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Campogalliano
Modena - Nonantola
chiesa
sussidiaria
Beata Vergine della Sassola
Parrocchia di Sant'Orsola Vergine Martire
Impianto strutturale; Pavimenti e pavimentazioni; Struttura; Coperture
presbiterio - aggiunta arredo (1991-1996)
XVIII - XVIII(notizie storiche carattere generale); 1745 - 1745(costruzione intero bene ); XIX - XIX(ampliamento intero bene )
Chiesa della Beata Vergine della Sassola
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa della Beata Vergine della Sassola <Campogalliano>
Altre denominazioni Santuario della Beata Vergine della Sassola
Ambito culturale (ruolo)
classicismo (costruzione dell'edificio)
Notizie Storiche

XVIII  (notizie storiche carattere generale)

La storia del santuario è piuttosto recente. Il culto pubblico inizia nella prima metà del XVIII secolo verso un'immagine della Madonna dipinta su tavola che la tradizione dice ritrovata in un albero nella campagna e danneggiata da un colpo di sasso lanciato per ingiuria, da questo fatto forse il nome di «Sassola» dato all'icona.

1745  (costruzione intero bene )

L'edificio di culto venne iniziato nel 1745 su disegno del capo mastro modenese Giuseppe Gozzi su un terreno che era di proprietà della famiglia Pio.

XIX  (ampliamento intero bene )

Ebbe ampliamenti nel XIX secolo, mentre l'attuale decorazione neobarocca, è di Carlo Baldi di Bologna, fatta nel 1931.
Descrizione

L'architettura è semplice, a pianta centrale, con due cappelle laterali. La facciata a capanna a due spioventi presenta ingresso principale affiancato da piccole finestre con architrave voltato. In alto, al centro, un finestrone illumina l'aula, la facciata termina con timpano triangolare. L'interno è semplice, ma armonico. Nelle cappelle laterali altari e ancone in stucco e scagliola con statue devozionali. In quella centrale, cornice in scagliola del XVIII secolo che accoglie la veneratissima icona della Madonna, una piccola tavoletta di fattura seicentesca, aggraziata nel dolce flettere del capo e dall'amorevole espressione. Di notevole, nella sagrestia e nel locale adiacente di accesso, è la raccolta di tavolette votive. Le più antiche risalgono alla fondazione del santuario a metà Settecento, proseguono per tutto l'Ottocento e si aggiornano con i voti novecenteschi di cuori d'argento, di stampelle, di ricami, fino ad arrivare alle contemporanee espressioni di derivazione industriale. La raccolta è la più ampia della provincia di Modena, essendo più di un centinaio i pezzi, molto interessanti per la narrazione spontanea e devota dei fatti espressi con immediatezza popolare, ricerca documentaria e storica.
Impianto strutturale
L'architettura è semplice, a pianta centrale, con due cappelle laterali. La pianta presenta cappelle coperte da volte a botte, centrale la cupola e terminale all'edificio catino absidale semicircolare.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione interna è in marmi policromi.
Struttura
La struttura portante della chiesa è in muratura laterizia intonacata sia internamente che esternamente; copertura tradizionale con orditura in legnami, manto in coppi laterizi.
Coperture
Orditura principale e secondaria in legnami, manto in coppi laterizi.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1991-1996)
Il celebrante ha la sede in legno dietro all'altare centrale in marmo; trova il tabernacolo in marmo alla sua destra, in linea con la sede e più avanti a ridosso dell'aula, l'ambone in legno. La zona presbiteriale è sopraelevata rispetto all'aula da un gradino.
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