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Chiesa di San Pio X
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di San Pio X <Lecce>
Ambito culturale (ruolo)
architettura contemporanea (costruzione)
Notizie Storiche
1950 - XX (inizio lavori intero bene)
inizio costruzione
1950 - XX (adeguamento liturgico presbiterio)
aggiunta di un altare in marmo policromo proveniente dalla cripta del Duomo di Lecce.
2003 - XXI (ampliamento cappella)
realizzazione della cappella per la custodia eucaristica
Descrizione
Posta nel quartiere Rudiae, quartiere sorto agli inizi degli anni '40, la chiesa fa parte di un complesso in cui sono inseriti anche dei servizi di carattere parrocchiale oltre a piccole attività ricreative e sportive.
L'edificio è stato realizzato nei primi anni '50, e la sua struttura è essenzialmente costituita da un elemento unico formato dall'edifico dedicato al culto, la cui pianta è caratterizzata da una a forma rettangolare in cui si svolgono le funzioni religiose; in tale spazio oltre all'unica navata destinata all'assemblea ed a due cappelle di forma ottagonale poste ai lati dell'ingresso principale, sono individuati l'ampio presbiterio ove è posto l'altare, la sede del celebrante e l'ambone, e l'accenno di due transetti posti ai lati del presbiterio.
L'altare che accoglie in Tabernacolo eucaristico, è oggi sito nel transetto posto lateralmente al presbiterio.
La chiesa si erge un un piano rialzato a cui si accede attraverso un rampa a gradoni dalle pubbliche vie G. Toma, Delle Anime, Trieste, Trento e L. Tempesta.
La struttura principale costituita da una serie di pilastri in muratura, che elevandosi si uniscono disegnando e ritmando lo spazio della navata con ampi archi a tutto sesto, forma sui muri dei motivi a nicchie in cui sono localizzati gli altari secondari.
Impianto strutturale
muratura continua in cemento armato
Pianta
a forma rettangolare
Coperture
a doppia falda in cemento armato
Pavimenti e pavimentazioni
mattonelle in marmo
Adeguamento liturgico
altare - aggiunta arredo (1956)
L’altare maggiore, marmoreo, della Madonna della Scala, fu trasferito nella parrocchia di San Pio X, nel 1956, anno del XV Congresso Eucaristico, a seguito dei radicali restauri voluti da mons. Francesco Minerva.