chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Ceres Torino chiesa sussidiaria Santa Cristina Parrocchia di Santi Pietro e Paolo Apostoli pianta; facciata principale; facciate laterali; copertura; Impianto strutturale; Interni; presbiterio; apparato liturgico presbiterio - aggiunta arredo (1980-1990) metà XIV - 1440(preesistenza intero bene); 1495 - metà XVI(passaggio di proprietà intero bene); 1580 - 1581(ampliamento intero bene); 1581 - 1584(costruzione intorno); 1653 - 1653(visita pastorale intero bene); 1682 - 1682(proprietà intero bene); 1769 - 1769(visita pastorale intero bene); 1840 - 1840(costruzione intorno); 1843 - 1843(visita pastorale intero bene); 1885 - 1885(costruzione intorno); 1927 - 1929(riparazioni intero bene); 2005 - 2005(restauro facciata); 2008 - 2008(restauro intorno); 2013 - 2013(rifacimento intorno); 2015 - 2015(manutenzione interno)
Santuario di Santa Cristina
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Santuario di Santa Cristina <Ceres>
Ambito culturale (ruolo)
architettura alpina (preesistenza)
architettura alpina (ampliamento)
Notizie Storiche
metà XIV - 1440 (preesistenza intero bene)
La diffusione della devozione a Santa Cristina ha origini antiche in Cantoira. Il Solero notò che sin dal 1400 il nome di Cristina si diffuse in alcune borgate delle Valli di Lanzo, affermando che tale fenomeno è attribuibile "all'irradiazione del culto della Santa Martire, in cui onore, fin dalla metà del 1300 è eretto un alpestre santuario sul monte precipite che sovrasta Ceres". Le pergamene dell'Archivio Arcivescovile di Torino parlano di un pilone o addirittura una cappella, il nucleo primitivo, eretto dopo l'apparizione della martire a un pastore minacciato dai lupi. Pilone ancora oggi integrato nell'abside a destra dell'altare, dove è visibile l'affresco quattrocentesco che raffigura Santa Cristina insieme alla Vergine Maria con in braccio il Bambino. Cavallari Murat affermò a proposito dell'affresco, che si trattava di un indizio la cui esecuzione poteva essere retrodatata all'epoca romanica, rimaneggiato poi nel 1440.
1495 - metà XVI (passaggio di proprietà intero bene)
La cappella in un primo tempo apparteneva alla Parrocchia di Ceres, come testimonia anche la nomina del chierico Vincenzo Periachia di Centallo, fatta il 26 agosto 1495 dopo il canonico Ferrero che ne era titolare. La costruzione della cappella, che in origine era avvenuta in accordo tra le comunità di Ceres e Cantoira, fu oggetto di contesa tra gli abitanti dei due paesi. Dinanzi al giudice arbitrale, fu rivendicata come "Rupe Nostra" da parte del delegato di Ceres, e come "Patrona Nostra" da parte del delegato di Cantoira, che vinse la causa, probabilmente grazie anche al fatto che Santa Cristina era stata eletta compatrona. Non ci sono riscontri documentali che attestino l'esistenza della contesa, e anche se il santuario è situato sul territorio del comune di Ceres, appartiene da secoli alla comunità cantoirese.
1580 - 1581 (ampliamento intero bene)
L'ampliamento del nucleo primitivo, il catino absidale con inglobato il pilone votivo, avvenne nel 1581, promosso dal parroco don Antonio Rocchietto di Mathi, a spese della comunità di Cantoira. Lo strumento notarile di commissione del 4 settembre 1580 "per la fabrica o nova fattura della cappella di santa Crisrtna", conferisce i lavori ai "mastri fabbricieri" di Voragno, attuale frazione di Ceres, delle famiglie Bogliano e Biancho, quali migliori offerenti. Il 21 ottobre 1581 fu compilato atto di quietanzamento dove risulta che il lavoro fu eseguito a regola d'arte.
1581 - 1584 (costruzione intorno)
I "mastri fabbricieri" di Voragno avevano preso l'impegno di fondare fuori dalla cappella di Santa Cristina, sul lato della porta grande, un solido muro in pietra, e di costruire un muro di altrettanta grandezza e profondità attorno alla suddetta cappella, largo e e spesso due piedi. La fornitura dei materiali era in capo al parroco e al nobile Gioanni Ghislando.
1653 (visita pastorale intero bene)
La prima visita che descrive la cappella è quella del 25 settembre 1653 per opera del delegato del vescovo Bergera. Nel verbale della visita si afferma che sulla cima della montagna era posta la cappella sotto il titolo di Santa Cristina, avente soltanto un'unica navata coperta di tegole, l'altare costruito in laterizi posto sotto un "soffitto di pietre "dipinto, un'icona con le immagini della Beata Vergine Maria e di Santa Cristina con una piccola cornice nera sopra una finestra e una porta chiusa a chiave. Era ornata di una croce in legno, candelabri in legno e la pietra sacra avvolta in una tela cerata, un baldacchino e pitture che pendevano dalla trave come pallio ed un'unica campana che si trovava presso il parroco.
1682 (proprietà intero bene)
La cappella sin dalla catastazione fatta nel 1682 risultava appartenente alla Comunità di Cantoira che faceva eleggere ogni anno un rettore per la chiesa e due priori per la festa.
1769 (visita pastorale intero bene)
Nella relazione della visita pastorale del 9 settembre dell'arcivescovo Rorengo di Rorà si afferma che la cappella veniva chiamata Santuario ed era situata su un'altissima rupe in cima alla montagna che portava il suo nome. Dallo stesso verbale risultava che il sacello da poco ampliato, risultava abbastanza capiente; all'interno la zona dell'abside era sovrastata da una volta completamente affrescata con immagini raffiguranti santi, mentre la parte recentemente realizzata era coperta da un solaio di legno. All'interno dell'edifico le pareti si presentavano intonacate, e il pavimento rivestito in lastre di pietra. Nel lato della facciata principale vi era una sola porta d'accesso, ad un unico battente. Le varie finestre erano tutte munite di grate in ferro. Nella zona presbiteriale l'altare era separato dalla parete posteriore, e lo spazio tra i due era usato come sacrestia. L'altare era in laterizi con inserito quello in legno. Sulla parete posteriore vi era un dipinto di S.Cristina.
1840 (costruzione intorno)
Vennero costruiti edifici attorno al santuario destinati ad ospitare i pellegrini, oltre alla realizzazione dell'imponente muro di protezione intorno alla rocca.
1843 (visita pastorale intero bene)
Nella visita pastorale del 14 luglio 1843, mons. Fransoni constatò che erano state sostituite le assi che servivano per confessare con dei veri confessionali costruiti secondo le regole canoniche.
1885 (costruzione intorno)
Un'enorme frana di pietre cadde dalla montagna su cui sorge la costruzione di Santa Cristina, sulle case della borgata di Luminate, distruggendole. La famiglia del signor Giuseppe Perotto, detto Pinin dìi Prot, si salvò miracolosamente. Egli, dunque, fece voto di costruire parte dei gradini della scalinata che portava alla ripida salita del santuario. arrivò a ricostruirne 80, ogni anno qualcuno, finchè ebbe le forze.
1927 - 1929 (riparazioni intero bene)
Nella relazione sullo stato della parrocchia del 1929, il parroco don Lorenzo Menietti affermava che la cappella era in buono stato viste le riparazioni effettuate nel 1927, e che la festa era la più solenne visto il fatto che Santa Cristina era compatrona e la particolare venerazione della popolazione di Cantoira. Risale a questo periodo la pavimentazione in mattonelle di cemento.
2005 (restauro facciata)
Restauro del portale, dove sono intagliate scene di vita della Santa, e della porta laterale, sulla quale è raffigurato il Santuario.
2008 (restauro intorno)
Restauro della gradinata in pietra sul retro.
2013 (rifacimento intorno)
Rifacimento del terrazzo antistante la casa dei priori in lastre di pietra.
2015 (manutenzione interno)
Intervento di manutenzione e tinteggiatura alle pareti interne del Santuario.
Descrizione
Il Santuario di Santa Cristina sorge a 1340 m s.l.m., sopra un'altura a strapiombo, a conclusione del contrafforte che divide la Val Grande dalla Val d'Ala. L'edificio e il circostante contesto si presentano come entità strettamente congiunte, visibili oltre che dal centro abitato di Cantoira, anche dai sentieri che conducono sulle alture. Il Santuario è raggiungibile sia da Ceres, dove il sentiero diparte nei pressi del vecchio campanile, sia dall'abitato di Cantoira, dove attraversato il ponte sulla Stura si intraprende il sentiero a piedi, lungo percorsi in mezzo a boschi che permettono di raggiungere la meta dopo circa un'ora e mezza di cammino.
Il percorso si conclude di fronte ad una scalinata che conduce al piazzale dal quale si accede alla chiesa. Il Santuario di Santa Cristina non è definibile come un unicum, bensì come un complesso architettonico formato dal luogo di culto e di una serie di locali al suo servizio. L'edificio ha pianta a forma di quadrilatero irregolare, ad un'unica navata. A lato della zona presbiteriale è posta un'abside semicircolare con copertura a semicatino. Le pareti sono realizzate in muratura di pietra, intonacate all'interno e esternamente composte da conci in pietra squadrati. L'esterno dell'abside presenta caratteristiche architettoniche diverse dal resto dell'edificio, tali da far supporre che sia stato inglobato in epoca successiva. La copertura della navata è costituita da due falde piane con orditura lignea ricoperta da lastre in pietra, "lose". La facciata principale è rivolta a sud, dove si trovano i due accessi al Santuario e una piccola finestra protetta da grate in ferro. L'ingresso principale è collocato in asse con l'abside ed è protetto da un ambiente chiuso delimitato da pareti laterali dove si legge l'iscrizione a intitolazione dell'edificio: "Sacellum S.Cristinae V.M. Dicatum". Il portone in legno è composto da pannelli scolpiti rappresentanti alcune scene del martirio di Santa Cristina. Nella lunetta sopra l'ingresso c'è un affresco del XIX secolo raffigurante la Martire. In cima a una scalinata posta di lato troviamo il secondo accesso, costituito da una porta ad un unico battente realizzata in legno con scultura a bassorilievo di una prospettiva del Santuario. Internamente, tre gradini e una balaustra, in legno dividono la navata dalla zona presbiteriale in cui si trova l'altare in muratura. Dietro il tabernacolo è collocata la statua di Santa Cristina; nella parte centrale dell'abside è visibile l'affresco cinquecentesco raffigurante la Vergine con Gesù Bambino con accanto Santa Cristina. Sul vestito della Vergine è graffita la scritta "Fundata lan 15(14)". Sono conservati, inoltre, numerosi ex-voto, i più antichi risalgono al XIX secolo. L'edificio presenta un buono stato conservativo all'interno, mentre sono visibili all'esterno alcune fessurazioni sulle murature in corrispondenza degli architravi delle finestre e degli ammorsamenti tra le costruzioni di epoche differenti. Il Santuario è officiato in occasione della festa di Santa Cristina, il 24 luglio.
pianta
L'edificio ha pianta a forma di quadrilatero irregolare, ad un'unica navata, con abside semicircolare a lato della zona presbiteriale.
facciata principale
La facciata principale è rivolta a sud. dove si trovano i due accessi al Santuario e una piccola finestra protetta da grate in ferro. L'ingresso principale è collocato in asse con l'abside ed è protetto da un ambiente chiuso delimitato da pareti laterali dove si legge l'iscrizione a intitolazione dell'edificio: "Sacellum S.Cristinae V.M. Dicatum". Il portone in legno è composto da pannelli scolpiti rappresentanti alcune scene del martirio di Santa Cristina. Nella lunetta sopra l'ingresso c'è un affresco del XIX secolo raffigurante la Martire. In cima a una scalinata posta di lato troviamo il secondo accesso, costituito da una porta ad un unico battente realizzata in legno con scultura a bassorilievo di una prospettiva del Santuario. Le superfici sono in conci di pietra squadrata, in alcune porzioni intonacati.
facciate laterali
Le superfici sono in conci di pietra squadrata. Sui lati est e ovest si dispongono le finestre secondo due livelli; rispettivamente sul superiore le finestre di dimensioni maggiori, e sul livello inferiore quelle più piccole e dotate di grate in ferro. Sul lato ovest, accanto al catino absidale si osserva un'apertura di forma irregolare senza serramento.
copertura
La copertura della navata è costituita da due falde piane con orditura lignea ricoperta da lastre in pietra, "lose". In corrispondenza del catino absidale, la copertura si sviluppa secondo una falda semicircolare posta a un livello inferiore.
Impianto strutturale
Il Santuario di Santa Cristina non è definibile come un unicum, bensì come un complesso architettonico formato dal luogo di culto e di una serie di locali al suo servizio. La struttura portante è in muratura di pietra. L'esterno dell'abside presenta caratteristiche architettoniche diverse dal resto dell'edificio, tali da far supporre che sia stato inglobato in epoca successiva. La navata è coperta da struttura piana, probabilmente solaio in legno, rivestito di stoffa impermeabile. La copertura dell'abside è a semicatino.
Interni
Le superfici verticali interne sono intonacate e tinteggiate di colore bianco, con zoccolatura a finto marmo. Cornice in legno corre lungo il perimetro, al disotto delle finestre. In corrispondenza del soffitto, lungo i bordi laterali sono stati collocati dei canali di gronda aventi la funzione di raccogliere l'acqua piovana proveniente dalla copertura e convogliarla all'esterno dell'edificio. La pavimentazione è realizzata in piastrelle di graniglia e mattonelle di cemento colorate in pasta. Alle pareti sono conservati numerosi ex-voto, i più antichi dei quali risalgono al XIX secolo.
presbiterio
Il presbiterio è rialzato rispetto all'aula da tre gradini e una balaustra, in legno. Al centro è collocato l'altare in muratura. Dietro il tabernacolo è posta la statua di Santa Cristina. La pavimentazione è in mattonelle di cemento. Nella parte centrale è visibile l'affresco cinquecentesco raffigurante la Vergine con Gesù Bambino con accanto Santa Cristina con la ruota della macina, la palma del martirio, che verosimilmente copriva tutta la parete del catino absidale. Sul vestito della Vergine è graffita la scritta "Fundata lan 15(14)".
apparato liturgico
L'assemblea è ordinata in panche a battaglione conformemente al volume dell'aula e al suo orientamento. Lungo la navata sono collocati due confessionali in legno, uno sulla parete di destra e uno sulla parete di sinistra.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (1980-1990)
Aggiunta di nuovo arredo posizionato in corrispondenza del presbiterio storico, di fronte all'altare, dietro balaustra. La mensa è in legno, composta da base, piedistallo e piano. Il pannello del piedistallo presenta rappresentazione in bassorilievo dell'Ultima Cena.