chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Lemie Torino cappella sussidiaria Sant'Antonio di Padova Parrocchia di San Michele Arcangelo pianta; facciata; prospetti laterali; Impianto strutturale; interni; presbiterio; apparato liturgico; campanile nessuno XVI - XVII(costruzione intero bene); XVIII - 1825(restauro e rifacimento intero bene); XIX - XIX(uso carattere generale); 1843 - 1843(visita pastorale intero bene); 1866 - 1866(testimonianza grafica intero bene)
Cappella di Sant'Antonio di Padova
Tipologia e qualificazione
cappella sussidiaria
Denominazione
Cappella di Sant'Antonio di Padova <Lemie>
Ambito culturale (ruolo)
architettura alpina (costruzione)
Notizie Storiche
XVI - XVII (costruzione intero bene)
La costruzione dell'edificio può essere ricompresa tra le cappelle alpine costruite nelle valli di Lanzo, e in particolare nelle borgate di Lemie tra il XVI e XVII secolo date le dimensioni del suo impianto primitivo, la struttura in muratura di pietra, il fronte a capanna e il tetto a doppia falda con manto in lastre irregolari, le "lose".
XVIII - 1825 (restauro e rifacimento intero bene)
Tutte le cappelle delle borgate di Lemie vennero restaurate o rifatte tra il Settecento e gli inizi dell'Ottocento. Gli interventi furono eseguiti su prescrizione dei decreti arcivescovili emessi a seguito delle visite pastorali, oltre a necessità di carattere dimensionale a causa dell'incremento demografico registrato nella valle in quei secoli. La continua espansione portò a riadattare le antiche cappelle, considerate ormai anguste e troppo piccole per la popolazione. Sulla facciata è riportata la data del 1825, con ogni probabilità risalente ai lavori di rifacimento sopra descritti.
XIX (uso carattere generale)
La cappella di Sant'Antonio a Vertedlaj veniva officiata e utilizzata nella bella stagione, quando i margari risalivano con le loro mandrie nei prati della Vallorsera a circa 1200 m s.l.m. popolando l'ultima borgata posta lungo la mulattiera che conduceva al Colle del Colombardo.
1843 (visita pastorale intero bene)
In occasione della visita pastorale di Mons. Fransoni, la cappella fu vistata il 28 luglio 1843 da parte del canonico Tempo, collaboratore del'arcivescovo.
1866 (testimonianza grafica intero bene)
Nelle mappe del Catasto Rabbini, risalenti al 1866, l'edificio è rappresentato nella sua conformazione attuale nella borgata denominata di Sant'Antonio.
Descrizione
La cappella di Sant'Antonio si colloca nell'omonima borgata nella località detta di Vertedlaj, in Vallorsera, lungo la mulattiera che dalla Villa di Lemie conduce al Colle del Colombardo, a circa 1200 metri di altitudine. L'edificio si trova in posizione isolata rispetto agli edifici circostanti, con facciata principale rivolta a sud. La cappella ha pianta rettangolare, ad aula unica suddivisa in due campate. Sul lato di ponente è addossato il volume della sacrestia, anch'esso a base rettangolare. La struttura portante è in muratura di pietra intonacata. Il fronte principale è a capanna, delimitato da lesene angolari e timpano triangolare alla sommità. Sull'asse centrale è collocata porta di ingresso affiancata da due finestre rettangolari. Al centro del prospetto, poco al di sotto del timpano, è posta ulteriore apertura di forma rettangolare. La copertura è a doppia falda con orditura in legno e manto in lose. Il campaniletto in muratura intonacata si eleva dalle falde del tetto, ed è collocato in corrispondenza dell'asse centrale della facciata. La cappella presenta un discreto stato di conservazione, con presenza di fenomeni di degrado causa l'umidità da risalita e alcune fessurazioni in corrispondenza delle volte.La cappella è officiata in occasione della festa dell'intitolazione.
pianta
La cappella ha pianta rettangolare, ad aula unica suddivisa in due campate, a cui si addossa sul lato di levante la sacrestia, anch'essa a base rettangolare.
facciata
La facciata principale ha fronte a capanna, delimitato da lesene angolari e timpano triangolare alla sommità. Sull'asse centrale è collocata porta di ingresso, in legno a un battente, affiancata da due finestre rettangolari, anch'esse in legno e corredate da grate in ferro. Al centro del prospetto, poco al di sotto del timpano, è posta ulteriore apertura di forma rettangolare, con serramento in legno e grata in ferro. La superficie risulta intonacata con finitura liscia e tinteggiata nelle tonalità del rosa per le lesene, del giallo per i fondi, del bianco nel timpano e del blu per le cornici dello stesso. Alla sommità è riportata la data "1825", risalente presumibilmente al periodo di rifacimento e restauro della cappella. Nella parte inferiore sono evidenti fenomeni di distacco dell'intonaco, che lasciano intravedere la tessitura muraria in pietra sottostante.
prospetti laterali
I prospetti laterali sono in muratura di pietra intonacata, con finitura grezza. Sul lato di ponente è addossato il volume della sacrestia, i cui prospetti presentano analogo sistema di finitura. Sul lato sud è collocata la porta di ingresso in legno a un battente, con finestra rettangolare nella parte alta del prospetto. Ulteriore apertura è posta sul lato ovest. Entrambe le finestre sono dotate di infissi in legno a un battente corredati da grate in ferro.
Impianto strutturale
La struttura portante è in muratura di pietra intonacata. Le campate dell'aula sono coperte da volte a crociera, mentre la sacrestia da volta a botte. La copertura della cappella è a doppia falda con orditura in legno e manto in lastre di pietra, "lose". Il tetto della sacrestia è ad un'unica falda inclinata, con analogo sistema strutturale e tipologia di manto.
interni
Le superfici interne sono interamente intonacate con finitura liscia, e tinteggiate nelle tonalità del rosa per le pareti e del bianco per le volte. All'imposta è collocata una cornice modanata che corre lungo il perimetro dell'aula, interrompendosi in corrispondenza della pala d'altare e della controfacciata. La cornice è intonacata, tinteggiata di bianco, ed è ricoperta da bordura in velluto rosso. La pavimentazione è in pietra a spacco. Al di sopra dell'ingresso è posizionata cantoria a soppalco e parapetto in legno, quest'ultimo dipinto in tonalità celeste. Alle pareti sono appesi alcuni quadri votivi.
presbiterio
Il presbiterio è posto in corrispondenza della seconda campata, rialzato di un gradino e separato dall'aula a mezzo di una balaustra a colonnine in legno. L'altare storico è addossato alla parete di fondo, ed è realizzato in muratura intonacata e dipinta nei toni del rosa. Le mensole e il paliotto sono ricoperti da bordure e tele in tessuto. Nella parte antistante è posizionata predella in legno. Sulla parete di fondo è collocata la pala d'altare, fortemente danneggiata, che lascia intravedere le sagome di alcuni Santi. A destra è collocato un quadro raffigurante la Vergine con il Bambino su trono di nuvole, con Sant'Antonio da Padova e San Michele, a firma Michele Paccotto. A sinistra dell'altare è posizionata la teca in legno e vetro ospitante la statua della Madonna del Carmine. Alla sacrestia si accede da varco posto sulla parete sinistra del presbiterio.
apparato liturgico
L'assemblea è ordinata in panche a battaglione conformemente al volume dell'aula e al suo orientamento.
campanile
Il campaniletto in muratura intonacata si eleva dalle falde del tetto, ed è collocato in corrispondenza dell'asse centrale della facciata. Presenta cella alla sommità con aperture rettangolari contrapposte, in cui è inserita la piccola campana.