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edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Cinghianello
Polinago
Modena - Nonantola
oratorio
sussidiario
S. Maria Bambina
Parrocchia della Beata Vergine Assunta
Impianto strutturale; Pianta; Fronti; Elementi decorativi; Fondazioni; Struttura; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Serramenti; Intonaci e tinteggi
nessuno
1000 - XIX(preesistenze intero bene); 1895 - 1898(costruzione intero bene); XX sec. - XX sec.(costruzione intorno); XX sec. - XX sec.(interventi vari intero bene); 1998 - 1999(restauro e consolidamento strutturale intero bene)
Oratorio di Santa Maria Bambina
Tipologia e qualificazione oratorio sussidiario
Denominazione Oratorio di Santa Maria Bambina <Cinghianello, Polinago>
Altre denominazioni Oratorio di Cinghianello
S. Maria Bambina
Autore (ruolo)
Barbieri, Carlo (progettista)
Ambito culturale (ruolo)
eclettismo neoromanico (costruzione )
Notizie Storiche

1000 - XIX (preesistenze intero bene)

Sopra una piccola altura sorgeva l'Oratorio di Cinghianello, costruito su terreno beneficiale, attorno al 1000 dagli abitanti del borgo. Sulla medesima altura esisteva un'antica torre-fortezza. Il vecchio Oratorio portava dapprima il titolo di S. Giovanni, in seguito quello della Madonna del Rosario. Non risulta che fosse servito da un sacerdote. Con il passare degli anni la Rocca andò in rovina e così anche l'Oratorio.

1895 - 1898 (costruzione intero bene)

L'Arciprete Don Giovanni Beneventi riedificò l'oratorio, su disegno dell'Ing. Carlo Barbieri di Modena, assai quotato e rinomato nella provincia di Modena in quei tempi. L'esterno è in pietra arenaria, lavorata da muratori locali (Meldi Giovanni di Polinago ed i fratelli Cocetti di Brandola). Gli ornati interni furono incominciati da Giovanni Manzini di Modena, che poi disgraziatamente cadde e morì in questo Oratorio, il 4 agosto 1896.

XX sec.  (costruzione intorno)

Nell'ultimo dopoguerra, davanti alla facciata, è stata realizzata una scalinata per rendere il Santuario più maestoso.

XX sec.  (interventi vari intero bene)

Purtroppo il terreno non è stabile e l'edificio tende a scivolare con conseguenti lesioni alle murature ad alle altre strutture. Vennero quindi eseguiti negli anni vari interventi su di esse. Analoghi interventi furono probabilmente realizzati anche dall'arciprete Don Vecchi, oltre a lavori di sistemazione degli interni analoghi a quelli che fece eseguire per l'altro oratorio di S. Anna di Polinago. Il pavimento in pietra era infatti stato ricoperto da uno in ceramica posato sia nell'aula che nel presbiterio e nella sagrestia. Anche le pareti erano state imbiancate e le cornici e le lesene ritinteggiate con una tonalità tendente al verde, simile a quella applicata nello stesso periodo nell'Oratorio di S. Anna; tale intervento voleva probabilmente nascondere le macchie dovute alle varie infiltrazioni d'acqua, ma in tale modo andarono perdute le decorazioni originarie ormai pesantemente ammalorate.

1998 - 1999 (restauro e consolidamento strutturale intero bene)

Restauro voluto Don Paolo Fratti, in ragione del grave stato di dissesto statico e degrado in cui da anni si trovava l'Oratorio. I lavori sono stati diretti dall'arch. Sorzia e, per quanto riguarda gli elementi strutturali, dall'ing. Gualmini e si sono svolti secondo il progetto approvato dalla Soprintendenza Beni Architettonici di Bologna. Si provvide al consolidamento delle fondazioni che, a seguito di cedimenti della placca fliscioide semidetritica sulla quale è costruito l'edificio, avevano provocato gravi lesioni nelle murature perimetrali. Furono infissi micropali collegati alla fondazione attraverso una trave in cemento armato. Le murature lesionate vennero riprese con la tecnica del cuci-scuci, eseguita con materiali simili per dimensioni e colori. La facciata in arenaria, che presentava fenomeni di disgregazione e polverizzazione, pulita e protetta con resine acriliche; la copertura consolidata, il pavimento originario riportato alla luce, gli intonaci ripristinati.
Descrizione

Il piccolo nucleo di Cinghianello è caratterizzato da un oratorio e da un campanile posti dove il crinale, su cui è disposta la borgata, determina un piccolo poggio. L'attuale Oratorio di Cinghianello è stato costruito tra il 1895 ed il 1898 su di uno più antico; a breve distanza, addossato all’edificio della canonica, si trova il piccolo campanile innalzato sulle rovine di un’antica torre-fortezza. L’Oratorio è costituito da un corpo ad una sola navata cui è addossata sul lato nord la Canonica. La facciata è in stile neoromanico ed è realizzata in pietra arenaria, mentre tutto l'edificio è costituito in sasso.
Impianto strutturale
L'Oratorio è costituito da un corpo ad una sola navata voltato a crociera; le vele poggiano su un doppio sistema di semipilastri e semicolonne. L'abside presenta la stessa altezza del resto della navata. Addossata alla parete settentrionale si trova la piccola sagrestia: un edificio basso a due acque.
Pianta
La pianta è a navata unica, che si conclude con un'abside semicircolare collegata direttamente al piccolo locale della canonica. Il presbiterio absidato è leggermente rialzato e separato dall'aula da una balaustra. L'accesso all'oratorio avviene attraverso il portoncino presente sul fronte; una seconda porta di servizio è collocata nella canonica. Le dimensioni massime del complesso sono circa ml. 7,80x14,50; le dimensioni della sagrestia sono di circa ml.2x5.
Fronti
La facciata cuspidata, realizzata alla fine dell'Ottocento, è in conci di pietra arenaria squadrati e posti su file parallele. Il portale, architravato, è sovrastato da una lunetta in cotto raffigurante in rilievo il peccato originale. La parte centrale della facciata è tagliata da una finestra centinata a sguancio mentre nell’ultima parte, sotto gli spioventi della cuspide, vi sono sette archetti (a dentello) pseudoromanici. La facciata è poi suddivisa da piccole lesene che individuano tre spaziature verticali, a simulazione di un interno a tre navate. Ai lati il fianco è sottolineato da una lesena-pilastro che conclude la facciata isolandola scenograficamente dalla parte posteriore. Questi due pilastri appoggiano su un plinto che si lega ad uno zoccolo che prepara, al centro, l’accesso con una piccola gradinata aggettata e terminano, in alto, con una corona medioevale che evidenzia i tre pinnacoli ad acroterio con guglietta fortemente rialzata sormontati da una palla e la croce. L’edificio lateralmente e posteriormente, è a disegno continuo con due spioventi che in fondo si legano, senza interruzione, con forma a ventaglio. Gli altri tre lati della facciata sono in pietrame minuto e malta a vista, intervallati a distanze regolari da finestrelle monofore uguali a quella centrale della facciata, con stipiti in pietra arenaria. Dei contrafforti, appena accennati, si leggono attorno alla parte posteriore della chiesa, da dove sporge la piccola sagrestia.
Elementi decorativi
Il portale, architravato, è sovrastato da una lunetta in cotto raffigurante in rilievo il peccato originale con cordonatura di ricordo romanico. All’interno il bassorilievo con la scena della cacciata di Adamo ed Eva dal paradiso: al centro è raffigurato Dio con aureola a triangolo rettangolo all'interno di una nube di forma circolare, a destra si trovano le due figure umane, a sinistra, su uno sfondo di alberi, l'albero dei frutti proibiti dal cui fusto scende il serpente.
Fondazioni
Le fondazioni sono state consolidate in occasione dell'ultimo intervento di restauro: sono stati infissi n°19 micropali lungo i lati nord ed ovest dell'Oratorio, sui quali è stata realizzata una trave in c.a. internamente ed esternamente alla fondazione, con collegamenti trasversali alla fondazione stessa.
Struttura
Le pareti dell'edificio sono in muratura portante in pietra, inseriti in uno scheletro di pilastri in pietra su cui poggiano le vele delle volte in cannicciato. La struttura della copertura è lignea.
Coperture
Il manto di copertura, in coppi, è stato rifatto nel 1999 in occasione dell'ultimo restauro del 1998-99. In quell'occasione è stato anche pulito e trattato il tavolato, posata una guaina al fine di garantire l'impermeabilizzazione ed è stato rifatto il sistema di raccolta delle acque meteoriche, realizzato con manufatti in rame.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione originaria è costituita essenzialmente da lastre in pietra di notevoli dimensioni.
Serramenti
Il portoncino d'ingresso a due ante e la porta d'accesso alla sagrestia sono state restaurate in occasione dell'ultimo intervento di restauro. Anche i telai degli altri infissi sono stati restaurati in quell'occasione, mantenendo i vetri.
Intonaci e tinteggi
L'interno dell'oratorio è intonacato a calce e gesso. La balaustra in legno che delimita il presbiterio rispetto all'abside è dipinta a marmorino.
Adeguamento liturgico

nessuno
L’impianto liturgico risulta classico, precedente ai dettami del Concilio Vaticano II, con la zona presbiterale collocata tra l’abside e l’aula ecclesiastica, rialzata di un gradino e ben visibile a tutta l’assemblea, con l’altare maggiore originario rialzato di un gradino alle spalle del celebrante. Sopra il tabernacolo dell'altare, in cui è posta la custodia eucaristica, si trova la statua in cartapesta rappresentante S. Maria Bambina a cui è dedicata la chiesa, protetta da una teca in vetro. Anche gli altri poli sono collocati entro il presbiterio storico: a sinistra dell’altare, per chi assiste alla celebrazione, si trova l’ambone, mentre a destra è situato un fonte battesimale mobile; lo stallo corale sinistro del coro ligneo è utilizzato come sede.
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