chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Poggibonsi Siena - Colle di Val D'Elsa - Montalcino chiesa parrocchiale Sant'Andrea a Papaiano Parrocchia dei Santi Rocco e Martino a Papaiano Pianta; Struttura; Coperture altare - intervento strutturale (1985) 972 - 972(costruzione intero bene); 1492 - 1492(affresco interno); XVII sec. - XVII sec.(modifiche intero bene); 1881 - 1893(restauro intero bene); 1985 - 1985(restauro intero bene)
Chiesa di Sant'Andrea a Papaiano
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di Sant'Andrea a Papaiano <Poggibonsi>
Altre denominazioni
Chiesa di San Rocco Chiesa dei Santi Rocco e Martino a Papaiano
Ambito culturale (ruolo)
romanico toscano (costruzione)
Notizie Storiche
972 (costruzione intero bene)
La chiesa è citata per la prima volta in un atto del 972 quando venne venduta dai due compatroni dell'epoca al marchese Ugo di Toscana, il quale il 10 agosto 998 la donò con il vicino castello di Papaiano all'Abbazia di Martùri.
1492 (affresco interno)
All'interno della chiesa, sull'altare, è presente un affresco datato 1492
XVII sec. (modifiche intero bene)
Nel XVII secolo, anche se nel frattempo la chiesa era molto decaduta, si ridefinì l'interno secondo lo stile barocco e i lavori portarono all'intonacatura dell'interno e alla costruzione di un altare sulla fiancata destra. Nel 1770 venne istituita la compagnia di San Rocco e in quell'anno cambiò il santo titolare.
1881 - 1893 (restauro intero bene)
La chiesa fu sottoposta a imponenti restauri tra il 1881 e il 1893 a spese dell'Economato Generale di Firenze e i lavori portarono tra l'altro alla realizzazione della bifora in facciata.
1985 (restauro intero bene)
L'intera chiesa è stata restaurata nel 1985.
Descrizione
La chiesa originaria consisteva in un edificio ad aula unica rettangolare coperta a tetto e terminante in un transetto triabsidato secondo uno stile diffuso tra gli edifici dell'ordine Benedettino anche se è stata ipotizzato che la pianta della chiesa ripeta quella della scomparsa badia di Martùri. Tutta la struttura presenta una muratura a filaretto riferibile alla prima metà del XII secolo.
La facciata, a capanna, ha una forma molto slanciata e sono visibili le varie fasi costruttive. La parte più in basso presenta un paramento murario realizzato con bozze di arenaria e travertino; al centro si apre un portale architravato con lunetta con arco a tutto sesto. La zona superiore è costruita prevalentemente con conci di travertino disposti a corsi orizzontali e paralleli e in questo settore si apre una bifora realizzata alla fine del XIX secolo con materiali estranei al resto della muratura. Sopra la bifora è visibile un arco, probabilmente una precedente monofora in seguito tamponata. Quasi al culmine della facciata si trova una stretta feritoia a croce greca fatta con sottili lastre di pietra; in questa zona la muratura è abbastanza simile a quella della base.
Sulle fiancate si aprono tre monofore a doppio sguancio centinate disposte simmetricamente su ambo i lati.
Alla sommità del lato posteriore si appoggia un campaniletto a vela.
Internamente l'aula è intonacata e conserva gli altari barocchi; sull'altare maggiore è un affresco del 1492 con la Madonna col Bambino e santi attribuito a Filippo di Antonio Filippelli. Il transetto è rialzato da due gradini e vi si notano gli arconi murati che davano acceso ai bracci laterali che erano coperti con volta a vela.
Pianta
L'impianto è ad un'unica navata a base rettangolare, con abside semicircolare e presbiterio rialzato. Sulla sinistra si apre una piccola porta che conduce alla sacrestia.
Struttura
La struttura è in muratura portante continua, in bozze di arenaria.
Coperture
La copertura, a capanna, è caratterizzata da capriate lignee a vista, e solaio in legno e laterizio.