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Massa Finalese
Finale Emilia
Modena - Nonantola
chiesa
parrocchiale
San Geminiano Vescovo
Parrocchia di San Geminiano Vescovo
Pianta; Impianto strutturale; Struttura; Pavimenti e pavimentazioni
presbiterio - intervento strutturale (1965-70 circa)
XII secolo - XII secolo(chiesa preesistente intero bene); 1385 - 1385(chiesa preesistente intero bene); 1538 - 1538(ampliamento chiesa preesistente intero bene); 1731 - 1731(rifacimento e ampliamento chiesa preesistente intero bene); 1895 - 1895(rifacimento globale e costruzione della facciata intero bene); 1926 - 1926(costruzione campanile); 2013 - 2013(consolidamento e miglioramento sismico intero bene)
Chiesa di San Geminiano Vescovo
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Geminiano Vescovo <Massa Finalese, Finale Emilia>
Altre denominazioni Chiesa parrocchiale di San Geminiano Vescovo
Autore (ruolo)
Grossi Giovanni 
Ambito culturale (ruolo)
neoclassico (ricostruzione globale chiesa)
neoclassico (rifacimento facciata)
Notizie Storiche

XII secolo  (chiesa preesistente intero bene)

Una pergamena del 1148 menziona una "ecclesia S. Marie de Massa" appartenente alla giurisdizione del monastero di San Pietro di Modena.

1385  (chiesa preesistente intero bene)

Il primo edificio sacro viene sostituito da una nuova chiesa, dedicata a San Geminiano e non più a Maria Santissima. Il sacro edificio fu edificato dai marchesi Aldrovandino e Jacopo Rangone e aveva il carattere di "pieve", da cui dipendevano tante altre parrocchie, fra cui quella di Finale Emilia. Dell'edificio trecentesco non restano tracce a causa dei vari rifacimenti successivi.

1538  (ampliamento chiesa preesistente intero bene)

Il vescovo di Reggio e feudatario, Ugo Rangoni, fece ampliare il precedente edificio, con la costruzione dell'attuale navata destra.

1731  (rifacimento e ampliamento chiesa preesistente intero bene)

Rifacimento generale e costruzione della navata sinistra.

1895  (rifacimento globale e costruzione della facciata intero bene)

Per iniziativa del parroco, don Alfonso Baraldi, la chiesa viene completamente rimaneggiata, rifatte le cappelle laterali e costruita la facciata in stile tardo neoclassico, su progetto dell'architetto finalese Giovanni Grossi.

1926  (costruzione campanile)

Costruito per volere del parroco don Enrico Giambi.

2013  (consolidamento e miglioramento sismico intero bene)

A seguito delle gravi lesioni e del parziale crollo causati dal sisma del maggio 2012, la chiesa è interessata da lavori di messa in sicurezza, consolidamento e miglioramento sismico. In particolare, sinora sono state realizzate opere di tirantatura delle pareti laterali, operazioni di cuci-scuci usando mattoni vecchi legati con malta di calce idraulica compatibile, puntellamento della facciata con sistema tubo-giunto, copertura provvisoria della chiesa.
Descrizione

L’aspetto attuale della Chiesa, riconoscibile nonostante i gravi danneggiamenti inflitti dal sisma del maggio 2012, è caratterizzato da un rigoroso impianto a tre navate di eclettico disegno tardo neoclassico, non privo di pregi per la presenza di qualificanti opere d’arredo di quest’epoca, come gli altari laterali e completato dalla monumentale facciata classicheggiante del 1895, ispirata a modelli architettonici pseudorinascimentali scandita da paraste, rivestita di intonaco a bugnato e aperta al centro dal grande arco cieco a tutto sesto secondo un’interpretazione retorica da canoni estetici e volumetrici lombardi del primo Cinquecento. Tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo sono riferibili le due acquasantiere in marmo rosso di Verona dalla consueta forma a tazza sorretta da colonnina liscia sagomata, fattura ripetuta pure nel fonte battesimale sempre in marmo, da riferirsi ad epoca coeva. Il totale rifacimento della chiesa nella metà dell’Ottocento comportò un completamento con altari collocati nelle cappelle laterali che nell’eclettico virtuosismo del disegno ben dimostrano il carattere estetico dell’epoca. Si tratta di tre ancone di struttura monumentale realizzate in scagliola e stucco policromo, differenziate negli elementi stilistici ma accumunate da una medesima operosità esecutiva. Il campanile presenta pianta quadrata e solida muratura in mattoni a faccia a vista fino in sommità dove quattro bifore illuminano la cella campanaria e la copertura guglia.
Pianta
Pianta basilicale a tre navate, con tre ampie cappelle per lato; presbiterio con abside semicircolare, affiancato da coretti.
Impianto strutturale
Chiesa a tre navate, di cui la centrale maggiore e le laterali più strette e basse; un grande arco a tutto sesto sul fondo dell’aula centrale separa l'aula dal presbiterio e dal coro nel catino absidale. La struttura muraria portante è continua sul perimetro del fabbricato e nella porzione superiore delle pareti che delimitano la navata maggiore, quindi puntiforme, con grossi pilastri in muratura che sorreggono la sequenza del grandi archi nella porzione inferiore delle pareti che delimitano la navata centrale, nei setti di separazione con le navate laterali. La navata centrale è coperta con volta a botte leggermente ribassata, unghiata in corrispondenza delle ampie finestre superiori, scandita da costoloni ad arco in muratura che scendono lateralmente con robuste paraste, sempre in muratura, in corrispondenza dei pilastri. Le navate laterali sono coperte con volte a crociera a pianta rettangolare, che si ripetono coerentemente con la ripartizione della navata centrale. Anche il presbiterio ha volta a botte in sommità e il coro nel catino absidale è coperto con una semicupola che raccorda la volta del presbiterio con il volume semicilindrico dell’abside centrale. La copertura del fabbricato è a falde inclinate a padiglione sulla navata centrale, probabilmente sorretta da capriate in legno, e a falda unica sulle navate laterali.
Struttura
Le murature portanti perimetrali e i grossi pilastri tra le navate sono realizzate secondo le tecniche costruttive tradizionali dell’epoca di edificazione, probabilmente a sacco, in mattoni pieni di laterizio di produzione artigianale per la formazione della cintura di contenimento e in muratura mista per il riempimento con leganti a base di calce. Gli archi e le volte sono in muratura di mattoni pieni di laterizio disposti di testa e in foglio, intonacate, mentre la copertura a falde risulta con orditura in travi e travicelli di legno con tavolato in tavelle piene di laterizio di produzione artigianale, con manto in coppi a canale, sempre in laterizio di produzione artigianale. Si evidenziano scarsi collegamenti strutturali (ancoraggi) tra la parete di facciata e le murature portanti ad essa perpendicolari, e tra le coperture e le pareti sottostanti.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione è uniforme su tutta la superficie interna della chiesa, realizzata con lastre di marmo di due colori, bianco e grigio scuro, alternate in un disegno a scacchiera posate in diagonale senza fuga, con soglie e gradini a costa arrotondata in marmo bianco.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1965-70 circa)
Adeguamento dell'altare maggiore preconciliare con la separazione e l'avanzamento verso il popolo della mensa.
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