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Gallipoli
Nardo' - Gallipoli
chiesa
sussidiaria
S. Giuseppe
Parrocchia di Sant'Agata
Facciata; Interno
altare - aggiunta arredo (1998)
1631 - 2003(costruzione carattere generale)
Chiesa di San Giuseppe
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Giuseppe <Gallipoli>
Altre denominazioni Chiesa di San Giuseppe "picciccu"
S. Giuseppe
Ambito culturale (ruolo)
barocco (costruzione)
Notizie Storiche

1631 - 2003 (costruzione carattere generale)

La chiesa è stata costruita intorno al 1631 sulle rovine di un'antichissima chiesa dedicata al profeta Elia, ove sono state scoperte tombe di epoca bizantina. La chiesa ha subito dei rimaneggiamenti stilistici nel sec. XVIII. Restaurata dal 1990 è stata riaperta al culto nel 2003.
Descrizione

La chiesa di modeste dimensioni è collocata nel cuore della città vecchia di Gallipoli. E' costruita interamente in conci di tufo locale, rivestiti di intonaci e stucchi. Davanti alla facciata vi è un breve sagrato che dà un po' di respiro alla chiesa tra le strettoie delle vie cittadine. E' corredata di un campanile a vela.
Facciata
La facciata, di forma regolare, è definita da due paraste laterali culminanti in una breve cornice che percorre orizzontalmente tutto il perimetro della chiesa. Al centro vi è il portale inquadrato in una spessa cornice e sormontato da un frontone sul quale al centro vi è uno stemma episcopale ormai corroso e illeggibile, affiancato da due acroteri a modo di volute triangolari. Al di sopra del portale si apre una vistosa finestra con cornice trilobata
Interno
Ad unica aula, è costituita da due campate, definite dalle volte lunettate che scaricano sulle paraste che scandiscono lo spazio interno. Al di là dell'arco trionfale, un'altra campata ospita il presbiterio, dominato dall'antico altare a muro in pietra. Sul pavimento restano le tracce dei ritrovamenti di epoca bizantina effettuati durante i restauri degli anni Novanta del secolo scorso.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1998)
L'assetto originario dei luoghi non ha subito modifiche dopo la riforma liturgica del Vaticano II. Solamente è stata aggiunta una mensa mobile davanti all'antico altare per poter celebrare "coram populo".
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