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Savigliano
Torino
chiesa
parrocchiale
Sant'Andrea Apostolo
Parrocchia di Sant'Andrea Apostolo
pianta; facciata ; prospetti laterali; Impianto strutturale; interni; cappella di San Nicola; presbiterio; altare maggiore; altari navata sinistra; altari deambulatrio; altari navata destra; pavimentazione; apparato liturgico; Campanile
presbiterio - intervento strutturale (1971); presbiterio - intervento strutturale (2007-2008); presbiterio - aggiunta arredo (2007-2008)
X - XIV(costruzione preesistenze); 1320 - metà XIV(affreschi cappella di San Nicola); 1360 - 1370(ribaltamento orientamento intero bene); metà XVI - fine XVII(variazione d'uso carattere generale); 1643 - 1643(rifacimento altare maggiore); fine XVII - metà XVIII(raccolta fondi aspetto generale); 1693 - 1693(restringimento mensa); 1699 - 1700(ristrutturazione presbiterio); 1700 - 1750(completamento cappelle laterali); 1728 - 1737(ampliamento navate); 1756 - 1757(costruzione navata sud); 1843 - 1843(pavimentazione coro e presbiterio); 1879 - 1879(pavimentazione intero bene); 1888 - 1888(costruzione organo); 1928 - 1928(sopraelevazione campanile); 1971 - 1971(adeguamento liturgico presbiterio); 1974 - 1974(rinvenimento affreschi cappella di San Nicola); anni '80 - anni '80(restauro Cappella di San Nicola); anni'80 - anni'80(restauro facciata); anni '90 - anni '90(restauro dipinti e affreschi); anni 2000 - anni 2000(manutenzione facciate e tetti); 2005 - 2006(restauro campanile); 2007 - 2008(riqualificazione spazi sacri interno); 2010 - 2010(restauro organo); 2015 - 2015(manutenzione ordinaria decorazioni interne); 2016 - 2016(manutenzione ordinaria Cappella di San Nicola)
Chiesa di Sant'Andrea Apostolo
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Sant'Andrea Apostolo <Savigliano>
Ambito culturale (ruolo)
impianto medievale (impianto preesistente)
barocco (ristrutturazione)
Notizie Storiche

X - XIV (costruzione preesistenze)

La Chiesa di Sant’Andrea Apostolo ha preesistenze di impianto medievale. Il primo documento scritto che ne attesta l’esistenza è del 1098: da esso si deduce che già allora il complesso di S. Andrea formava parrocchia; al 1171 risale l’istituzione del priorato. Della costruzione gotica originaria permane la Cappella di San Nicola, a destra dell’ingresso principale, alla base della torre campanaria, che nel primitivo edificio era una cappella absidale.

1320 - metà XIV (affreschi cappella di San Nicola)

I recenti lavori di restauro e gli studi effettuati nella Cappella di San Nicola, hanno permesso di far emergere gli affreschi originari e di identificarne i Maestri autori. La Cappella di San Nicola fu affrescata per opera di un ignoto pittore, detto “Maestro della cappella di San Nicola”, che la decorò intorno al 1320. Ad egli sono attribuite le figure del sottarco identificate in San Cristoforo e San Carlo Magno. Nella seconda metà dello stesso secolo fu invece chiamato il "Maestro dei Meinardi" a integrare la decorazione preesistente con nuovi cicli iconografici, inspirati ad una nuova sensibilità religiosa legata alla figura della Vergine e di San Nicola;gli sono attribuiti la lunetta con Vergine in trono additata dagli angeli e il ciclo con la storia di San Nicola e le fanciulle miracolate.

1360 - 1370 (ribaltamento orientamento intero bene)

La chiesa è danneggiata in occasione dello scontro tra Amedeo VI e Giacomo di Savoia; in occasione delle riparazioni, l'orientamento della chiesa viene ribaltato di 180°, realizzando una nuova facciata sull'asse viario principale del borgo (al posto del precedente complesso absidale orientato, salvando solo la cappella di San Nicola); nell'area del preesistente sagrato vien invece realizzato il nuovo corpo absidale, occidentato. In occasione di tali lavori i sostegni delle navate vengono riplasmati con nuove con nuove membrature e il clerestorio viene sopraelevato.

metà XVI - fine XVII (variazione d'uso carattere generale)

A metà del Cinquecento la Chiesa venne usata come caserma ed arsenale, mentre a fine Seicento i francesi la usarono come ospedale, creando non pochi danni alla struttura.

1643  (rifacimento altare maggiore)

Nel 1643 il Priore G.P. Beggiami fece demolire l'altare maggiore addossato al muro di fondo per costruirne un altro con coro retrostante.

fine XVII - metà XVIII (raccolta fondi aspetto generale)

Tra la fine del 1690 e la prima metà del Settecento l'interesse del Priore Biagio Giuseppe Pasteris per la chiesa lo portò a raccogliere fondi per la ristrutturazione, che interessò principalmente la zona presbiteriale.

1693  (restringimento mensa)

Nel 1693 il Priore G.B. Pasteris fece restringere la mensa trasferendo il tabernacolo contro il muro del coro.

1699 - 1700 (ristrutturazione presbiterio)

Tra il 1699 e il 1700 Giovanni Valle e il marmorino Pietro Casasopra realizzarono l'altare maggiore con colonne in rosso di Francia, coronamento in nero di Verona e le statue di San Giuseppe e Sant'Andrea in marmo bianco di Carrara; fu trasferita nell'alzata dell'altare la Vergine con Bambino, dipinta da Giovanni Angelo Dolce per la primitiva chiesa. Allo stesso periodo risale la costruzione dei due altari in marmi policromi posti nei bracci della crociera.

1700 - 1750 (completamento cappelle laterali)

Il Priore Pasteris, nella sua volontà di abbellimento e rinnovamento dell'edificio, fu presto imitato dalle famiglie e dalle congregazioni che possedevano il patronato delle cappelle laterali della chiesa. La compagnia di San Giuseppe, grazie all'intervento della principessa Isabella di Savoia Carignano, potè avvalersi dell'opera di Filippo Juvarra per la realizzazione dell'altare nella cappella di San Giuseppe. Il Municipio stesso fu committente di Francesco Gallo, nel 1728, per l'altare intitolato ai Santi Sebastiano, Rocco e Francesco di Sales, protettori della città di Savigliano. L'altare, in cui si conserva la teca dorata delle reliquie di San Francesco di Sales, fu costruito dal luganese Giovanni Domenico Giudice. Nel 1723 la Congregazione dei Cento Fratelli decise di ristabilirsi nella chiesa di Sant'Andrea provvedendo alla costruzione di un nuovo altare marmoreo in cui inserire il dipinto di San Filippo Neri, realizzato trent'anni prima da Daniele Seyter.

1728 - 1737 (ampliamento navate)

L'attuale assetto a cinque navate si deve all'intervento, nel 1728, dell'architetto Andrea Benedetto Vay che curò anche la scenografica facciata, completata nel 1731, e il nuovo campanile nel 1737. Dal 1737 la chiesa assunse il titolo di collegiata. Al 1740 risalgono anche la casa abbaziale e il piazzale.

1756 - 1757 (costruzione navata sud)

Nel 1756-57 l'opera del Vay potè dirsi conclusa con l'edificazione della navata a sud, che circondava il coro, e la volta a otto spicchi con al centro lo stemma ed epigrafe dell'abate Pateris. Coro e presbiterio furono riprogettati da Pietro Antonio Beltramelli.

1843  (pavimentazione coro e presbiterio)

Nel 1843 l'Abate F. Vinardi fece rifare la pavimentazione in marmo a quadrotti del coro e del presbiterio. Di metà Ottocento è anche la balaustra dell'Altare Maggiore.

1879  (pavimentazione intero bene)

Nel 1879 la pavimentazione in cotto venne sostituita con elementi cementizi esagonali e quadrati.

1888  (costruzione organo)

L'organo fu costruito nel 1888 dai F.lli Vittino di Centallo. Lo strumento era a due tastiere, con successivo inserimento della trasmissione meccanica. Fu collaudato dai Maestri Petrali e Galimberti nel giugno 1888. Ulteriori interventi operati nel corso del Novecento, mantenendo la struttura ottocentesca, non hanno modificato sostanzialmente l'organo sul piano fonico.

1928  (sopraelevazione campanile)

Nel 1928 il campanile venne sopraelevato per opera di Giuseppe Gallo.

1971  (adeguamento liturgico presbiterio)

Negli anni Settanta, con la consulenza ecclesiastica di Don Franco Del Piano, la disposizione di altare e banchi vennero adattate alle nuove indicazioni liturgiche. Venne costruita una nuova zona presbiteriale, prolungamento ribassato della precedente settecentesca, costituita da elementi modulari rimovibili, in noce nazionale, permettendo anche ad altare, ambone e sedi elasticità di posizionamento, scorrendo su rotaie, anch'esse in noce.

1974  (rinvenimento affreschi cappella di San Nicola)

Le prime ipotesi di ripristinare il volume originario della base del campanile, conosciuta come Cappella di San Nicola, risalgono al settembre 1974 quando lo "strappo" dell'affresco della Crocifissione, attuato da Guido Nicola d'Aramengo, portò al sottostante rinvenimento, sulla parte orientale, dell'affresco della Madonna con Bambino in trono.

anni '80  (restauro Cappella di San Nicola)

Negli anni '80 la Cappella di San Nicola fu oggetto di un completo intervento di restauro che permise il recupero dello spazio originale, il risanamento architettonico e la conservazione dei dipinti murali. Fino a quel momento il vano cappella era utilizzato come accesso alla torre campanaria e alla cantoria dell'organo.

anni'80  (restauro facciata)

Degli anni '80 è anche un restauro conservativo della facciata, con intervento sugli intonaci e sulle modanature dei cornicione, e il restauro dei tre usci.

anni '90  (restauro dipinti e affreschi)

Negli anni '90 si procedette a vari restauri su dipinti e affreschi presenti all'interno della Chiesa: il dipinto su tela raffigurante Sant'Anna, con cornice, ad opera del Consorzio Dalla Nave-Perugini; il dipinto raffigurante "Il sogno di S.Giuseppe", collocato nel presbiterio, ad opera della ditta Giovine-De Vero; il dipinto raffigurante San Domenico, ad opera della ditta Giovine-De Vero; l'affresco raffigurante la S.Sindone, ad opera della ditta Nicola; le decorazioni della sacrestia.

anni 2000  (manutenzione facciate e tetti)

Nei primi anni del 2000 la Chiesa fu oggetto di interventi di manutenzione dei tetti e delle facciate lungo la Via Trossarelli.

2005 - 2006 (restauro campanile)

Nel dicembre 2005, l'Abate don Serio Boarino, fece eseguire lavori di consolidamento e restauro conservativo del campanile.

2007 - 2008 (riqualificazione spazi sacri interno)

Nei primi anni 2000 il problema urgente era la ripavimentazione della chiesa, umida, interessata da estesi e profondi avvallamenti e rotture. Ottenute tutte le autorizzazioni e i nulla osta, negli anni 2007 e 2008, sotto la consulenza liturgica di Don Paolo Tomasin, si potè procedere con i lavori di rifacimento di sottofondo areato e di tutta la pavimentazione della Chiesa in pietra di Gerusalemme con inserti in marmo rosso di Francia. Contestualmente si procedette con l'esecuzione di nuovi impianti ed illuminazione, con la sistemazione dell'area presbiteriale e con il ripristino degli intonaci ammalorati sui basamenti di pilastri, pareti ed abside.

2010  (restauro organo)

L'organo dei F.lli Vittino di Centallo venne sottoposto a restauro.

2015  (manutenzione ordinaria decorazioni interne)

Nel 2015, per opera dell'Abate Don Paolo Perolini, venne eseguiti i lavori di manutenzione ordinaria relativamente all'integrazione delle decorazioni interne esistenti.

2016  (manutenzione ordinaria Cappella di San Nicola)

In occasione dei lavori di manutenzione sulle decorazioni interne, furono riscontrati sofferenze e stacchi relativi a frammenti degli affreschi della Cappella di San Nicola. Viene pertanto presentano un progetto di manutenzione ordinaria per le superfici affrescate interne della cappella.
Descrizione

La chiesa è collocata nel centro abitato di Savigliano, sulla via che congiunge piazza Santorre di Santa Rosa al borgo Pieve. Il complesso parrocchiale, costituito dalla chiesa e dai locali ad essa annessi, sorge in continuità alle altre costruzioni sul lato sud. La facciata è rivolta ad est. La chiesa si presenta a croce latina, con cinque navate ed ampio deambulatorio dietro il coro. Gli ambienti interni sono coperti da sistemi compositi e alternati di volte: la navata centrale e i bracci del transetto sono coperti da volte a botte unghiate, che alla loro intersezione generano una volta a vela cupoliforme; il catino absidale è coperto da semicupola, mentre il deambulatorio da una serie di volte a crociera; le navate laterali, quelle più prossime alla centrale, sono coperte da volte a vela con cupola, mentre quelle esterne presentano un'alternanza tra volte a botte e volte a crociera; il transetto è sormontato da volte a botte unghiate. La facciata principale è a ordini sovrapposti ed è scandita verticalmente in tre campi, divisi da coppie di lesene con capitelli corinzi, il coronamento del campo centrale ha timpano curvilineo. Inferiormente sono presenti i tre ingressi, di cui il principale in asse con la navata centrale; superiormente si apre una finestra tonda. La facciata è interamente decorata, nelle tonalità dei rossi e dei gialli, con cornici che inquadrano le aperture e finte finestre. Il campanile è collocato nella parte anteriore dell'edificio, sul lato destro, in corrispondenza della cappella di S.Nicola. Si innalza su base quadrata, con finitura in muratura a vista; la cella campanaria è aperta sui quattro lati e termina con cuspide. Esternamente la facciata si presenta in cattivo stato di conservazione, con evidenti fenomeni di dilavamento dell'apparato decorativo. Internamente sono presenti fenomeni di umidità parietale e infiltrazione sulle volte, a danno dell'apparato pittorico.
pianta
La Chiesa si presenta a croce latina, con cinque navate ed ampio deambulatorio dietro il coro. La navata centrale e le laterali sono suddivise in cinque campate, oltre al catino absidale, con deambulatorio, e alle campate laterali all'ingresso, di cui, a destra, la cappella di S. Nicola.
facciata
La facciata è rivolta a est. E' a ordini sovrapposti ed è scandita verticalmente in tre campi, divisi da coppie di lesene con capitelli corinzi, il coronamento del campo centrale ha timpano curvilineo, sormontato da pinnacoli. Inferiormente sono presenti il portone principale, in asse con la navata centrale, e i due secondari in asse con le navate laterali; i portoni, di cui il centrale più grande, sono in legno, a due battenti. L'ordine superiore ospita, centralmente, una finestra tonda. Il fronte delle navate più esterne è arretrato rispetto al filo di fabbrica, visibile solo sul lato destro dell'edificio; esso presenta finitura ad intonaco, tinteggiato di giallo; al centro è collocata un'apertura ovale. La facciata è interamente dipinta, nelle tonalità dei rossi e dei gialli, con cornici attorno ai portali e finte finestre nell'ordine superiore.
prospetti laterali
I prospetti laterali presentano finitura ad intonaco, tinteggiata nella tonalità del giallo, con riquadrature di tonalità più chiara. I prospetti evidenziano le altezze differenti dei volumi interni. Sulle pareti sono presenti aperture ad arco.
Impianto strutturale
L'edifico presenta struttura in muratura portante, con sistemi voltati a copertura dell'interno. la navata centrale e i bracci del transetto sono coperti da volte a botte unghiate, che alla loro intersezione generano una volta a vela cupoliforme; il catino absidale è coperto da semicupola, mentre il deambulatorio da una serie di volte a crociera; le navate laterali, quelle più prossime alla centrale, sono coperte da volte a vela con cupola, mentre quelle esterne presentano un'alternanza tra volte a botte e volte a crociera; il transetto è sormontato da volte a botte unghiate. Il tetto è a falde, con copertura in tegole tipo "coppi".
interni
La navata centrale e il transetto presentano doppia altezza rispetto alle navate laterali. Le navate laterali sono delimitate da venti pilastri,il corpo occidentale dell'edificio presenta un profondo abside, le cui superfici interne sono scandite da quattordici paraste. Ampi cornicioni modanati corrono lungo i perimetri delle navate, dividendone lo spazio verticale e fungendo da imposta alle volte. In tutto l'edificio, medaglioni, decorazioni e pannelli si confrontano in un'atmosfera cromatica dominata dalle tonalità del verde e del marrone-beige. Sulle volte epigrafi indicative si alternano a finte architetture, vasi di fiori, conchiglie, festoni, particolari decorativi, elementi naturalistici, figure monocromatiche in tinte grigio-verde. Le finestre che si aprono verso l'esterno sono corredate di vetrate artistiche. Sul lato destro dell'attuale ingresso, antico catino absidale, è collocato un affresco di Sant’Anna Metterza con la Vergine ed il Bambino, risalente all'inizio del XV secolo. Sulla parete della navata destra è collocata la cattedra lignea dell'Abate, ricavata da un confessionale di inizio Seicento. Nel deambulatorio è collocata il dipinto "S.Francesco riceve le stigmate", realizzata dal Molineri nel 1629. Dietro l'altare è collocato il coro dei canonici, con stalli lignei di S.M.Clemente. Sopra l'ingresso si trova la cantoria che ospita l'antico organo a canne dei F.lli Vittino di Centallo.
cappella di San Nicola
E' collocata a destra dell’ingresso principale, alla base della torre campanaria. Il vano è di forma quadrata, su cui si imposta una volta a crociera, ora priva di costoloni e della chiave di centro volta. Nel primitivo edificio era una cappella absidale, dalle forme gotiche, ricca di affreschi opera di un ignoto pittore, detto “Maestro della cappella di San Nicola”, che la decorò intorno al 1320. Un ciclo di affreschi si sovrappose parzialmente ad essi, sulla metà sinistra della parete nord, nella seconda metà del XIV secolo. La "Crocifissione", datata 1370, strappata negli anni Settanta del Novecento, ora è posta nel salone parrocchiale. Nella lunetta di controfacciata si trova l’affresco che raffigura la “Vergine in Trono con il Bambino”. Sulla parte destra della parete nord, vi è la figura di san Nicola che fornisce di dote tre fanciulle, Sant’Antonio Abate tentato nel deserto e gli Evangelisti. Sulla parete sud rimangono frammenti di alcune figure: sant’Eligio con lo scudiero, san Giorgio a cavallo e la principessa, un santo con la veste rossa. Sull’arcone, molto danneggiati, san Luigi di Francia e san Cristoforo sormontati dalle due figurette dell’eremita san Zosimo e santa Maria Egiziaca. Sul soffitto è stata in parte recuperata la decorazione a stelle di ceralacca.
presbiterio
Il nuovo presbiterio propone in pianta un ribaltamento di 180° del “ferro di cavallo” absidale, è allo stesso piano del vecchio ma da esso separato dalla vecchia balaustra di marmo, mantenuto così come il retrostante pavimento. Quattro, a blocchi in massello, i gradini circolari, il primo con pedata più ampia. L’altare è un parallelepipedo con ambone a destra e sede a sinistra dinanzi alla balaustra. Tutti sono stati disegnati con utilizzo d'una stessa curva parabolica. Il tabernacolo è rimasto nell’"Altare Maggiore”. Nella scelta dei materiali lapidei si è mirato a colori chiari per rischiarare l'ambiente piuttosto buio: per altare, ambone e sedi la scelta è ricaduta sull'utilizzo di pietra di Gerusalemme spazzolata, a blocchi giunti direttamente dalla Palestina. Il crocifisso di area boema del XV-XVI secolo è in legno ed è una acquisizione recente.
altare maggiore
L'Altare Maggiore Capitolare, realizzato ne primi anni del 1700 dal marmorino P. Casasopra su disegno di G. Valle, nel suo complesso è formato da un'alzata in marmo nero di Verona. Tra le colonne sono sistemate le statue marmoree di San Giuseppe sul lato sinistro e Sant'Andrea sul lato opposto. Nell'alzata centrale è sistemato il quadro con l'immagine della Madonna delle Grazie dipinta su tela attribuita al Dolce. Ai lati dell'altare, sopra le due porte laterali che danno accesso al coro, vi sono due pitture ovali rappresentanti l'apparizione dell'Angelo a San Giuseppe e sul lato opposto la Sacra Famiglia in fuga in Egitto. Gli stalli del coro e il presbiterio risalgono al 1700 per opera dell'Abate Pasteris. Sulla volta dell'abside spicca lo stemma gentilizio dell'Abate Pasteris "Abbas Huius Templi Maioris Edificavit MDCCLV Ornavit Complevit a MDCCLVI" (Giuseppe Lorenzo Pasteris Abate di questo tempio maggiore edificava nell'anno 1755 - affrescava anno 1756)
altari navata sinistra
Lungo la parete della navata di sinistra, a partire dall'ingresso, si susseguono cinque altari: "Altare del Patrocinio di S.Giuseppe Lavoratore", dei Conti Cane d'Usseglio che lo cedettero nel 1880 all'abate Cavallero che, a sua volta, lo assegnò come patrono all'Università dei Falegnami e Minusieri; "Altare del Corpus Domini" (1659) con la tela "Ultima Cena" di Jean Claret, datata 1663; "Altare della Madonna del Buon Consiglio" (1882), eretta dal canonico Carignani di Chianoc, le cui spoglie, assieme a quelle del suo collabotare Don Chiove, sono sepolte al di sotto; "Altare di San Sebastiano", patrono di Savigliano, con la tela del Gagini raffigurante il "Martirio di San Sebastiano, con S.Rocco e S.Francesco di Sales"; "Altare dei S.Giacomo e Cristoforo" (1636) eretto dal conte Alessandro Ferreri, poi dei conti Cavaglieri di Marsaglia.
altari deambulatrio
La navata sud, costituente il deambulatorio, ospita, da sinistra verso destra, tre altari: "Altare di S.Anna", fondato da Adriano Tapparelli (1458); "Altare del SS.Crocefisso", eretto nel 1846 dal Conte di S.Giorgio, con pitture murali poste ai lati opera del Cardellini; "Altare di Sant'Omobono" (1757), patrono dei sarti e dei mercanti di stoffe, eretto per volontà dei conti Danna nel 1879.
altari navata destra
La parete della navata destra, dal presbiterio verso l'ingresso, ospita ulteriori cinque altari: "Altare dello Spirito Santo" (1630), con tavola pittorica del Molineris già della famiglia dei Nazari di Calabiana ad opera di Mons.Luigi poi arcivescovo di Milano; "Altare monumentale di San Giuseppe" (1716), progettato da Filippo Juvarra, sotto cui è sepolta la principessa Isabella di Savoia; "Altare del Sacro Cuore di Gesù" (1901), eretto su mandato dell'abate Mons.Giuseppe Costa; "Altare di S.Filippo Neri" (1749) dei cento fratelli della Congregazione dedicata al santo, con dipinto raffigurante S.Filippo Neri opera di D.Seyter; "Altare dedicato ai quattro beati saviglianesi sacerdoti dell'Ordine dei Predicatori Domenicani" Pietro Cambiani dei Signori di Ruffia, Antonio Pavoni, Bartolomeo Cerveri dei Signori di Cervere e Aimone Tapparelli dei Signori di Lagnasco".
pavimentazione
Il nuovo pavimento della Chiesa è stato realizzato usando, come per il presbiterio, la pietra di Gerusalemme, che ripropone nella diversità di pose e dimensioni di lastre, l’impostazione a croce latina accentuata da striscia in marmo rosso di Francia che s'assottiglia sino all'altare con inserti, sul pavimento del presbiterio, di marmo verde di Frabosa. Una linea a terra dei giunti di dilatazione testimonia l’antica forma dell’aula romanica.
apparato liturgico
L'assemblea è ordinata in panche a battaglione conformemente al volume dell'aula e al suo orientamento. Le panche poste sul transetto sono disposte ortogonalmente all'orientamento della chiesa, ossia sono rivolte verso la crociera in cui è stato posto il nuovo presbiterio a seguito dell'adeguamento liturgico. Lungo il deambulatorio sono dislocati i confessionali in legno.
Campanile
Il campanile barocco fu innalzato da Andrea Vaj sulla base di una delle cappelle absidali della chiesa gotica originaria. Esso è collocato nella parte anteriore dell'edificio, sul lato destro, in corrispondenza della cappella di S.Nicola. Si innalza su base quadrata ed è diviso in tre ordini: il primo è costituito dal basamento quadrato su cui si imposta, con finitura ad intonaco, tinteggiato; un cornicione su mensoline lo divide dagli ordini superiori, interamente con finitura in muratura a vista. La parte centrale presenta, su tutti i lati, aperture tonde, sormontate da aperture ad arco inquadrate da cornici; sui lati nord e sud sono presenti i quadranti degli orologi. Al di sopra, separata da ulteriore cornicione in aggetto, si trova la cella campanaria, aperta su tutti i lati mediante aperture ad arco, anch'esse riquadrate da cornici e con finte colonnine sulla parte inferiore. Un ultimo cornicione, con pinnacoli agli angoli, divide la cella campanaria dal terminale, sormontato da cuspide.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1971)
Sotto la consulenza ecclesiastica di Don Franco Del Piano, nel 1971, viene realizzata una nuova zona presbiteriale, prolungamento un pò ribassato della precedente settecentesca, costituita da elementi lignei modulari rimovibili, permettendo ad altare, ambone e sedi elasticità di posizionamenti scorrendo su rotaie in noce.
presbiterio - intervento strutturale (2007-2008)
Contestualmente ai lavori di restauro che hanno interessato la Chiesa negli anni 2007-2008, si procede con una nuova sistemazione dell'area presbiteriale. Il nuovo presbiterio propone in pianta un ribaltamento del "ferro di cavallo" absidale; risulta complanare al vecchio e da esso separato dall'antica balaustra di marmo.
presbiterio - aggiunta arredo (2007-2008)
La mensa ha forma di parallelepipedo. Sia la mensa che l'ambone sono disegnati con una curva di parabola. La scelta dei materiali lapidei per l'arredo liturgico è ricaduta sulla pietra di Gerusalemme, stesso materiale usato per il nuovo pavimento dell'aula.
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