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Santa Venerina
Acireale
chiesa
parrocchiale
Sacro Cuore di Gesù
Parrocchia di Sacro Cuore di Gesù
Prospetto principale; Impianto strutturale
altare - intervento strutturale (1988)
1875 - 1875(inizio lavori intero bene); 1888 - 1888(apertura al culto intero bene); 1888 - 1988(completamento intero bene); 1899 - 1906(completamento intero bene); 1907 - 1911(completamento abside); 1911 - 1920(completamento intero bene); 1914 - 1914(restauro campanile); 1952 - 1952(restauro campanile); 1976 - 1976(rifacimento pavimentazione); 1986 - 1986(lesioni intero bene); 1988 - 1988(rifacimento adeguamento liturgico); 1991 - 1991(restauro copertura); 2002 - 2013(restauro intero bene); 2013 - 2014(restauro intero bene)
Chiesa del Sacro Cuore di Gesù
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa del Sacro Cuore di Gesù <Santa Venerina>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze siciliane (costruzione chiesa)
Notizie Storiche

1875  (inizio lavori intero bene)

l’inizio della costruzione della Chiesa avvenne nel maggio del 1875 e, per volere del papa Pio IX, l’edificio fu dedicato al Sacro Cuore di Gesù, della cui devozione risultò essere il primo in Sicilia.

1888  (apertura al culto intero bene)

il 29 giugno 1888 la Chiesa viene aperta al culto.

1888 - 1988 (completamento intero bene)

dopo alterne vicende la sua facciata e le tre navate furono completate nel 1888; queste ultime inizialmente presentavano un fondo cieco per consentire l’ampliamento a croce latina in due tempi.

1899 - 1906 (completamento intero bene)

il 7 agosto del 1899 iniziarono i lavori per il transetto, sormontato da tamburo, cupola e lanterna, il coro e la sua abside. I lavori furono completati nel 1906.

1907 - 1911 (completamento abside)

nel 1906 furono commissionati le prime tempere murali al pittore romano Primo Panciroli il quale eseguì come prima opera l’“Ascensione di Gesù Cristo” e il “Trionfo della Croce” nel catino absidale e nella volta del coro centrale.

1911 - 1920 (completamento intero bene)

dal 1911 Panciroli decorò le volte del transetto con una “Adorazione del Divino Agnello” da una visione dell’Apocalisse di S. Giovanni (abside sinistra), e la “Gloria del SS. Sacramento dell’Eucaristia” (abside destra). Nel 1920 dipinse le quattro lunette della cupola (Fede, Speranza, Giustizia, Carità) e le pareti laterali del Coro maggiore (La moltiplicazione dei pani e dei pesci e l'ultima cena).

1914  (restauro campanile)

il terremoto del Maggio del 1914, compromise la staticità della porzione basamentale del campanile, per cui la sua struttura in muratura tradizionale fu ancorata al secondo ordine tramite la realizzazione di un cordolo perimetrale in cemento armato di circa un metro di altezza.

1952  (restauro campanile)

il sisma del Marzo del 1952 provocò il crollo di una colonna che sosteneva il fornice centrale del campanile, per cui l’intero terzo ordine nella sua restante struttura in pietra, fu demolito e ricostruito in c.a. sfruttando per l’ancoraggio i ferri del cordolo del 1914. Per restituire decoro a tale parte, l’intera loggia campanaria fu rivestita con lastre di pietra calcarea in parte derivanti dal riutilizzo delle originali d’inizio secolo. Queste lastre furono fissate tramite malta bastarda di calce e cemento all’intelaiatura in c.a.Ultimata la ricostruzione, in cima fu posta la statua del Sacro Cuore di Gesù, nella stessa occasione furono poste rispettivamente a sinistra e a destra del campanile la statua di S. Margherita Maria Alacoque e la statua di S. Gertrude.

1976  (rifacimento pavimentazione)

nel 1976 viene sostituito il pavimento con lastre di marmo bianco di carrara

1986  (lesioni intero bene)

il 13 Gennaio del 1986 un nuovo sisma arrecò ulteriori danni al monumento, si formarono lesioni alle prime due arcate separanti la navata centrale dalle laterali. La facciata oscillò separandosi con evidenti lesioni dalla navata centrale.

1988  (rifacimento adeguamento liturgico)

in occasione del centenario dell'apertura a culto della Chiesa, viene realizzato un altare in marmo secondo le nuove norme liturgiche.

1991  (restauro copertura)

nel 1991 si esegue un intervento sulla copertura e sulla struttura muraria sommitale della chiesa. Si sostituì la struttura lignea e si inserirono sulla rasatura delle murature delle pareti perimetrali delle navate laterali e sulla cimasa delle pareti della navata centrale dei lunghi cordoli in cemento armato che comportarono un innalzamento del piano di imposta delle coperture. La grossa orditura di queste ultime fu integralmente sostituita con nuove capriate lignee poggianti sui cordoli in cemento armato. I cordoli proseguendo sulle murature longitudinali furono interrotti in corrispondenza del corpo di fabbrica della facciata e questa rimase tangente alla loro sezione terminale.

2002 - 2013 (restauro intero bene)

a causa degli eventi sismici dell'ottobre-dicembre 2002 la Chiesa (interno ed esterno) viene notevolmente danneggiata. In particolare la chiesa presenta vaste zone interessate da un esteso fenomeno di umidità dovuto in massima parte da infiltrazioni di acqua piovana dalla copertura sovrastante danneggiata, nel suo sistema di smaltimento delle acque meteoriche, dal sisma stesso e dal conseguente abbandono della struttura. L’intera facciata si è rovinata, oltre che a causa del sisma anche dal conseguente inserimento dei puntelli in carpenteria metallica che hanno in alcuni casi provocato la demolizione di intere porzioni di trabeazione, agevolato l’azione degli agenti atmosferici, biodeteriogeni e corrosivi, per effetto dell’infrangersi delle acque piovane sul complicato intreccio di carpenterie metalliche e del loro insinuarsi nelle fenditure operate nell’azione di puntellamento. Gli interventi promossi dal Dipartimento della Protezione Civile, hanno consolidato e restaurato il bene.

2013 - 2014 (restauro intero bene)

con il finanziamento dell'8x1000 si è proceduto a: completare la pavimentazione centrale con marmo Bianco di Carrara; consolidare i piedritti degli arconi prossimi alla cupola; consolidare il piede delle lesene della navata; realizzare e integrare gli stucchi crollati con il sisma; restaurare le navate laterali.
Descrizione

La Chiesa del Sacro Cuore di Gesù di Santa Venerina, nacque dall’esigenza di accogliere il gran numero di fedeli del paese che già nella prima metà del XIX secolo sovraffollavano la preesistente e settecentesca chiesa matrice di “S. Venera”. L’inizio della sua costruzione avvenne nel maggio del 1875 e, per volere del papa Pio IX, l’edificio fu dedicato al Sacro Cuore di Gesù, della cui devozione risultò essere il primo in Sicilia. L'edificio internamente, si presenta a pianta basilicale a croce “incussa”. E' diviso in tre navate. Il transetto interrompe l’assialità della navata con un imponente incrocio su poderosi pilastri che tramite pennacchi sferici conducono al tamburo. Sul transetto si aprono due absidi laterali delle quali: la destra è dedicata al SS. Crocifisso e la sinistra è dedicata al SS. Sacramento. Un profondo presbiterio con volta a botte precede l’altare e l’abside centrale la cui lunetta è anch’essa affrescata come sopra descritto. Le cromìe vivaci e le tempere murali conferiscono al monumento particolare valore dal punto di vista storico artistico.
Prospetto principale
L’architettura della facciata è tripartita in tre ordini: in stile composito il primo, in stile corinzio gli altri due. Al primo ordine sei possenti paraste in pietra calcarea lasciano intuire la suddivisione interna a tre navate. Da questo fronte avanzano quattro colonne costituenti uno “pseudo-pronao” che introduce al portale della navata centrale. Il portale è incorniciato da un protiro la cui trabeazione culminante con un fregio a rilievo, è sostenuta da due colonne e conclusa da un timpano arcuato interrotto. Gli ingressi delle navate laterali sono sormontati da due oculi ovali che servono ad illuminarle. Al secondo ordine quattro paraste e quattro colonne, (insistenti sulle sottostanti), sorreggono la trabeazione ed incorniciano un arco centrale sostenuto da due paraste tuscaniche. All’interno dell’archivolto è alloggiato un orologio, tra le due paraste trova posto una grande finestra lucifera con balaustrina a mò di parapetto. Due eleganti volute raccordano il secondo ordine all’attico del primo. Vita difficile ha avuto il terzo ordine il quale, come sopra accennato fino al secondo dopoguerra presentava una struttura campanaria elegantemente proporzionata secondo i canoni dell’architettura classica, infatti quattro paraste corinzie formavano una loggia “serliana” costituita da una apertura centrale arcuata e da due laterali architravate. Tale sistema di trabeazione era sormontato da una trabeazione che si concludeva con un timpano triangolare. Demolita tale loggia a seguito del terremoto del 1952 (come descritto nei cenni storici) la riedificazione di questa avvenne in c.a. Confrontando l’attuale loggia campanaria con una fotografia della sua antecedente del 1904, appare evidente che qualcosa sfuggì al controllo progettuale, per cui al timpano triangolare fu sostituita una chiusura ad attico, sopra la trabeazione, ed il verticalismo della facciata risultò ancora più accentuato dal coronamento piramidale che si conclude con la statua del Sacro Cuore. L’intero terzo ordine risultò ulteriormente innalzato da tale operazione non verificando più i rapporti proporzionali che regolano gli altri due ordini.
Impianto strutturale
Questa è divisa in tre navate; le laterali sono separate dalla principale tramite sei arcate poggianti su pilastri che presentano verso l’interno del tempio mirabili paraste in finto marmo di ordine corinzio. Subito dopo la trabeazione di queste si innalzano le pareti finestrate della navata centrale, esse formano delle lunette intersecanti la stupenda volta a botte (dipinta con tempere murali) che conclude la navata. Il transetto interrompe l’assialità della navata con un imponente incrocio su poderosi pilastri che tramite pennacchi sferici conducono al tamburo. Sul transetto si aprono due absidi laterali delle quali: la destra è dedicata al SS. Crocifisso e la sinistra è dedicata al SS. Sacramento. Un profondo presbiterio con volta a botte precede l’altare e l’abside centrale la cui lunetta è anch’essa affrescata come sopra descritto. Le navate laterali sono costituite da sei campate quadrangolari di 5,15*5,40 la cui struttura di elevazione è formata da pilastri collegati da arcatelle a tutto sesto sulle quali impostano tramite pennacchi sferici altrettante cupolette. Le cromìe vivaci e le tempere murali conferiscono al monumento particolare valore dal punto di vista storico artistico.
Adeguamento liturgico

altare - intervento strutturale (1988)
Costruzione di un altare in marmo secondo le vigente norme liturgiche
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