chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Formigine Modena - Nonantola oratorio sussidiario Sant’Antonio di Padova Parrocchia di San Bartolomeo Apostolo Pianta; Coperture; Fronti; Elementi decorativi; Pavimenti e pavimentazioni nessuno 1680 - 1710(costruzione interno bene); 1943 - 1944(decorazione interno); anni 2000 - anni 2000(interni ed esterni interni ed esterni)
Oratorio di Sant’Antonio da Padova
Tipologia e qualificazione
oratorio sussidiario
Denominazione
Oratorio di Sant’Antonio da Padova <Formigine>
Altre denominazioni
oratorio della Stradella Oratorio di Sant'Antonio di Padova Sant’Antonio di Padova
Ambito culturale (ruolo)
maestranze emiliane (costruzione)
Notizie Storiche
1680 - 1710 (costruzione interno bene)
La costruzione (o ricostruzione) dell’oratorio è da ritenersi avvenuta tra il 1680 ed il 1710 all’incirca, in riferimento ai dati contenuti nel testamento di Don Francesco Ghirelli del 1732. Però, in una memoria scritta di “manu propria” don Scipione Zavarisi afferma di aver benedetto il giorno 26 agosto 1631 una cappella post alla Stradella nel mezzo della strada, con due braccia di terra intorno per seppellirvi li morti di contagio. Sembrerebbe dunque che la cappellina descritta esistesse già da tempo, ma è lecito avvertire qualche dubbio in proposito, perché a distanza di soli 200 metri più a sud sul ciglio della stessa via Stradella v’era un'altra cappellina, dell’Immacolata Concezione, che rovinò nell’ scorcio dell’Ottocento e non venne più riedificata. L’affermazione di don Zavarisi però, “posta nel mezzo della strada”, predispone a credere trattasi dell’oratorio di S.Antonio, ma il dubbio rimane a scapito della certezza.
1943 - 1944 (decorazione interno)
L’interno venne dipinto nel 1943-44 dal concittadino Fernando Morselli, del quale restano ancora visibili le pitture del soffitto a volta.
anni 2000 (interni ed esterni interni ed esterni)
Una quindicina di anni fa è stato realizzato un intervento di manutenzione straordinaria, che ha riguardato esternamente il manto di copertura (impermeabilizzazioni e manto in coppi), le lattonerie in rame ed i tinteggi.
Internamente sono stati sistemati gli impianti ed è stata eseguita una pulitura delle pareti, che è stata eseguita a ricalco su quella del 1944, rispettandone le tinte ed i motivi.
Descrizione
L’oratorio di S. Antonio, detto anche della Stradella, fa parte degli otto oratori pubblici che remotamente esistevano nella parrocchia di Formigine. Esso ha dato il nome al luogo dove è sorto, che anticamente era denominato “Villa Stradella”.
La costruzione (o ricostruzione) dell’oratorio è da ritenersi avvenuta tra il 1680 ed il 1710 all’incirca.
Il piccolo oratorio è di forme semplici, presenta una semplice facciata a capanna con copertura in coppi e campaniletto a base quadrata sopra la zona presbiteriale. Il prospetto presenta ingresso architravato con due finestrelle rettangolari laterali e rosone superiore; tutti i fronti sono intonacati.
L’interno venne dipinto nel 1943-44 dal concittadino Fernando Morselli, del quale restano ancora visibili le pitture del soffitto a volta.
Pianta
Il piccolo oratorio presenta una semplice pianta rettangolare, che lascia spazio a poche file di banchi prima della zona presbiteriale, rialzata di un gradino, al cui centro si trova l’altare.
Coperture
La copertura è a due falde, con manto in coppi sopra uno strato d’impermeabilizzazione e lattonerie in rame.
Fronti
Il piccolo oratorio è di forme semplici, presenta una semplice facciata a capanna. Il prospetto presenta ingresso architravato con due finestrelle rettangolari laterali e rosone superiore.
Tutti i fronti sono intonacati.
Elementi decorativi
L’interno venne dipinto nel 1943-44 dal concittadino Fernando Morselli, del quale restano ancora visibili le pitture del soffitto a volta. Una quindicina di anni fa è stata eseguita una pulitura delle pareti interne, che è stata eseguita a ricalco su quella del 1944, rispettandone le tinte ed i motivi.