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San Martino
Prato
Prato
oratorio
sussidiario
S. Martino
Parrocchia di San Bartolomeo a Coiano
Pareti esterne; Interno della chiesa
presbiterio - intervento strutturale (1974)
831 - 1002(committenza intero bene); 1159 - 1183(diritto di patronato intero bene); 1442 - 1778(passaggio di proprietà. intero bene); 1739 - 1791(passaggio di proprietà intero bene); 1942 - 1942(passaggio di proprietà intero bene)
Oratorio di San Martino
Tipologia e qualificazione oratorio sussidiario
Denominazione Oratorio di San Martino <San Martino, Prato>
Altre denominazioni S. Martino
Ambito culturale (ruolo)
maestranze pratesi e fiorentine (costruzione)
Notizie Storiche

831 - 1002 (committenza intero bene)

Nel marzo 831 due preti, Raffuns e Liamprando, donarono al monastero di San Bartolomeo di Pistoia ricche terre nella pianura attorno a Prato, in gran parte coltivate a vigna. Alcun edi queste erano situate"presso la chiesa di San Martino". Due secoli dopo, nel 1002, le medesime terre, fra cui "una casa con podere presso la chiesa di San Martino nel luogo detto Coiano", erano affittate a Toringo di Guinizzo, capostipite dei Tignosi di Prato.

1159 - 1183 (diritto di patronato intero bene)

Nella prima metà del XII secolo fu innalzato accanto alla chiesa un monastero di monache sotto la regola di san Benedetto. Fu ricostruita l'attuale chiesa e fra due "venerabili fratelli", il vescovo di Firenze e quello di Pistoia, nacque nel 1159 una controversia dibattuta anche con le armi per il possesso del monastero. I giudici papali condannarono in contumacia il vescovo Giulio di Firenze, sentito il parere anche del dottissimo giureconsulto Burgundione di Pisa. Nel 1183 il papa Lucio III sottopose il monastero alle dipendenze dei canonici di Prato.

1442 - 1778 (passaggio di proprietà. intero bene)

Con bolla data in Firenze il 3 novembre 1442 il papa Eugenio IV sopprese il monastero di San Martino e lo unì con tutti i suoi beni e diritti al monastero di San Bartolomeo di Fiesole, ossia alla Badia Fiesolana, che lo possedette fino alla soppressione decretata dal granduca Pietro Lepopoldo nel 1778.

1739 - 1791 (passaggio di proprietà intero bene)

Dopo la soppressione, la chiesetta di San Martino e il chiostro, alienati a privati furono ridotti l'una a privato oratorio e l'altro a casa colonica. Nella chiesetta, fino dal 1730, aveva avuto sede la compagnia dei divoti delle anime sante del Purgatorio. Soppressa nel 1784 e ripristinata nel 1791 si pose «sotto l'invocazione di Gesù, Giuseppe e Maria» e con lode visse fino ai nostri giorni.

1942  (passaggio di proprietà intero bene)

La chiesa, una casetta con resede e porzione della casa colonica con cantina, con atto del 13 luglio 1942 furono donati dai fratelli Gaetano e Giuseppe Crocini alla chiesa di San Bartolomeo a Coiano.
Descrizione

La chiesetta di San Martino, realizzata nei secoli XII-XIII sulle preesistenze, conserva la struttura medievale col paramento esterno in filaretto di pietra alberese, nel quale si aprono il portalino e nel fianco una finestra archiacuta.
Pareti esterne
La chiesetta ha semplice facciata a capanna in filaretto d'alberese, col portalino e soprastante occhio circolare trasfornati nel corso dei secoli. Sul fianco destro è una finestra archiacuta dugentesca col bordo in mattoni. L'absidiola è stata rifatta nel XX secolo sulle tracce dell'antica.
Interno della chiesa
All'interno, sulla parete sinistra è collocata una tela con San Martino e il povero, del pratese Niccolò Latini (1552-1596); nel catino absidale è posto un Crocifisso in legno dipinto, della fine del XV secolo.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1974)
Realizzato un altare im muratura per la celebtazione della messa verso il popolo
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