chiese italiane
censimento chiese
edifici di culto
edifici sacri
beni immobili
patrimonio ecclesiastico
beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Acquafredda
Brescia
chiesa
sussidiaria
S. Biagio vesc. e mart.
Parrocchia di San Bernardino da Siena
Facciata
presbiterio - aggiunta arredo (Anni 2000)
X - X(preesistenze intero bene); XIV - XV(preesistenze intero bene); XVI - XVI(preesistenze intero bene); XVI - XVI(preesistenze intero bene); XVI - XVI(preesistenze intero bene); XVII - XVII(preesistenze intero bene); XVII - XVII(preesistenze intero bene); XVII - XVII(preesistenze intero bene); XVIII - XVIII(preesistenze intero bene); XVIII - XVIII(preesistenze intero bene); XIX - XIX(rifacimento intero bene); XIX - XIX(rifacimento intero bene); XIX - XIX(completamento intero bene); XIX - XIX(variazione d'uso intero bene); XIX - XIX(stato di fatto intero bene); XIX - XIX(stato di fatto intero bene); XX - XX(restauro intero bene); XX - XX(restauro intero bene)
Chiesa di San Biagio Vescovo e Martire
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Biagio Vescovo e Martire <Acquafredda>
Altre denominazioni S. Biagio vesc. e mart.
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lombarde (costruzione chiesa)
Notizie Storiche

 (preesistenze intero bene)

Notizia della cotruzione del Castrum Aquae Frigidae in un documento del 976, dove un certo Rodoino "de loco Aquafrigida" e sua moglie Waldeberga ricevettero dal conte Adalberto di Sigifredo 100 denari d'argento a saldo di terre "cum castro et capella in honore sanctae Margaritae" di Marmirolo. In questo ambito va collocata la cappella di San Biagio.

XIV - XV (preesistenze intero bene)

Tra la fine del XIV e l'inizio del XV secolo, venne costruito il nuovo castrum di forma quadrata. Fuori dal castello rimase l'antica chiesa parrocchiale di San Biagio, destinata ad essere trascurata per la nuova chiesa dedicata a San Bernardino all'interno del castrum.

XVI  (preesistenze intero bene)

Il 21 marzo 1580 il parroco Don Giovanni Maria Rizzardi accolse il visitatore Antonio Seneca, che proveniva da Carpenedolo. Dagli atti della visita e dal decreto emanato il 1581 si evince che il visitatore ispezionò la chiesa di San Biagio e la trovò quasi abbandonata, poiché da un secolo non si esercitava la cura delle anime; tuttavia essa si presentava per la sua ampiezza e forma "ornata e ben fatta".

XVI  (preesistenze intero bene)

Nel 1581 il cardinale Borromeo ordinava la ristrutturazione dell'altare maggiore e di recintarlo con una cancellata di legno, di togliere gli altare laterali, di imbiancare le pareti interne e di tenere chiusa la porta a due battenti con serratura e chiave.

XVI  (preesistenze intero bene)

Il 13 maggio 1597 il vescovo Marino Zorzi, proveniente da Carpenedolo, visita Acquafredda. Reiterò le disposizioni borromaiche: imbiancare le pareti di San Biagio e di mettere le tele cerate alle finestre.

XVII  (preesistenze intero bene)

Si apprende, dalla visita del vescovo Vincenzo Giustiniani dell'11 maggio 1637, che la chiesa di San Biagio era molto trascurata e in condizioni tali che "ripugna molto al decoro della casa di Dio". Si ordinò di demolirla o di chiuderla «così che non vi si celebri più, sotto pena di sospensione a chi celebra. Oppure in qualche modo la si riduca a forma decente, e la si provveda di tutte le cose necessarie, secondo le istruzioni della fabbrica della chiesa di s. Carlo».

XVII  (preesistenze intero bene)

Il vescovo Marino Giovanni Zorzi, proveniente da Montichiari, realizzò una seconda visita il 9 settembre 1678. Da essa si apprende che la chiesa di San Biagio "hora è deserta ed inofficiata, servendo solo per loco di dar sepoltura à morti, e questa hà un solo mal composto altare".

XVII  (preesistenze intero bene)

L’ultima visita pastorale che i vescovi di Brescia fecero alla parrocchia di Acquafredda, prima che questa passasse nel 1697 nella diocesi di Asola, fu compiuta dal card. Bartolomeo Gradenigo il 31 agosto 1684. Riguardo della chiesa di S. Biagio, con solo altare, si nota che «non serve ad altro che per dar sepoltura a morti et ivi si celebra il giorno di S.to Biagio per esser stata alias parochiale!». La parrocchia di S. Biagio di Acquafredda così in quell'anno, passò dalla diocesi di Brescia alla nuova diocesi di Asola.

XVIII  (preesistenze intero bene)

Relazione dell'arciprete Rogna di poco prima del 1705 nella quale è ricordata che nella chiesa di San Biagio vi era un secondo altare voluto di recente dalla Comunità.

XVIII  (preesistenze intero bene)

Nel 1779, l'abate Giovanni Battista Badoer fece una seconda visita pastorale. Trovò, dopo i lavori di ristrutturazione, la chiesa in buono stato: era usata per le celebrazioni di messe per i defunti e qui fu istituita la Compagnia della buona morte, detta dei disciplini neri.

XIX  (rifacimento intero bene)

Dal 1824, durante il parrocchiato di Don Nicolò Corradini, fu ricostruita la chiesa in sobrie forme neoclassiche e a pianta greca. La fossa che circondava il paese fu riempita di terra e dove c’era l’abside della chiesa si fece una piazza.

XIX  (rifacimento intero bene)

L'arciprete Nicolò Corradini, il 2 maggio 1827, ricevette in visita pastorale il vescovo di Mantova Giuseppe Maria Bozzi. Le messe che dovevano essere celebrate in San Biagio erano celebrate nella parrocchiale poiché non erano ancora finiti i lavori di restauro.

XIX  (completamento intero bene)

Il 13 giugno 1851, su richiesta del parroco di Acquafredda Don Fioravante Faini, il vescovo Giovanni Corti concesse di trasferire l'organo dalla chiesa parrocchiale alla chiesa di San Biagio.

XIX  (variazione d'uso intero bene)

Durante il parrocchiato di don Erasmo Ferri, dal 1858 al 1872, avvennero i fatti che portarono all'unità d’Italia. Essendo abbastanza vicina ai campi di combattimento di Solferino e S. Martino, la chiesa di San Biagio venne usata per il ricovero e la cura dei feriti.

XIX  (stato di fatto intero bene)

Nella relazione del 1894, l'arciprete son Rodolfo Felletti scrive che in S. Biagio vi erano tre altari: l’altar Maggiore in marmo, avente alla sinistra la sagrestia e il campanile con una campana; l’altare delle Anime del purgatorio e l’altare di Maria SS.ma Madre di Dio.

XIX  (stato di fatto intero bene)

Il 27 gennaio 1902, il vescovo Paolo Carlo Origo fece la visita pastorale ad Acquafredda. Rileva che la chiesa di S. Biagio è in cattivo stato.

XX  (restauro intero bene)

Nel 1947, l'arciprete Don Aldo Ferri diede l'avvio all'opera di restauro della chiesa di S. Biagio, per opera del decoratore Cherubini di Carpenedolo e dello stuccatore Bonetti di Brescia; l’anno dopo pose sull'altare maggiore una grande pala di Franco Ferlenga di Castiglione delle Stiviere, «raffigurante il santo vescovo Biagio e il grande patriarca s. Benedetto che si rivolgono in preghiera verso la Vergine Madre intenta a dissipare dense nubi che ancora minacciano il paese».

XX  (restauro intero bene)

Nei primi anni del 1960, fu necessario rinnovare la copertura di San Biagio e all'interno porre lo zoccolo in travertino all'altare della Madonna insieme alla pavimentazione in marmo di Botticino.
Descrizione

L'ex parrocchiale di San Biagio si trova nel centro abitato di Acquafredda, comune della provincia di Brescia situato nella bassa bresciana orientale. Il fabbricato è orientato ad est. La facciata, in stile neoclassico, è ha registro unico e presenta la parte centrale leggermente aggettante e un cornicione in sommità. E' priva di intonaco lasciando a vista il paramento murario. Il campanile si trova sul fianco nord della chiesa. L'edificio è a pianta rettangolare terminante sul presbiterio anch'esso rettangolare. All'interno, l'aula coperta da volta a botte è fiancheggiata da colonne e lesene complete di capitelli corinzi e basamento. Le superfici interne dei muri sono intonacate, con decorazioni pittoriche a parete. Presenza di cornicione lungo il perimetro interno dell'aula e del presbiterio.
Facciata
La facciata, in stile neoclassico, è ha registro unico e presenta la parte centrale leggermente aggettante e un cornicione in sommità. E' priva di intonaco lasciando a vista il paramento murario. Sei lesene complete di capitelli stilizzati e basamento scandiscono l'intero ordine. In mezzeria si trova il portale di accesso avente come coronamento un timpano mistilineo. Sopra di esso si riscontra la presenza di una finestra rettangolare murata. Oltre al portale, il basamento è in marmo di Botticino. il campanile si trova sul fianco nord dell'edificio.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (Anni 2000)
Il presbiterio presenta l'altare maggiore nella sua posizione originaria. E' stata aggiunta, negli anni 2000, una mensa eucaristica rivolta verso l'aula.
Contatta la diocesi