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Descrizione |
La chiesa è collocata nel centro abitato di Savigliano, sulla via che congiunge piazza Santorre di Santa Rosa al borgo Pieve. Il complesso parrocchiale, costituito dalla chiesa e dai locali ad essa annessi, sorge in continuità alle altre costruzioni sul lato sud. La facciata è rivolta ad est.
La chiesa si presenta a croce latina, con cinque navate ed ampio deambulatorio dietro il coro. Gli ambienti interni sono coperti da sistemi compositi e alternati di volte: la navata centrale e i bracci del transetto sono coperti da volte a botte unghiate, che alla loro intersezione generano una volta a vela cupoliforme; il catino absidale è coperto da semicupola, mentre il deambulatorio da una serie di volte a crociera; le navate laterali, quelle più prossime alla centrale, sono coperte da volte a vela con cupola, mentre quelle esterne presentano un'alternanza tra volte a botte e volte a crociera; il transetto è sormontato da volte a botte unghiate.
La facciata principale è a ordini sovrapposti ed è scandita verticalmente in tre campi, divisi da coppie di lesene con capitelli corinzi, il coronamento del campo centrale ha timpano curvilineo. Inferiormente sono presenti i tre ingressi, di cui il principale in asse con la navata centrale; superiormente si apre una finestra tonda. La facciata è interamente decorata, nelle tonalità dei rossi e dei gialli, con cornici che inquadrano le aperture e finte finestre.
Il campanile è collocato nella parte anteriore dell'edificio, sul lato destro, in corrispondenza della cappella di S.Nicola. Si innalza su base quadrata, con finitura in muratura a vista; la cella campanaria è aperta sui quattro lati e termina con cuspide.
Esternamente la facciata si presenta in cattivo stato di conservazione, con evidenti fenomeni di dilavamento dell'apparato decorativo. Internamente sono presenti fenomeni di umidità parietale e infiltrazione sulle volte, a danno dell'apparato pittorico.
pianta |
La Chiesa si presenta a croce latina, con cinque navate ed ampio deambulatorio dietro il coro.
La navata centrale e le laterali sono suddivise in cinque campate, oltre al catino absidale, con deambulatorio, e alle campate laterali all'ingresso, di cui, a destra, la cappella di S. Nicola. |
facciata |
La facciata è rivolta a est. E' a ordini sovrapposti ed è scandita verticalmente in tre campi, divisi da coppie di lesene con capitelli corinzi, il coronamento del campo centrale ha timpano curvilineo, sormontato da pinnacoli. Inferiormente sono presenti il portone principale, in asse con la navata centrale, e i due secondari in asse con le navate laterali; i portoni, di cui il centrale più grande, sono in legno, a due battenti. L'ordine superiore ospita, centralmente, una finestra tonda.
Il fronte delle navate più esterne è arretrato rispetto al filo di fabbrica, visibile solo sul lato destro dell'edificio; esso presenta finitura ad intonaco, tinteggiato di giallo; al centro è collocata un'apertura ovale.
La facciata è interamente dipinta, nelle tonalità dei rossi e dei gialli, con cornici attorno ai portali e finte finestre nell'ordine superiore. |
prospetti laterali |
I prospetti laterali presentano finitura ad intonaco, tinteggiata nella tonalità del giallo, con riquadrature di tonalità più chiara. I prospetti evidenziano le altezze differenti dei volumi interni. Sulle pareti sono presenti aperture ad arco. |
Impianto strutturale |
L'edifico presenta struttura in muratura portante, con sistemi voltati a copertura dell'interno.
la navata centrale e i bracci del transetto sono coperti da volte a botte unghiate, che alla loro intersezione generano una volta a vela cupoliforme; il catino absidale è coperto da semicupola, mentre il deambulatorio da una serie di volte a crociera; le navate laterali, quelle più prossime alla centrale, sono coperte da volte a vela con cupola, mentre quelle esterne presentano un'alternanza tra volte a botte e volte a crociera; il transetto è sormontato da volte a botte unghiate.
Il tetto è a falde, con copertura in tegole tipo "coppi". |
interni |
La navata centrale e il transetto presentano doppia altezza rispetto alle navate laterali.
Le navate laterali sono delimitate da venti pilastri,il corpo occidentale dell'edificio presenta un profondo abside, le cui superfici interne sono scandite da quattordici paraste.
Ampi cornicioni modanati corrono lungo i perimetri delle navate, dividendone lo spazio verticale e fungendo da imposta alle volte.
In tutto l'edificio, medaglioni, decorazioni e pannelli si confrontano in un'atmosfera cromatica dominata dalle tonalità del verde e del marrone-beige. Sulle volte epigrafi indicative si alternano a finte architetture, vasi di fiori, conchiglie, festoni, particolari decorativi, elementi naturalistici, figure monocromatiche in tinte grigio-verde.
Le finestre che si aprono verso l'esterno sono corredate di vetrate artistiche.
Sul lato destro dell'attuale ingresso, antico catino absidale, è collocato un affresco di Sant’Anna Metterza con la Vergine ed il Bambino, risalente all'inizio del XV secolo.
Sulla parete della navata destra è collocata la cattedra lignea dell'Abate, ricavata da un confessionale di inizio Seicento.
Nel deambulatorio è collocata il dipinto "S.Francesco riceve le stigmate", realizzata dal Molineri nel 1629.
Dietro l'altare è collocato il coro dei canonici, con stalli lignei di S.M.Clemente.
Sopra l'ingresso si trova la cantoria che ospita l'antico organo a canne dei F.lli Vittino di Centallo. |
cappella di San Nicola |
E' collocata a destra dell’ingresso principale, alla base della torre campanaria. Il vano è di forma quadrata, su cui si imposta una volta a crociera, ora priva di costoloni e della chiave di centro volta.
Nel primitivo edificio era una cappella absidale, dalle forme gotiche, ricca di affreschi opera di un ignoto pittore, detto “Maestro della cappella di San Nicola”, che la decorò intorno al 1320. Un ciclo di affreschi si sovrappose parzialmente ad essi, sulla metà sinistra della parete nord, nella seconda metà del XIV secolo. La "Crocifissione", datata 1370, strappata negli anni Settanta del Novecento, ora è posta nel salone parrocchiale.
Nella lunetta di controfacciata si trova l’affresco che raffigura la “Vergine in Trono con il Bambino”. Sulla parte destra della parete nord, vi è la figura di san Nicola che fornisce di dote tre fanciulle, Sant’Antonio Abate tentato nel deserto e gli Evangelisti.
Sulla parete sud rimangono frammenti di alcune figure: sant’Eligio con lo scudiero, san Giorgio a cavallo e la principessa, un santo con la veste rossa. Sull’arcone, molto danneggiati, san Luigi di Francia e san Cristoforo sormontati dalle due figurette dell’eremita san Zosimo e santa Maria Egiziaca. Sul soffitto è stata in parte recuperata la decorazione a stelle di ceralacca. |
presbiterio |
Il nuovo presbiterio propone in pianta un ribaltamento di 180° del “ferro di cavallo” absidale, è allo stesso piano del vecchio ma da esso separato dalla vecchia balaustra di marmo, mantenuto così come il retrostante pavimento. Quattro, a blocchi in massello, i gradini circolari, il primo con pedata più ampia. L’altare è un parallelepipedo con ambone a destra e sede a sinistra dinanzi alla balaustra. Tutti sono stati disegnati con utilizzo d'una stessa curva parabolica. Il tabernacolo è rimasto nell’"Altare Maggiore”.
Nella scelta dei materiali lapidei si è mirato a colori chiari per rischiarare l'ambiente piuttosto buio: per altare, ambone e sedi la scelta è ricaduta sull'utilizzo di pietra di Gerusalemme spazzolata, a blocchi giunti direttamente dalla Palestina. Il crocifisso di area boema del XV-XVI secolo è in legno ed è una acquisizione recente. |
altare maggiore |
L'Altare Maggiore Capitolare, realizzato ne primi anni del 1700 dal marmorino P. Casasopra su disegno di G. Valle, nel suo complesso è formato da un'alzata in marmo nero di Verona. Tra le colonne sono sistemate le statue marmoree di San Giuseppe sul lato sinistro e Sant'Andrea sul lato opposto. Nell'alzata centrale è sistemato il quadro con l'immagine della Madonna delle Grazie dipinta su tela attribuita al Dolce. Ai lati dell'altare, sopra le due porte laterali che danno accesso al coro, vi sono due pitture ovali rappresentanti l'apparizione dell'Angelo a San Giuseppe e sul lato opposto la Sacra Famiglia in fuga in Egitto.
Gli stalli del coro e il presbiterio risalgono al 1700 per opera dell'Abate Pasteris.
Sulla volta dell'abside spicca lo stemma gentilizio dell'Abate Pasteris "Abbas Huius Templi Maioris Edificavit MDCCLV Ornavit Complevit a MDCCLVI" (Giuseppe Lorenzo Pasteris Abate di questo tempio maggiore edificava nell'anno 1755 - affrescava anno 1756) |
altari navata sinistra |
Lungo la parete della navata di sinistra, a partire dall'ingresso, si susseguono cinque altari: "Altare del Patrocinio di S.Giuseppe Lavoratore", dei Conti Cane d'Usseglio che lo cedettero nel 1880 all'abate Cavallero che, a sua volta, lo assegnò come patrono all'Università dei Falegnami e Minusieri; "Altare del Corpus Domini" (1659) con la tela "Ultima Cena" di Jean Claret, datata 1663; "Altare della Madonna del Buon Consiglio" (1882), eretta dal canonico Carignani di Chianoc, le cui spoglie, assieme a quelle del suo collabotare Don Chiove, sono sepolte al di sotto; "Altare di San Sebastiano", patrono di Savigliano, con la tela del Gagini raffigurante il "Martirio di San Sebastiano, con S.Rocco e S.Francesco di Sales"; "Altare dei S.Giacomo e Cristoforo" (1636) eretto dal conte Alessandro Ferreri, poi dei conti Cavaglieri di Marsaglia. |
altari deambulatrio |
La navata sud, costituente il deambulatorio, ospita, da sinistra verso destra, tre altari: "Altare di S.Anna", fondato da Adriano Tapparelli (1458); "Altare del SS.Crocefisso", eretto nel 1846 dal Conte di S.Giorgio, con pitture murali poste ai lati opera del Cardellini; "Altare di Sant'Omobono" (1757), patrono dei sarti e dei mercanti di stoffe, eretto per volontà dei conti Danna nel 1879. |
altari navata destra |
La parete della navata destra, dal presbiterio verso l'ingresso, ospita ulteriori cinque altari: "Altare dello Spirito Santo" (1630), con tavola pittorica del Molineris già della famiglia dei Nazari di Calabiana ad opera di Mons.Luigi poi arcivescovo di Milano; "Altare monumentale di San Giuseppe" (1716), progettato da Filippo Juvarra, sotto cui è sepolta la principessa Isabella di Savoia; "Altare del Sacro Cuore di Gesù" (1901), eretto su mandato dell'abate Mons.Giuseppe Costa; "Altare di S.Filippo Neri" (1749) dei cento fratelli della Congregazione dedicata al santo, con dipinto raffigurante S.Filippo Neri opera di D.Seyter; "Altare dedicato ai quattro beati saviglianesi sacerdoti dell'Ordine dei Predicatori Domenicani" Pietro Cambiani dei Signori di Ruffia, Antonio Pavoni, Bartolomeo Cerveri dei Signori di Cervere e Aimone Tapparelli dei Signori di Lagnasco". |
pavimentazione |
Il nuovo pavimento della Chiesa è stato realizzato usando, come per il presbiterio, la pietra di Gerusalemme, che ripropone nella diversità di pose e dimensioni di lastre, l’impostazione a croce latina accentuata da striscia in marmo rosso di Francia che s'assottiglia sino all'altare con inserti, sul pavimento del presbiterio, di marmo verde di Frabosa. Una linea a terra dei giunti di dilatazione testimonia l’antica forma dell’aula romanica. |
apparato liturgico |
L'assemblea è ordinata in panche a battaglione conformemente al volume dell'aula e al suo orientamento.
Le panche poste sul transetto sono disposte ortogonalmente all'orientamento della chiesa, ossia sono rivolte verso la crociera in cui è stato posto il nuovo presbiterio a seguito dell'adeguamento liturgico.
Lungo il deambulatorio sono dislocati i confessionali in legno. |
Campanile |
Il campanile barocco fu innalzato da Andrea Vaj sulla base di una delle cappelle absidali della chiesa gotica originaria.
Esso è collocato nella parte anteriore dell'edificio, sul lato destro, in corrispondenza della cappella di S.Nicola. Si innalza su base quadrata ed è diviso in tre ordini: il primo è costituito dal basamento quadrato su cui si imposta, con finitura ad intonaco, tinteggiato; un cornicione su mensoline lo divide dagli ordini superiori, interamente con finitura in muratura a vista. La parte centrale presenta, su tutti i lati, aperture tonde, sormontate da aperture ad arco inquadrate da cornici; sui lati nord e sud sono presenti i quadranti degli orologi. Al di sopra, separata da ulteriore cornicione in aggetto, si trova la cella campanaria, aperta su tutti i lati mediante aperture ad arco, anch'esse riquadrate da cornici e con finte colonnine sulla parte inferiore. Un ultimo cornicione, con pinnacoli agli angoli, divide la cella campanaria dal terminale, sormontato da cuspide. |
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