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Siena
Siena - Colle di Val D'Elsa - Montalcino
chiesa
basilicale
S. Maria dei Servi
Parrocchia di San Martino
Pianta; Struttura; Coperture; Elementi decorativi
altare - aggiunta arredo (anni '90)
1239 - 1250(costruzione intero bene); XV sec. - XVI sec.(costruzione intero bene); XVII sec. - XVIII sec.(modifiche intero bene); XIX sec. - XX sec.(ristrutturazione intero bene); 1927 - 1927(ristrutturazione campanile)
Basilica di Santa Maria dei Servi
Tipologia e qualificazione chiesa basilicale
Denominazione Basilica di Santa Maria dei Servi <Siena>
Altre denominazioni Basilica di San Clemente ai Servi
S. Maria dei Servi
Autore (ruolo)
Partini, Giuseppe (modifiche transetto)
Ambito culturale (ruolo)
rinascimento senese (costruzione)
Notizie Storiche

1239 - 1250 (costruzione intero bene)

I Servi di Maria arrivarono a Siena intorno al 1250, provenendo dal loro primo convento di Monte Senario, fondato precedentemente nel 1234. Inizialmente stabilitisi fuori città, furono invitati dal comune a costruire la loro chiesa entro le mura cittadine, sul sito attuale dove allora sorgeva la chiesa parrocchiale di San Clemente. La costruzione del convento poté quindi iniziare pochi anni dopo il 1250, grazie anche ad una donazione di terreni da parte della famiglia Tolomei e ad una donazione di laterizio da parte del comune. Il nuovo convento inglobò la chiesa parrocchiale preesistente di San Clemente, spiegando l'origine del nome del convento.

XV sec. - XVI sec. (costruzione intero bene)

I lavori di costruzione procedettero a rilento e durarono per quasi tre secoli. Entro la metà del XV secolo fu completato il transetto e le cappelle terminali in stile gotico. Nel 1471-1528 venne costruito il corpo longitudinale della chiesa con le sue tre navate in stile rinascimentale. Il 18 maggio 1533 avvenne la consacrazione della chiesa a lavori non ancora terminati. I lavori strutturali interni terminarono infatti solo nel 1537, con l'acquisto di quattro colonne per la divisione delle tre navate, mentre la facciata quattrocentesca non fu mai terminata.

XVII sec. - XVIII sec. (modifiche intero bene)

In età barocca vennero aggiunti gli altari laterali. Nel 1750 venne aggiunta la gradinata di accesso alla basilica.

XIX sec. - XX sec. (ristrutturazione intero bene)

Il transetto e altre parti vennero stilisticamente rivoluzionati tra la fine dell'800 e gli inizi del '900 su progetto di Giuseppe Partini, in stile neogotico.

1927  (ristrutturazione campanile)

Il campanile trecentesco, oggetto di pesanti restauri nel 1927, è stato dotato di copertura a cono con coronamento a pinnacoli.
Descrizione

La basilica di Santa Maria dei Servi si trova a Siena, sul colle che domina Valdimontone, in piazza Manzoni. Si accede alla basilica da un'alta gradinata. La facciata quattrocentesca, mai terminata, è semplice e in laterizio, con un portale e due rosoni. Accanto ad essa si innalza un poderoso campanile romanico duecentesco, restaurato radicamente nel 1927 fino a farlo assomigliare a quello del Duomo di Siena. L'interno della chiesa è a tre navate, costituite da cinque campate. L'aula presenta pareti intonacate di bianco e sottarchi decorati con rosoni dipinti in grigio inseriti in quadrati; l'eleganza architettonica che caratterizza la Basilica, ispirata a modelli rinascimentali fiorentini, sembra quasi richiamare una grazia tutta femminile di impronta mariana. A differenza delle chiese rinascimentali fiorentine, però, la volta della navata centrale è dotata di archi trasversali entro cui su collocano volte a crociera. A crociera sono anche le volte delle navate laterali, dove dominano archi a sesto acuto. Gli altari lungo le pareti laterali furono realizzati dopo il XVI secolo, quando furono aperte anche le finestre sovrastanti; prima di quell'epoca all'interno di una chiesa esisteva solo l'altare maggiore, unico luogo dove si celebrava la Messa, ma dopo la Controriforma, con le trasformazioni apportate all'organizzazione della Chiesa, gli altari si moltiplicarono, infatti ogni famiglia importante poteva farne costruire uno. Tali altari si salvarono dai profondi restauri di fine Ottocento, finalizzati a recuperare un immaginario stile gotico delle origini; fu proprio in quell'occasione che si riscoprirono gli affreschi di scuola lorenzettiana nella cappella absidale di San Giovanni.
Pianta
La pianta è a croce latina, seguendo i dettami di Sant'Ambrogio, per il quale la chiesa doveva avere la forma della croce della Passione di Cristo. Lo spazio interno è diviso in tre navate, quella centrale più alta delle due laterali, separate tra loro da colonne di vario stile, sormontate da un arco a tutto sesto. Le cinque campate si concludono in un transetto sporgente dotato di cappelle terminali e di cinque cappelle ricavate dalla parete di fondo della chiesa. Di queste cinque, la cappella centrale maggiore è più alta, larga e profonda.
Struttura
La struttura è in muratura portante in pietra e laterizio.
Coperture
La copertura a capanna ha un manto di laterizio in coppi ed embrici. Lo spazio interno presenta volte a crociera, sia nella navata centrale che in quelle laterali.
Elementi decorativi
Tra le molte opere conservate si segnalano: la cosiddetta "Madonna del Bordone", dipinta da Coppo di Marcovaldo; la "Natività di Maria" di Rutilio Manetti (1625); la "Strage degli Innocenti" di Matteo di Giovanni (1491); la grande "Croce" dipinta attribuita a Niccolò di Segna; sull'altare maggiore l' "Incoronazione della Vergine e Santi" di Bernardino Fungai; gli affreschi con "Storie dei Santi Giovanni Battista e Evangelista" di Niccolò di Segna; la "Madonna della Misericordia" di Giovanni di Paolo (1431); l' "Annunciazione" di Francesco Vanni.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (anni '90)
E' stato aggiunto un arredo ligneo.
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