chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico San Marcello Jesi chiesa sussidiaria S. Rosario Parrocchia di San Marcello Papa e Martire Facciata e volume esterno; Dipinto; Dipinto; Dipinto; Campanile presbiterio - aggiunta arredo (2010); ambone - aggiunta arredo (2010); organo - aggiunta arredo (2010); navata - aggiunta arredo (Anni Settanta); Portone ingresso - intervento strutturale (2010) XVI - 1508(preesistenze intorno); XVII - 1653(stato di degrado intero bene); 1655 - 1698(ricostruzione intero bene); 1726 - 1726(descrizione intero bene); 1874 - 1877(ristrutturazione intero bene ); 1930 - 1940(restauro interno); 1953 - 1953(presenza di danni coperture e pavimentazioni); 1958 - 1958(rifacimento pavimentazione); 1965 - 1965(rifacimento copertura); XXI - 2010(ristrutturazione e consolidamento intero bene); 2010 - 2010(ristrutturazione area esterna); 2011 - 2012(Decreto di Interesse Culturale intero bene)
Chiesa del Santo Rosario
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa del Santo Rosario <San Marcello>
Altre denominazioni
Santa Maria del Rosario Chiesa di Santa Maria del Rosario S. Rosario
Autore (ruolo)
Schiavoni, Luca (ristrutturazione)
Santini, Ciriaco (ristrutturazione)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze marchigiane (costruzione)
maestranze marchigiane (ricostruzione)
maestranze marchigiane (restauro)
Notizie Storiche
XVI - 1508 (preesistenze intorno)
La chiesa sorse poco fuori delle mura nel 1508 ad opera del domenicano padre Nicenio ed era gestita dalla confraternita del Santissimo Rosario. Un'antica notizia parla invece di una lapide, posta all’interno della chiesa, che riportava come origine il 1524.
XVII - 1653 (stato di degrado intero bene)
Dalla visita pastorale del 1653, effettuata dal cardinale Giacomo Corradi, si riscontrava una buona manutenzione degli altari della chiesa, ma uno stato di grave decadenza del corpo dell’edificio sacro.
1655 - 1698 (ricostruzione intero bene)
La data che compare nell’iscrizione del portale, 1655, vista anche la visita pastorale due anni prima, lascia supporre che la chiesa possa essere stata ricostruita a spese della Basilica di San Giovanni in Laterano e della Confraternita del Rosario. La nuova chiesa è stata eretta su un sito diverso da quella precedente. Una volta demolita, lasciò spazio alla Confraternita della Morte, che vi costruì la propria chiesa. Sopra la scritta del portale vi sono le “chiavi decussate”, ossia il simbolo dell’autorità papale.
A suggerire che la chiesa sia stata ricostruita in un luogo differente rispetto alla precedente è un documento della visita pastorale del 1698 dove, parlando del cimitero di San Marcello, è scritto che la chiesa della Morte “esistente fuori del Castello”, sorgeva nel luogo in cui “prima era la chiesa del Rosario”.
1726 (descrizione intero bene)
Una visita pastorale del 1726 offre un’attenta descrizione della chiesa e delle opere d’arte in essa custodite. Aveva tre porte, una sulla facciata, due sulle pareti laterali; dava sulla pubblica via, restando isolata. Gli altari erano sette. Accanto all’altare maggiore vi erano due cantorie; a sinistra dell’ingresso vi era una nicchia con la statua della Madonna del Rosario, e lì accanto una Santa Casa di Loreto scolpita in legno.
1874 - 1877 (ristrutturazione intero bene )
Risale al 1874 una perizia che riguarda "urgenti lavori" da eseguirsi nella chiesa e nella canonica, redatta dall'architetto Ciriaco Santini. In data 30 novembre 1877 lo stesso architetto firma il documento relativo al collaudo dei lavori.
1930 - 1940 (restauro interno)
Tra il 1930 e il 1940 furono effettuati dei lavori di abbellimento e di restauro: furono eseguiti interventi sul campanile e sul tetto, furono sistemate le bussole e fu realizzato il gradino in legno dell'altare maggiore insieme alle pedane di quelli laterali.
1953 (presenza di danni coperture e pavimentazioni)
Il priore della Confraternita Rotoloni Luigi, nel 1953 scrisse al Provveditorato regionale alle opere pubbliche denunciando i danni che la chiesa aveva subito in seguito agli eventi bellici. In particolare si richiedevano la riparazione del tetto, degli infissi, delle murature e del pavimento.
1958 (rifacimento pavimentazione)
Risalgono al 1958 la fornitura e la posa in opera di lastre di marmo per il pavimento della chiesa.
1965 (rifacimento copertura)
Nel 1965 il tetto fu completamente ristrutturato.
XXI - 2010 (ristrutturazione e consolidamento intero bene)
Nel corso del 2010 sono stati effettuati lavori di manutenzione straordinaria sia internamente che esternamente, ed hanno interessato, in parte, anche le fondazioni. La chiesa presentava infatti un quadro fessurativo molto evidente, con una profonda lesione verticale e passante del prospetto posteriore e lesioni longitudinali in tutta la pavimentazione. All'interno è stato rimosso il pavimento esistente in marmo, è stato posato un riempimento in ghiaia ed infine è stata realizzata l'attuale pavimentazione in cotto antichizzato. Sono state ripulite anche le capriate del tetto. I lavori sono stati seguiti dall'architetto Luca Schiavoni di Jesi, il quale ha redatto due varianti per le opere in oggetto, oltre al progetto iniziale.
2010 (ristrutturazione area esterna)
Con il progetto di variante n.2 presentato dall'architetto Luca Schiavoni nell'ambito dell'intervento di ristrutturazione e consolidamento della chiesa, è stata sistemata anche l'area esterna con lo spostamento delle colonnine in pietra in una posizione più lontana alla gradinata, allo scopo di evitare la sosta indiscriminata di auto sulla pavimentazione del sagrato. E' stato inoltre realizzato il marciapiede laterale destro con elementi di arenaria, di uguali dimensioni e posati nella stessa modalità del marciapiede sinistro e del sagrato.
2011 - 2012 (Decreto di Interesse Culturale intero bene)
A seguito della relazione rilasciata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali in data 16/05/2011, la chiesa è stata riconosciuta di Interesse Culturale con Decreto n. 94 del 29/05/2012.
Descrizione
Il complesso della chiesa di Santa Maria del Rosario, situato fuori le mura del paese, è costituito planimetricamente dal corpo di fabbrica, dal campanile sul suo lato destro e dall’edificio della sacrestia e casa canonica che la ingloba sul retro dell’abside. La struttura è in muratura di mattoni faccia a vista. Le misure esterne complessive sono circa metri 30 x metri 13 di larghezza.
L'edificio, per quanto più volte ritoccato, presenta ancora la sua struttura rinascimentale, con tetto a capriate. Ha pianta rettangolare con abside semicircolare e nicchie nei muri laterali, tanto da avere complessivamente sette altari. L’innesto dell’abside con lo spazio unico della navata è sottolineato da due colonne addossate con capitello, pulvino, e un tratto di cornice aggettante sopra questo; la cornice, definita essa stessa come una prosecuzione del pulvino, in realtà rappresenta la parte iniziale di una cornice continua che segna tutto il perimetro interno dell’abside. Sulla cornice si imposta il catino absidale, suddiviso in spicchi; questo spazio è dominato dalla struttura architettonica della pala d’altare, da cui emergono i montanti nella forma di colonne, l’architrave e un grande timpano, che irrompe in maniera violenta nello spazio rarefatto dell’abside.
La navata trova uno sviluppo ulteriore nelle tre piccole cappelle poste lungo i muri laterali, dedicate ciascuna ad un santo.
Facciata e volume esterno
L’esterno della chiesa deriva da una composizione architettonica essenziale, basata sul semplice volume della navata con tetto a capanna e sul volume del campanile. Il timpano, che conclude in facciata la copertura, sembra appoggiarsi alla parete quadrata in laterizio, da cui emerge una piccola finestra tamponata con cornice in mattoni, collocata in asse al portale. Quest’ultimo è il solo elemento che presenti delle modanature di un certo rilievo: è stata impiegata della pietra per realizzare una prima cornice rettangolare intorno al portone, sormontato da una lunetta al cui interno si trova una grande conchiglia. Attorno a questa, si colloca una seconda struttura, fatta di paraste che sostengono un timpano aggettante ad architrave curvilineo, che la lunetta interrompe, facendo così venir meno tutta la parte centrale del timpano stesso. Unici elementi decorativi della facciata sono due paraste alle estremità, che poi si ripetono sulle pareti laterali, tanto da rafforzare idealmente l’angolo della struttura muraria. Una cornice piuttosto alta, infine, perimetra tutto l’edificio, producendo l’effetto di una cesura netta tra il parallelepipedo della chiesa e la sua copertura.
Il portale ha chiari influssi barocchi.
Dipinto
"Madonna in trono con Bambino, Sant'Antonio e San Francesco". E' un celebre dipinto di Andrea da Jesi del 1525, un olio su tela di cm 180 x 149. Sulla lunetta vi sono rappresentati il Crocefisso con la Madonna e San Giovanni. Il quadro armonizza una tradizione familiare con una sensibilità indiscutibile. Ai piedi del trono vi è il cartiglio “Andreas Aesinas pinxit 1525”, mentre la cornice, più tarda, reca la scritta “Santi De Antonio FF” con la data MDXXXII.
Dipinto
"Trasporto del Cristo al Sepolcro". E' un olio su tela di cm 240 x 191 con centina, del 1587 e di Camillus Pacerius. E’ una copia della grande pala eseguita dal Barocci tra il 1579 e il 1582 per la chiesa di Santa Croce a Senigallia. Il lavoro di ripulitura del quadro nel 1990 ha permesso di individuare l’autore che si firma nella tela “Camillus Pacerius Urbinas, 1587”.
Dipinto
"Madonna in gloria con Bambino e Santi". Olio su tela di cm 210 x 315, della prima metà del secolo XVII, attribuito a Antonino Sarti. La tela raffigura la Vergine con il Bambino assisa tra le nuvole in una corte di angeli, con in basso la figura di San Giacomo pellegrino, sulla sinistra, che volge lo sguardo in alto, e Sant'Antonio Abate sulla destra che guarda fuori del quadro. Sullo sfondo, in lontananza, architetture inserite in un paesaggio naturale con gli ultimi bagliori di una luce crepuscolare. La tela è alquanto rovinata e ossidata nei colori, cosa che rende problematica una corretta lettura, anche se traspare una sapiente e armoniosa distribuzione cromatica.
Campanile
Per quanto riguarda il campanile è stato rilevato che l’intera struttura muraria è stata ricostruita negli anni Sessanta con inserimento di solai e cordonature in cemento armato, compresa la totale ricostruzione (e molto probabilmente modifica formale) di tutta la parte delle celle campanarie e della cuspide oltre la falda di copertura. Ha forma rettangolare di circa metri 3 x 4 e sviluppa un’altezza complessiva dalla quota zero interna alla chiesa fino alla sommità della cuspide di circa metri 28. La muratura originaria, ancora visibile nella parte bassa interna, è costituita da muratura di mattoni pieni regolari legati con malta di calce e malta composita; la parte superiore fino alla sommità della cuspide, frutto della ricostruzione del secolo scorso, è in muratura omogenea di mattoni pieni a vista, con solai e cordonature interne in cemento armato non intonacato.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (2010)
In occasione dei lavori di ristrutturazione del 2010, l'altare con paliotto in legno è stato portato avanti, in sostituzione di un vecchio e semplice tavolo usato fino ad allora per celebrare. E' stata ristrutturata anche la zona presbiteriale che ha assunto l'attuale forma circolare dei gradini.
ambone - aggiunta arredo (2010)
Nel 2010, nell'ambito della sistemazione del presbiterio, l'ambone è stato riadattato su una pedana di legno. Un arazzo è stato posto come decorazione e copertura sul davanti.
organo - aggiunta arredo (2010)
Poichè l'organo, pur funzionante, avrebbe bisogno di un restauro, dal 2010 si utilizza una nuova e moderna pianola.
navata - aggiunta arredo (Anni Settanta)
Le panche attualmente presenti in chiesa risalgono agli Anni Settanta.
Portone ingresso - intervento strutturale (2010)
A completamento dei lavori di tinteggiatura eseguiti nel corso degli interventi di ristrutturazione del 2010, la bussola di ingresso della chiesa è stata smontata e ridipinta. Sono stati restaurati anche il portone di ingresso e quello laterale destro, ridipinti ad olio con colori uguali a quelli originali.