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San Damaso
Modena
Modena - Nonantola
chiesa
sussidiaria
San Damaso
Parrocchia della Beata Vergine Assunta
Pavimenti e pavimentazioni; Struttura; Impianto strutturale; Coperture
presbiterio - aggiunta arredo (1980-1990)
984 - 984(preesistenze carattere generale); XI sec. - 1987(notizie storiche carattere generale); 1935 - 1935(costruzione intero bene )
Chiesa di San Damaso
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Damaso <San Damaso, Modena>
Altre denominazioni Chiesa della Beata Vergine del Carmine
Chiesa di Chiesa di San Damaso Papa
Chiesa di San Damaso Papa
Ambito culturale (ruolo)
eclettismo (costruzione dell'edificio)
Notizie Storiche

984  (preesistenze carattere generale)

Come riferisce Girolamo Tiraboschi nel suo Dizionario topografico degli Stati estensi, una cappella dedicata al santo martire Dalmazio è attestata per la prima volta in una carta dell’Archivio della cattedrale di Modena del 984, nella quale risulta donata al Capitolo dei canonici dal cardinal Ildebrando, amministratore della Chiesa di Modena.

XI sec. - 1987 (notizie storiche carattere generale)

Menzionata in diversi altri documenti a partire dal secolo successivo, è elencata, come filiale della Pieve di Collegarola, tra le dipendenze del Capitolo della cattedrale confermate in una bolla di papa Lucio III del 1181, e come tale è inserita anche nei cataloghi delle chiese modenesi del XIII, XIV e XV secolo. Da notare che tra Sette e Ottocento il ponte sul torrente Tiepido ivi esistente viene indicato nelle mappe anche con le varianti grafiche: Sant’Almazio, Sant’Almasio. Queste varianti, tratte dalla parlata dialettale comune, sono il preludio alla formazione del toponimo ufficiale attuale, che quindi storicamente non ha nulla a che vedere con il santo pontefice del IV secolo. La località di San Damaso, già inserita entro il territorio della Parrocchia di San Donnino, divenne Parrocchia autonoma nel 1960; già nel 1987 però, alla morte del parroco don Pietro Marchiorri, essa venne stabilmente aggregata a quella di Collegara.

1935  (costruzione intero bene )

Non sono note le vicende della chiesa antica di San Dalmazio, che non arrivò all’eta moderna. L’attuale piccola chiesa infatti non è erede di quest’ultima, ma la ricostruzione, avvenuta nel 1935, di un preesistente oratorio privato dedicato alla Beata Vergine del Carmine. Tra gli arredi conservati, un pannello in scagliola raffigurante la Madonna del Carmine e recante la sottoscrizione: “[D.?] Andrea Ferrari” e la data 15. luglio 1662” è indizio per una datazione dell’edificio ricostruito, ancora nel Novecento proprietà dei fratelli Ferrari residenti a San Donnino. La decisione della ricostruzione era stata presa da un comitato costituito nel 1934, formato dalle famiglie della borgata e dai parroci di Collegara e San Donnino. Curia e Municipio disposero che l’ufficiatura sarebbe spettata a quest’ultimo, finché nel 1960 la chiesetta non divenne parrocchia autonoma.
Descrizione

La piccola chiesa ovvero oratorio sorge al centro della borgata di San Damaso, nei pressi del torrente Tiepido. Orientata in direzione Sud-Es, è caratterizzata da un parato esterno in mattoni a vista. La facciata presenta prospetto a capanna, stretto e alto, con al centro un portale sovrastato da lunetta a sesto acuto e oculo. Il basso campanile, addossato al fianco sinistro, ha pianta quadrata e finestre a sesto acuto; termina con cuspide ottagonale. L’interno è una semplice aula rettangolare, con abside rettangolare; il pavimento è in cotto e la struttura di copertura di orditura è a vista, con travi, travetti e tavolato in laterizio. Le pareti sono tinteggiate di bianco, scandite su ciascun lato da due paraste in mattoni a vista; il presbiterio, sopraelevato di un gradino, è affiancato sul lato sinistro da un coretto ricavato nella base del campanile. Sulla parete di fondo, un’ancona in stucco ottocentesca con pannello in scagliola policroma bianca e nera raffigurante la Madonna del Carmelo e una veduta della città di Modena, datato 1662.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimentazioni interne in cotto.
Struttura
Struttura portante in muratura continua laterizia, copertura a due falde con orditura in legno, manto in tegole.
Impianto strutturale
La chiesa presenta un'aula rettangolare in cui è stato ricavato anche il presbiterio. Presenta muratura in laterizio a vista esterna, internamente intonacata e tinteggiata. Copertura a falde con mantio in tegole.
Coperture
Tetto a capanna con struttura primaria e secondaria in legno, manto in tegole.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1980-1990)
La zona presbiteriale, rialzata rispetto all'aula da un gradino, presenta l'altare centrale, l'ambone a sinistra, guardando dall'aula, e la sede dietro all'altare. Gli arredi sono scolpiti in pietra arenaria.
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