni)

Nel 1890 il parroco Peruzzo Peruzzi aveva dato avvio all'edificazione di una nuova chiesa. L'antica chiesa fu demolita del tutto, eccetto il campanile a torre piuttosto recente. Sul medesimo luogo, fu costruito un nuovo edificio, progettato dall'architetto Giuseppe Ghiandai di Arezzo, a tre navate in stile neogotico, ispirato alla cattedrale aretina. La facciata esterna è palesemente ispirata a quella disegnata da Dante Viviani per il Duomo di Arezzo e presenta tre lunette affrescate nel 1899 da De Bacci Venuti Pietro Gualtiero, pittore e restauratore. La consacrazione avvenne il 3 del settembre 1899.

1925  (rifacimento campanile)

Il campanile, che aveva uno stile ottocentesco, sormontato da una cupoletta – come quello della Sassaia di Rigutino – mal si adattava allo stile della nuova chiesa. Fu così che il parroco Don Giuseppe Sampoli, nel 1925 diede incarico a Fulberto Benelli di modificarlo. La parte basilare della torre campanaria, fino all'altezza dei muri perimetrali della chiesa, fu solamente restaurata e rafforzata, mentre furono ricostruiti il piano superiore – aperto da quattro finestre in stile gotico – e la cella campanaria. La sommità fu realizzata a terrazza, con una merlatura di tipo guelfo. Le spese furono sostenute dal parroco e dai parrocchiani, che si prestarono gratuitamente al trasporto dei materiali. Il 29 novembre 1925 ci fu l'inaugurazione da parte del Vescovo Mons. Mignone, che benedì anche la nuova campana dedicata alla memoria dei 12 caduti della parrocchia, durante la Prima Guerra Mondiale.

1995  (rifacimento chiesa)

Nel 1995 è stato eseguito il rifacimento della copertura e del pavimento della chiesa.

2015 - 2016 (ristrutturazione canonica)

Nel 2015 è stata presentata richiesta di contributo alla CEI per interventi di ristrutturazione alla canonica che hanno previsto l’adeguamento degli spazi, il rifacimento delle persiane e la tinteggiatura delle due facciate.
Descrizione

La Chiesa è costituita da tre navate di cui una centrale e due minori laterali. La struttura è realizzata con pareti in muratura continua con blocchi lapidei squadrati. La navata centrale è realizzata con copertura a doppia falda su capriate in legno e le due navate minori sono realizzate ad unica falda. L'abside anch'esso realizzato con copertura in legno presenta una parte a doppia falda ed una porzione a tre falde.
Coperture
La navata centrale è realizzata con copertura a doppia falda su capriate in legno e le due navate minori sono realizzate ad unica falda. L'abside anch'esso realizzato con copertura in legno presenta una parte a doppia falda ed una porzione a tre falde.
Pianta
La Chiesa è costituita da tre navate di cui una centrale e due minori laterali.
Struttura
La struttura è realizzata con pareti in muratura continua con blocchi lapidei squadrati.
Adeguamento liturgico

nessuno
La chiesa, riedificata nei primi decenni del secolo scorso fu già concepito con l'altare verso il popolo.
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