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Cegliolo
Cortona
Arezzo - Cortona - Sansepolcro
chiesa
parrocchiale
S. Eusebio
Parrocchia di San Eusebio
Coperture; Pianta; Struttura
presbiterio - intervento strutturale (2016)
X - XII(presistenza fondazioni); 1275 - 1325(proprietà carattere generale); 1437 - 1437(costruzione Campana); XVI - XIX(rifacimento Complesso); 1822 - 1822(costruzione Campana); 1954 - 1961(Rifacimento Coro); 2015 - 2016(restauro Chiesa)
Chiesa di Sant'Eusebio
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Sant'Eusebio <Cegliolo, Cortona>
Altre denominazioni S. Eusebio
Ambito culturale (ruolo)
maestranze toscane (costruzione)
Notizie Storiche

X - XII (presistenza fondazioni)

Secondo Don Bruno Frescucci, autore di ”Le chiese cortonesi”, la Chiesa di Sant’Eusebio è una delle più antiche pievi presenti nel cortonese. Riferisce l’autore “ La chiesa è posta sulla sinistra della statale n°71 […]. La zona piena di verde si sta arricchendo di case nuove e desta notevole interesse culturale con la scoperta di meloni etruschi, cioè sepolture di famiglie, lungo il Rio di Loreto e la ferrovia Firenze - Roma. Una lapide, che alcuni storici fanno risalire al ‘900 e che era nella facciata della chiesa, è stata così decifrata: “Ego Aistolphus presbiter qui fecit opus extruere”; oggi la lapide si conserva nell’interno dei locali attigui alla chiesa. Anche dalle notizie storiche di P. Guidi, 1932 n. 2118 e M. Giusti e P. Guidi, 1942 n.4656 si apprende che “La pieve, sicuramente già esistente in epoca alto-medievale, per il ritrovamento, nel corso dei lavori di ristrutturazione nel 1762, di una iscrizione (oggi murata nella canonica) comunemente datata al X secolo, è, co

1275 - 1325 (proprietà carattere generale)

Nel 1275 la pieve pagava le decime per la Terra Santa. Ne parlano anche documenti del 1306 e del 1316. Il piviere della di Sant’Eusebio al tempo della decima del 1278 - 1279 comprendeva le chiese di Sant’Agata di Fratta, San Pietro a Cegliolo, San Martino di Tuoro e San Biagio di Monsigliolo. Poiché la Chiesa di Sant’Eusebio viene annoverata dalla storia come una pieve (chiesa del popolo) che già nel 1325 passa dalla Diocesi di Arezzo alla Diocesi di Cortona e poiché i compiti delle pievi erano quelli di raggruppare in vita comune i chierici del piviere, sotto la guida e la sorveglianza del pievano e di ospitare i giovani per la formazione e l’istruzione dei futuri sacerdoti, si ritiene che l’età della canonica sia pari a quella della chiesa, con i volumi nuovi che in epoche successive si sono aggiunti a quelli originari.

1437  (costruzione Campana)

Una campana di Girolamo Thome, cortonese, porta la data del 1437.

XVI - XIX (rifacimento Complesso)

All’interno, dalla parte sinistra della navata, si apre l’elegante cappella dell’antica Famiglia Venuti, frutto dalla ristrutturazione di una più modesta cappella avvenuta nel XVIII secolo. La pala d’altare, che rappresenta il Martirio di San Sebastiano, è attribuibile a Ludovico Cardi detto il Cigoli di Della ristrutturazione interna del complesso sappiamo che fu certamente rifatta nel XVIII secolo, almeno internamente. La data sull’architrave della sacrestia, 1824, testimonia l’avvenuta ristrutturazione della parte più antica della canonica, mentre in date posteriori sono stati aggiunti altri volumi, con poco ordine architettonico. Le aggiunte sono probabilmente tutte anteriori al 1840, data della cappella sulla sinistra.

1822  (costruzione Campana)

La campana del Mugnai di Montevarchi è del 1822.

1954 - 1961 (Rifacimento Coro)

Nel 1954 fu rifatto il coro con soffitto di canniccio, che nel 1961, con l’ultimo restauro, venne modificato con l’utilizzo di longherine di ferro ricoperte di cemento. Nel coro erano presenti tre tele di autori ignoti, recentemente trafugate: una Madonna del Carmine con Sant’Antonio Abate, al centro una Madonna con San Carlo Borromeo, San Filippo Neri e Santa Caterina, a sinistra una Madonna Addolorata, San Francesco, un Angelo e il Purgatorio. In alto, all’interno, un fregio con motivi decorativi simbolici.

2015 - 2016 (restauro Chiesa)

Nel 2015-2016 il complesso di Sant’Eusebio è stato oggetto di restauro conservativo parzialmente finanziato dal contributo della CEI. L'intervento ha comportato il rifacimento della quasi totalità delle coperture del complesso ormai deteriorate a causa del tempo e delle copiose infiltrazioni di acqua piovana. L’intervento ha anche interessato l’interno della chiesa con la realizzazione del solaio di fondazione aerato, il rifacimento della pavimentazione in cotto e la sostituzione dell’altare e dell’ambone esistenti con nuovi arredi sacri in marmo e pietra naturale. La chiesa, inoltre, è stata dotata di un sistema di illuminazione.
Descrizione

Trattasi di chiesa con impianto monodirezionale assiale a navata unica realizzata in muratura con materiale lapideo eterogeneo intonacato e portale sul fronte. All’interno, a sinistra, si apre l’elegante cappella della Famiglia Venuti, frutto dalla ristrutturazione di una modesta cappella, avvenuta nel XVIII secolo. L’altare di destra è di stucco con colonne di granito, mentre quello di sinistra, dentro la cappella è in pietra, nello stile neorinascimentale del secolo XVIII. La pala d’altare, che rappresenta il Martirio di San Sebastiano, è attribuibile a Ludovico Cardi detto il Cigoli di Castelvecchio. All’altezza del presbiterio, la tela di destra che rappresenta la Madonna, San Giovanni Battista e Sant’Eusebio, è del cortonese Ludovico Venuti. Quella sulla parete sinistra, con la Madonna del Rosario, San Donato, Santa Caterina e i quindici Misteri del Rosario, è di autore ignoto. Nel coro erano presenti tre tele di autori ignoti recentemente trafugate: una Madonna del Carmine con Sant’Antonio Abate, al centro una Madonna con San Carlo Borromeo, San Filippo Neri e Santa Caterina, a sinistra una Madonna Addolorata, San Francesco, un Angelo e il Purgatorio.
Coperture
La copertura dell’aula della Chiesa é costituita da capriate lignee composte da puntoni, catena, monaco e saette con soprastanti terzere, correnti e pianelle. Il coro e la cappella Venuti presentano, invece, una copertura a falda inclinata in legno a semplice orditura costituita da travi principali, travetti e mezzane in laterizio. Tutte le coperture sono caratterizzate da un classico manto in coppi e tegole di laterizio.
Pianta
Trattasi di chiesa con impianto monodirezionale assiale a navata unica con le seguenti dimensioni: m 25,25 di lunghezza, compreso il coro e m 7,15 di larghezza; a questa superficie va aggiunta quella della cappella di m 6,5 x m 4,10. I muri laterali di pietrame, spessi tra i 55 e gli 80 cm sono alti circa m 8,15 e al centro la copertura a capanna raggiunge l’altezza interna di circa m. 9,30. Lungo il fianco destro della chiesa, si accede alla sacrestia e ad ai locali della canonica.
Struttura
L’edificio presenta strutture murarie verticali in pietrame naturale e mattoni e solai in legno organizzati secondo la classica orditura di travi e travetti in legno con soprastante strato di mezzane in cotto.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (2016)
in occasione dell'ultimo intervento di restauro e del rifacimento del pavimento, è stato curato l'adeguamento liturgico. Il presbiterio è stato rialzato di tre gradini e sono stati inseriti i nuovi elementi (ambone, altare e cattedra) progettati dall'architetto Marco Poesini e realizzati da maestranze locali.
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