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Casola
Montefiorino
Modena - Nonantola
oratorio
sussidiario
Madonna
Parrocchia di San Martino Vescovo
Impianto strutturale; Struttura; Coperture; Fronti; Elementi decorativi; Serramenti; Intonaci e tinteggi
nessuno
XIX sec - 1920(preesistenze maestà ); 1920 - 1925(costruzione oratorio); 1970 - 1970(rifacimento guglie); 2009 - 2009(restauro intero bene)
Oratorio della Madonna
Tipologia e qualificazione oratorio sussidiario
Denominazione Oratorio della Madonna <Casola, Montefiorino>
Altre denominazioni Oratorio di Casabocchi
Ambito culturale (ruolo)
maestranze emiliane (costruzione)
Notizie Storiche

XIX sec - 1920 (preesistenze maestà )

Ai primi del Novecento esisteva una piccola maestà in pietra chiusa su tre fronti ed aperta sul fronte principale addobbata con una semplice immagine della Madonna sulla parete di fondo.

1920 - 1925 (costruzione oratorio)

Intorno agli anni 1920-1925 la borgata di Casabocchi decise l’ampliamento dell’oratorio: il sig. Ruggi Andrea mise a disposizione il terreno necessario; il sig. Bocchi Azelio procedette ai lavori di demolizione e ricostruzione; la signora Serradimigni Aurosia provvide a procurare la Madonna in campana di vetro (acquistata a Marsiglia e trasportata, con altre tre madonne simili distribuite in altrettanti oratori locali, con i mezzi pubblici e l’aiuto di una squadra di boscaioli, cooptata al suo rientro da una campagna invernale in Corsica, che ha provveduto a tenere in braccio le immagini sacre di cui sopra per tutto il tragitto); gli altri abitanti della borgata hanno provveduto ai fondi necessari alla realizzazione.

1970  (rifacimento guglie)

Le due guglie sono state montate nei primi anni 70 (sembrano provenire dall’officina del duomo di Milano) ed hanno sostituito le originarie decorazioni piramidali in pietra rilevabili dalla ricca documentazione fotografica esistente.

2009  (restauro intero bene)

Intervento di manutenzione straordinaria, approvato dalla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici, finalizzato all’integrità materiale ed al recupero del piccolo oratorio, che ormai versava in precario stato di conservazione sia per l’assenza prolungata di manutenzione sia per i danni causati alla copertura dagli urti accidentali ai suoi bordi procurati dai mezzi che imboccano e percorrano la prospicente via Vandelli-Bibulca. L’intervento ha interessato, principalmente, la copertura, le lattonerie e le finiture esterne dello stesso; il recupero e la posa di una delle due guglie, precedentemente caduta e spezzata in due parti, e della decorazione preesistente (croce su globo) sul fronte principale. Si è anche provveduto alla ripresa degli intonaci e stuccature interne e tinteggio interno ed esterno.
Descrizione

L’oratorio di Casabocchi è posto all’incrocio tra la via Provinciale Montefiorino-Frassinoro e la vecchia via Vandelli ed è probabilmente il risultato della ristrutturazione, ad inizio ‘900, di una preesistente “maestà” posta lungo il percorso della predetta via Vandelli: è infatti costituito da un corpo originario, in muratura di pietra su tre lati e coperto a volta, con soprastante manto di “piagne” in lastre di arenaria, completato sul lato d’ingresso, da una facciata in muratura di mattoni, di epoca successiva, con uno stile vagamente neoclassico. Il fronte prospicente la strada Provinciale è rimarcato agli angoli da lesene, concluse con due guglie in stile gotico. All’interno, coperto da una volta a botte a tutto sesto, sulla parete retrostante l’altare, si trova una nicchia che racchiude una statuetta, in gesso e sotto una campana di vetro, raffigurante la Madonna. Pur nella sobrietà dell’impianto strutturale, dall’impronta vagamente eclettica, e nella semplicità dei materiali utilizzati (come le lastre di copertura del tetto, tipiche della zona), il piccolo oratorio presenta valore storico-testimoniale perché documenta le tradizioni religiose di quell’area dell’Appennino modenese.
Impianto strutturale
Strutturalmente è caratterizzato da una pianta rettangolare di ml. 3,53 x 2,76 e altezza massima di ml. 3,65.
Struttura
La muratura portante è realizzata in muratura di pietra nei setti laterali ed in quello posteriore; la facciata principale è realizzata in mattoni. La struttura della copertura è costituita da una volta a tutto sesto.
Coperture
La copertura, a due falde, è a “piagne” di arenaria locale, con sottostante guaina impermeabilizzante saldata a freddo.
Fronti
La facciata principale, di epoca posteriore al corpo originario, sovrasta il livello della copertura, ed è superiormente rifinita con intonaco tirato a liscio e porta, alle estremità, due guglie in stile gotico che, negli anni ’70, hanno sostituito le preesistenti decorazioni a forma piramidale in pietra. Le finiture esterne sono ad intonaco civile salvo che sul retro dove la muratura è semplicemente stuccata. La facciata principale è ornata, in basso, con zoccolature a graniglia spruzzata e, in altro, è rifinita da una cornice a diverse sagomature di linea neoclassica, che ricorda l’epoca della realizzazione ai primi del 1900.
Elementi decorativi
Sulla parete di fondo interna è ricavata una nicchia con bordo arricchito da una cornice in rilievo.
Serramenti
L’accesso avviene attraverso una cancellata in ferro battuto a due ante, su cui sono fissate lastre di plexiglass a protezione dell’ambiente interno.
Intonaci e tinteggi
Le finiture interne sono ad intonaco civile, tinteggiate di bianco. Da sondaggi, effettuati durante l’ultimo restauro, sono stati rilevati gli strati originali sottostanti in colore celeste per la zona a volta e marrone-legno per le pareti laterali sottostanti; le pareti d’ingresso e di fondo erano pitturate a bianco anche in origine.
Adeguamento liturgico

nessuno
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