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Macerata Campania
Capua
cappella
sussidiaria
Madonna delle Grazie
Parrocchia di S. Martino Vescovo
Facciata; Pianta; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Impianto strutturale; Interno; Elementi decorativi
presbiterio - intervento strutturale (1976-1991)
1300 - 1300(preesistenze intero bene); 1900 - 1900(ricostruzione intero bene); 1964 - 1964(decorazione interno); 1976 - 1991(ampliamento intero bene); 2013 - 2013(restauro interno); 2015 - 2015(restauro intero bene); 2016 - 2016(sistemazione impianto intero bene)
Cappella della Madonna delle Grazie
Tipologia e qualificazione cappella sussidiaria
Denominazione Cappella della Madonna delle Grazie <Macerata Campania>
Altre denominazioni Cappella della Madonna delle Grazie
Ambito culturale (ruolo)
maestranze campane (costruzione)
Notizie Storiche

1300  (preesistenze intero bene)

La più antica Cappella in loco risale al 1300. Lo attesta un antico affresco presente nell'aula liturgica.

1900  (ricostruzione intero bene)

Sulle rovine dell’antica Cappella fu ricostruita la Cappella della Madonna delle grazie nei primi anni del 1900 grazie all'interessamento dell’arcivescovo della Diocesi di Capua, S.E. mons. Leonetti.

1964  (decorazione interno)

L’arc. Mattiello curò la decorazione del soffitto nell'agosto del 1964. Data e firma sono riportati da un affresco che si può vedere sul soffitto della Cappella.

1976 - 1991 (ampliamento intero bene)

La Cappella, affidata alla cura pastorale di mons. Elpidio Lillo, fu ampliata del doppio della struttura originaria. Inoltre essa fu adeguata negli impianti essenziali.

2013  (restauro interno)

La statua in legno della Madonna delle Grazie fu restaurata nel 2013. In quell'anno furono aggiunti i pannelli lignei di fondo e la corona in metallo dorato sulla testa del Bambino Gesù.

2015  (restauro intero bene)

Lavori di attintura dell’interno e dell’esterno furono realizzati nel 2015 a carico dei fedeli

2016  (sistemazione impianto intero bene)

L’impianto di amplificazione all'interno e all'esterno della Cappella è stata rifatto nel 2016.
Descrizione

La Cappella in onore della Madonna delle Grazie si trova al confine tra Portico di Caserta e Casalba, una frazione di Macerata Campania (CE). Essa è stata ricostruita agli inizi del 1900 su un’area occupata da una Cappella più antica del 1300. All’inizio era costituita da un unico corpo, successivamente fu ampliata assumendo la struttura odierna. Anche tutta la zona circostante, un tempo destinata alla coltivazione intensiva, fu spianata ed adattata alle esigenze di culto dei fedeli. La costruzione è composta da due corpi pressoché identici che si affiancano con un andamento parallelo all'asse viario: entrambi hanno profilo a capanna scandito da lesene che partono da un basamento in muratura e si concludono all'altezza del timpano triangolare. Sul secondo segmento della Cappella è stato costruita un’esile struttura in muratura che accoglie due campanelle (attualmente non funzionanti), sovrastata da una tozza croce sempre in muratura. All'interno l’aula liturgica è priva di qualunque elemento decorativo. Unico elemento caratterizzante è l’affresco parietale datato 1300 che riveste importanza non solo dal punto di vista artistico ma anche storico in quanto testimonia l’esistenza della più antica costruzione in loco.
Facciata
La Cappella è costituita da tre corpi di fabbrica, costruiti in tempi diversi, che presentano diverse strutture architettoniche. I primi due, infatti, sono caratterizzati da profilo a capanna scandito da lesene che partono da un basamento in muratura e si concludono all’altezza del timpano triangolare. In entrambi si aprono semplici porte a due battenti in metallo. Un affresco raffigurante la Madonna delle Grazie e due finestre movimentano la facciata. Dal tetto si eleva un’esile struttura in muratura sovrastata da una croce sempre in muratura che accoglie due campanelle non più funzionanti. Il terzo segmento della costruzione è completamente diverso dagli altri due per i materiali utilizzati nonché per la linea architettonica
Pianta
La pianta rettangolare ad andamento longitudinale disegna una navata unica intervallata da varchi che testimoniano i lavori di ampliamento realizzati nel corso degli anni.
Coperture
I primi due corpi di fabbrica hanno il tetto spiovente; il terzo ha copertura piana, in cemento. All’interno il soffitto è coperto da pannelli in cartongesso.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in cotto rossiccio: le mattonelle, piccole e rettangolari, sono state messe in posa sfalsate tra di loro anche per amplificare l'effetto visivo di un ambiente piuttosto piccolo. Esse ricoprono la navata; sul presbiterio, invece, la pavimentazione è in marmo.
Impianto strutturale
La muratura portante, in mattoni, è intonacata e tinteggiata sia in facciata che all’interno. Il terzo corpo di fabbrica, di costruzione più recente, non ha fondamenta e le mura perimetrali sono sostenute da una serie di pilastri in ferro.
Interno
L’aula liturgica, unica, si presenta spoglia di elementi caratterizzanti sia dal punto di vista architettonico sia da quello decorativo. Unico elemento di spicco è il presbiterio, punto focale dell’intera struttura. Esso, sopraelevato di due gradini rispetto al pavimento della navata, presenta due pannelli in cartongesso che fanno da sfondo alla mensa eucaristica. Leggermente sfalsati e di altezze diverse movimentano l’area presbiterale arricchita dalla statua lignea della Madonna delle Grazie, restaurata nel 2013. In questa zona, a sinistra di chi guarda, si ammira l’affresco parietale del 1300. Tale opera d’arte è abbellita da una cornice in legno scuro ed è protetta da vetro. In alto due puttini, in marmo, reggono la corona in legno della Vergine raffigurata. Lesene, cornicione e volute decorano la zona caratterizzata anche dal sapiente accostamento di due colori: bianco e giallo ocra piuttosto intenso.
Elementi decorativi
Tra le statue devozionali (in cartapesta) spicca quella in legno della Madonna delle grazie, restaurata nel 2013. Elemento decorativo singolare è l’affresco, datato presumibilmente a. D. 1300, protetto da cornice in legno e schermato da vetro. La singolarità sta nel fatto che esso era coperto da un altro affresco, di più recente fattura, che venne rimosso durante l’intervento di restauro. La preziosità dell’affresco è sottolineata anche dalla fattura della cornice a mo’ di tempietto abbellito da putti in marmo bianco che sorreggono una corona lignea finemente intagliata.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1976-1991)
Grazie a mons. Elpidio Lillo la Cappella è stata dotata degli arredi utili previsti dal Vaticano II°. Fanno da sfondo all'altare in marmo due pannelli in cartongesso: su uno è stato posizionato un crocifisso da parete realizzato con Corpo di Cristo in resina dipinto a mano e croce in legno, produzione artigianale eseguita in un piccolo laboratorio locale, Le ostie consacrate in cui sono custodite nel tabernacolo, incassato nel secondo pannello: esso è realizzato in ottone su uno sfondo a raggi di luce. In legno è l’ambone. Il fonte battesimale è mobile. Manca uno specifico confessionale.
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