chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Villanova Modena Modena - Nonantola chiesa parrocchiale San Bartolomeo Apostolo Parrocchia di San Bartolomeo Apostolo Impianto strutturale; Coperture; Struttura; Pianta altare - aggiunta arredo (2004) XIII - 1872(preesistenza carattere generale); 1916 - 1925(costruzione intero bene ); 1938 - 2002(lavori di completamento intero bene )
Chiesa di San Bartolomeo Apostolo
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di San Bartolomeo Apostolo <Modena, Villanova>
Altre denominazioni
Chiesa parrocchiale di San Bartolomeo Apostolo
Autore (ruolo)
Tubini, Giuseppe (progettazione)
Ambito culturale (ruolo)
neoromanico (costruzione dell'edificio)
Notizie Storiche
XIII - 1872 (preesistenza carattere generale)
Una chiesa di S. Bartolomeo de Vilanova è menzionata in tre cataloghi delle chiese modenesi conosciuti, del XIII, XIV e XV secolo. In un primo tempo filiale della Pieve di Ganaceto, passò successivamente nella Congregazione di Soliera. L’attributo “di là” aggiunto talvolta al toponimo Villanova, oggi scomparso ma a lungo in uso, serviva per distinguere la località da S. Matteo, detta anche Villanova di qua (il riferimento era al fiume Secchia, per chi abitava a Modena). Nella seconda metà dell’Ottocento sopravviveva ancora la piccola chiesa forse secentesca, con facciata a capanna, che in una lettera del 1872 il parroco d. Lorenzo Notari descriveva come “angustissima e a soffitta, con i muri e il pavimento in cattivo stato”.
1916 - 1925 (costruzione intero bene )
Nel secolo successivo, il parroco don Emidio Ferraguti (1911-1938) insistette a lungo presso il Comune finchè ottenne l’autorizzazione alla costruzione di un nuovo tempio. La chiesa vecchia venne demolita e, il 3 giugno 1916, si pose la prima pietra della nuova. Il progetto era dell’ingegner Giuseppe Tubini di Modena. Il parroco sollecitò ovunque finanziamenti, anche dai papi Benedetto XV (che inviò l. 1000) e Pio X, e la nuova chiesa fu aperta al culto il 15 ottobre 1925. Era un grande tempio in stile neo romanico; solo il campanile rimase quello del vecchio oratorio.
1938 - 2002 (lavori di completamento intero bene )
I lavori di completamente continuarono sotto il successore don Goffredo Polacchini (1938-1971); don Sesto Serri (1972-2002) concluse l’opera ponendo i leoni all’ingresso. A don Serri si deve anche l’inaugurazione del celebre Musei dei presepi, allestito all’interno della chiesa e nei locali dell’ex asilo e tuttora attivo.
Descrizione
La facciata a salienti, in stile neoromanico, presenta tre portali a tutto sesto, dei quali quello centrale è arricchito da protiro marmoreo con leoni stilofori. Tre rosoni circolari, due minori laterali, e uno centrale più grande centrale circondato da sculture con gli Evangelisti, sovrastano i tre portali. Fregi ad archetti completano il profilo della copertura. Facciata e pareti esterne sono a mattoni a faccia a vista. Anche l’interno riprende elementi stilistici romanici; l’aula è a croce latina, con transetto e lungo presbiterio chiuso da abside circolare. Lateralmente al presbiterio sono due coretti chiusi da archetti sostenuti da colonnine binate. Le pareti interne sono intonacate di bianco, con pilastri, semicolonne e sottoarchi in laterizio; in laterizio anche la copertura a volte a crociera. Pilastri e semicolonne terminano con capitelli in pietra scialbata con motivi decorativi neo-medievali. In lastre di marmo, formanti bande parallele alternativamente bianche e rosse, il pavimento della chiesa.
Impianto strutturale
La chiesa presenta facciata a salienti in muratura a faccia a vista, internamente ha pianta a croce latina; l'aula è coperta da volte a crociera in muratura. La copertura con struttura in legno ha manto in coppi laterizi.
Coperture
La copertura è tradizionale, ha orditura primaria e secondaria in legno, tavelle laterizie e manto in coppi.
Struttura
Struttura portante continua in mattoni laterizi, copertura in capriate lignee, manto in coppi laterizi.
Pianta
La chiesa ha pianta a croce latina, con transetto e lungo presbiterio chiuso da abside semicircolare.
Adeguamento liturgico
altare - aggiunta arredo (2004)
Nel 2004 è stato aggiunto l'altare in marmo per la funzione. Ancora presente nel presbiterio l'altare originario in marmi con mensa e tabernacolo.