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Chiesa dei Santi Quirico e Giolitta
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa dei Santi Quirico e Giolitta <Cargeghe>
Altre denominazioni
Chiesa di Santi Quirico e Giolitta
Ambito culturale (ruolo)
maestranze sarde (costruzione)
Notizie Storiche
XV - XX (costruzione intero bene)
La chiesa parrocchiale di Cargeghe, situata in piazza Grazia Deledda, è dedicata ai Santi Martiri Quirico e Giolitta. L’edificio religioso, consacrato al culto cattolico è sede dell’omonima parrocchia e fa parte dell’arcidiocesi di Sassari. Edificata presumibilmente tra il XV e il XVI secolo in stile tardo gotico ha, nel corso dei secoli subito numerosi ammodernamenti. L’edificio si presenta con navata principale voltata a botte e cappelle laterali, alcune coperte da crociere costolonate con gemme pendule e altre con volta a botte. La copertura, a due falde nella navata e una falda nelle cappelle laterali, erano coperte da coppi ad eccezione della parte destra delle cappelle. Alcune delle cappelle laterali conservano ancora le strutture di volta originarie. Il campanile, eretto tra l’Ottocento e il Novecento, colpito per ben due volte dai fulmini, fu riedificato utilizzando materiale asportato dal sito di San Pietro dove sussistevano le rovine di una chiesa.
1990 - 1998 (restauro intero bene)
La fabbrica ha subito dei rimaneggiamenti nel corso degli anni, in particolar modo, copertura e intonaci esterni sono stati totalmente rifatti negli anni novanta. Risulta agli atti un progetto di restauro del 1998. La facciata principale e il prospetto laterale sinistro erano tinteggiati con una cromia differente rispetto al resto. Erano evidenti l’incuria e l’incedere del tempo, eccezione fatta per l’abside che era stata completamente reintonacata ma non tinteggiata.
2016 - 2017 (restauto intero bene)
L’ultimo intervento di restauro ha interessato rifacimento di intonaci e tinteggiatura esterni e il recupero del portale e dell’arco sovrastante in pietra seicenteschi che erano stati ricoperti da sagome in calcestruzzo. E’ stata effettuata una generale revisione della copertura con il completamento con tegole tipo coppi delle cappelle laterali destre poiché copiose erano le infiltrazioni in quella zona. Attualmente la fabbrica presenta uniformità di materiali e colori.
Descrizione
La Chiesa si presenta con un impianto a navata centrale e volta a botte, su cui poggia la copertura in tegole tipo coppi, mentre le cappelle laterali alcune sono con volte a crociera costolonate e gemme pendule e altre a botte. Sono evidenti i contrafforti laterali, dato lo sviluppo in altezza dell’aula, di gran lunga maggiore rispetto a quello del presbiterio. L’edificio ha un impianto delle dimensioni di circa 19x27x9 metri di altezza circa, è assente il transetto e ha un presbiterio molto profondo. La facciata, settecentesca e successiva all’epoca di prima edificazione (tardo gotica), si presenta simmetrica con due volute laterali e frontone curvo.
Di particolare pregio sono i dipinti conservati nella chiesa tra cui La Sacra Famiglia (o secondo un’antica tradizione locale Nostra Segnora de sos isconsolados), opera attribuita al manierista esule fiorentino Baccio Gorini databile all’anno 1588, collocata nella prima cappella a destra e descritta, tra gli altri, da Antoine-Claude Pasquin detto Valéry, di passaggio a Cargeghe nel 1834, nel suo Voyages en Corse a l’ile d’Elbe, et en Sardaigne. Altra opera di rilievo è la settecentesca Madonna in trono e santi forse da attribuire al pittore pavese Marco Antonio Maderno menzionato nei registri parrocchiali in quegli stessi anni. Da annoverare, un ciclo di pitture murali che molti studiosi attribuiscono sempre a Bacio Gorini.
Impianto strutturale
Trattasi di una fabbrica costruita con muratura portante in pietra scapolare voltata a botte nella navata principale e, altenativamente a botte e crociera nelle cappelle laterali. Copertura a due falde nella navata principale e a una nella cappelle laterali.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione di aula, presbiterio e cappelle laterali è in lapideo, in marmo chiaro rifacimento degli anni ottanta.
Pianta
La pianta è a navata unica con cappelle laterali, è assente il transetto e si presenta con un presbiterio molto profondo.
Adeguamento liturgico
altare - aggiunta arredo (1980)
A seguito della riforma conciliare è stato anteposto all'esistente altare tridentino un nuovo altare. Sono state conservate le balaustre ed è completamente assente l'ambone che, attualmente, consiste in un piccolo leggio posizionato sopra la balaustra. La mensa è costituita da un piano poggiante su quattro piedritti in marmo bianco venato. Non è presente alcuna iconografia.