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Siena
Siena - Colle di Val D'Elsa - Montalcino
chiesa
parrocchiale
S. Niccolò a Maggiano
Parrocchia di San Niccolò a Maggiano
Pianta; Struttura; Coperture; Elementi decorativi
altare - aggiunta arredo (1984)
1316 - 1316(costruzione intero bene); 1554 - 1554(danneggiamenti intero bene); 1623 - 1623(ricostruzione intero bene); XVIII sec. - XVIII sec.(costruzione campanile); 1782 - 1782(cambio proprietà intero bene)
Chiesa di San Niccolò a Maggiano
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Niccolò a Maggiano <Siena>
Altre denominazioni S. Niccolò a Maggiano
Ambito culturale (ruolo)
maestranze toscane (costruzione)
barocco (ristrutturazione)
Notizie Storiche

1316  (costruzione intero bene)

La certosa di Maggiano è stata la prima costruita in Toscana, a cui fece seguito quella di Pontignano. La sua erezione è stata possibile grazie al lascito del giuriconsulto senese Petroni Riccardo, che divenne Cardinale sotto il Pontificato di Bonifacio VII. Alla sua Morte, il suo lascito doveva servire all' edificazione di quattro monasteri.

1554  (danneggiamenti intero bene)

Durante l'assedio di Siena da parte dellle truppe di Carlo V la Certosa fu data alle fiamme.

1623  (ricostruzione intero bene)

Dell'originaria struttura non rimase traccia; il nuovo edificio venne riconsacrato nel 1623.

XVIII sec.  (costruzione campanile)

Fu costruito un nuovo campanile in quanto quello vecchio era ormai cadente anche a causa della distruzione che l'intero complesso aveva subito durante l'assedio di Carlo V.

1782  (cambio proprietà intero bene)

La Certosa di Maggiano fu alienata ad eccezione della chiesa, e furono abbattute diciassette celle che circondavano il cortile.
Descrizione

Alla Chiesa si accede dal chiostro dell'ex convento ora destinato ad albergo, e dunque la facciata, con profilo a capanna, si incastona nel volume più basso delle cella e del portico. Esternamente è completamente finita con laterizio faccia a vista. E' imponente il portale d'ingresso, caratterizzato da portali ed architrave in laterizio con al centro uno stemma cardinalizio inserito in un festone. Oltrepassato questo si entra in un vestibolo e da qui, dopo aver attraversato un altro portale in pietra scolpita e con una scritta che ricorda il lascito del Cardinale E. Petroni, grazie al quale fu costruita la Certosa, si entra in chiesa. L'ambiente, riccamente dipinto, presenta una pianta ad aula unica rettangolare, ed è scandito da tre campate con calotte sferiche ribassate. La copertura è a tegole e coppi con travi in legno di sostegno.
Pianta
L'impianto è ad un'unica navata a base rettangolare, con presbiterio rialzato di due gradini.
Struttura
La struttura è in muratura portante continua.
Coperture
La copertura è a tegole e coppi con travi in legno di sostegno, mentre internamente lo spazio è coperto da tre calotte emisferiche ribassate.
Elementi decorativi
Il ciclo con episodi della "Vita della Vergine", fu affidato a Giuseppe Nicola Nasini. La zona absidale, risalente ai rifacimenti cinquecenteschi, fu affrescata da Bartolomeo Cesi. Nelle nicchie ai lati dell'altare sono le statue marmoree di "San Bruno" e del "Beato Niccolò Albergati" di Bartolomeo Mazzuoli, come pure gli "Angeli" in stucco del fastigio. Nella sagrestia è esposto sull'altare il "Crocifisso" ligneo policromato, che reca sul perizoma una scritta con la data 1488.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1984)
E' stato aggiunto un arredo ligneo.
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