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Vignola
Modena - Nonantola
oratorio
sussidiario
Beata Vergine di Lourdes
Parrocchia dei Santi Nazario e Celso Martiri
Impianto strutturale; Struttura; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni
nessuno
1950 - 1950(edificazione intorno); 1957 - 1957(inaugurazione intorno); 1960 - 1960(edificazione intero bene); 1990 - 1990(edificazione protiro)
Oratorio della Beata Vergine di Lourdes
Tipologia e qualificazione oratorio sussidiario
Denominazione Oratorio della Beata Vergine di Lourdes <Vignola>
Ambito culturale (ruolo)
architettura moderna (edificazione)
Notizie Storiche

1950  (edificazione intorno)

il terreno di proprietà della signora Rossi Maria, vedova Piani, per una superficie complessiva di 20.000 mq, viene acquistato dalla Parrocchia con le offerte di privati cittadini e con un prestito bancario, al fine di istituire un centro ricreativo e di formazione per i giovani.

1957  (inaugurazione intorno)

il 1° settembre l’arcivescovo di Modena Mon. Amici, assieme all’arciprete don Antonio Tassi e al Padre Guardiano dei Cappuccini di Vignola, inaugura il complesso dell’Oratorio, all’epoca non ancora completo della chiesetta.

1960  (edificazione intero bene)

sorge il piccolo edificio religioso assieme al corpo centrale del fabbricato destinato a bar, sale giochi per giovani, aule per il catechismo, salone/palestra per la danza classica, centro di ascolto e ritrovo per anziani.

1990  (edificazione protiro)

tra i vari interventi di ampliamento e rinnovamento del complesso, si realizza anche un elegante protiro davanti all’ingresso della chiesetta.
Descrizione

la piccola chiesa di via Grandi a Vignola appare come edificio religioso nell’ambito di un complesso parrocchiale che comprende un parco giochi, una struttura ricettiva polifunzionale, una palestra, campi sportivi e servizi parrocchiali più recenti, sito in una zona cittadina decentrata in un comparto urbano consolidato risalente agli anni Sessanta del secolo scorso. Il fabbricato è a capanna a due falde con quota di colmo differente. La pianta è rettangolare suddivisa longitudinalmente da un semplice telaio di cemento armato in una sorta di due navate: una maggiore con l’altare sul fondo e l’ingresso principale sulla parete opposta e, una minore, sulla destra per chi entra, con le sedute e una piccola sagrestia. L’esterno è intonacato e tinteggiato di bianco con un portico a protezione dell’ingresso, una piccola torre campanaria in mattoni a faccia a vista incastonata nella facciata principale e completa di campana, numerose finestre con scuretti di legno nelle pareti laterali e un giardinetto circostante.
Impianto strutturale
l’oratorio si presenta esternamente di piccole dimensioni con forma semplice a capanna, un aggettante portico d’ingresso e un piccolo campanile a vela che emerge incastonato nella parete principale. L’impianto planimetrico è longitudinale, di architettura moderna a due semplici navate rettangolari col presbiterio in fondo alla sala principale e una piccola sagrestia laterale. L’aula è suddivisa longitudinalmente da un semplice telaio di cemento armato e il soffitto è inclinato e continuo senza struttura a vista.
Struttura
muratura portante continua in mattoni di laterizio, intonacata e tinteggiata sia verso l’esterno sia verso l’interno dell’edificio, sull’intero perimetro del fabbricato. Semplice telaio longitudinale di cemento armato a tre campate, realizzato al centro dell’aula ecclesiastica per sostenere il colmo a quota sfalsata per i due spioventi. Copertura a due falde inclinate probabilmente realizzata con travetti di cemento armato precompresso, tavolato in tavelloni di laterizio all’estradosso, celata da pannelli decorativi all’intradosso, finita col manto superiore in tegole.
Coperture
il tetto è tradizionale a falde inclinate, con due spioventi a capanna in latero-cemento semi-prefabbricati che convergono in linee di colmo a quote differenti, con manto in tegole marsigliesi di laterizio.
Pavimenti e pavimentazioni
lastre di granito all’interno e lastre di porfido posato alla palladiana all’esterno.
Adeguamento liturgico

nessuno
impianto liturgico successivo alla riforma del Concilio Vaticano II: l’altare maggiore in legno posto al centro del presbiterio, rialzato su una pedana di legno e rivolto all’assemblea, con la seduta alle spalle del celebrante e l’ambone sulla sinistra.
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