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Urbania
Urbino - Urbania - Sant'Angelo in Vado
santuario
sussidiario
S. Zenone di Battaglia
Parrocchia di San Cristoforo Martire
Pianta; Struttura; Coperture
presbiterio - intervento strutturale (1968)
XIII - XIII(preesistenze carattere generale); 1634 - 1634(costruzione intero bene); 1718 - 1720(ampliamento intero bene ); 1728 - 1731(costruzione della canonica intero bene ); 1767 - 1790(rifacimento delle decorazioni intero bene)
Santuario di San Zenone di Battaglia
Tipologia e qualificazione santuario sussidiario
Denominazione Santuario di San Zenone di Battaglia <Urbania>
Altre denominazioni Santuario di Battaglia
S. Zenone di Battaglia
Ambito culturale (ruolo)
maestranze marchigiane (costruzione )
maestranze marchigiane (ampliamento )
maestranze marchigiane (costruzione della canonica)
Notizie Storiche

XIII  (preesistenze carattere generale)

La titolazione parallela del Santuario a San Zenone deriva dalla antica presenza della parrocchiale. Questa chiesa risaliva alle fondazioni benedettine e non ha precise documentazioni poichè non esiste più. Secondo le analogie con le chiese limitrofe, fu fondata nel secolo XIII.

1634  (costruzione intero bene)

Il capomastro Marino Antonio Battaglia edifica nel 1634 un piccolo oratorio dedicato al Crocifisso. L'immagine che è oggi venerata potrebbe essere opera dello stesso Battaglia.

1718 - 1720 (ampliamento intero bene )

In seguito a eventi miracolosi, l'arcivescovo di Urbino Tommaso Marelli dà incarico nel 1718 ad un converso carmelitano, Giovanni di Santa Teresa, per il progetto di ampliamento del santuario. Questi era allievo e collaboratore di Luigi Vanvitelli. Al frate si deve la progettazione della cupola del 1720.

1728 - 1731 (costruzione della canonica intero bene )

Il santuario del Crocifisso fu eretto a parrocchia nel 1728. Il rettorato di San Zenone incaricò l'arciprete don Francesco Papi di provvedere alla costruzione della canonica, per ospitare il crescente numero di pellegrini. Grazie a cospicui aiuti dal comune di Urbania, già nel 1731 la chiesa e i locali parrocchiali furono inaugurati e consacrati.

1767 - 1790 (rifacimento delle decorazioni intero bene)

Dopo la morte di don Francesco Papi viene nominato rettore suo nipote ed erede, Zeno Gatti. A lui si devono dal 1767 al 1790 i lavori di completamento e decorazione della chiesa e dei locali annessi. I due prelati sono sepolti nel santuario.
Descrizione

Il santuario si trova nella periferia di Urbania, lungo la salita per Peglio. Nascosto tra i boschi risulta imponente per l'altezza della cupola. La facciata è preceduta da un piccolo pronao, aperto su tre lati con archi a tutto sesto. Il disegno classico individua il prospetto in tre fasce sovrapposte, delimitate verticalmente da lesene provviste di capitelli. Al portale corrisponde più in alto una grande finestra con architrave curvo. Ai lati della fascia centrale sono due pinnacoli, con decorazione sommitale scultorea. Il timpano triangolare chiude la facciata, caricato al centro dello stemma del vescovo Tommaso Marelli. Alle spalle del timpano si intravede la cupola a base ottagonale. Il tamburo ha altezza pari alla porzione centrale della facciata, slanciando la cupola. L'interno della chiesa è decorato in ogni ordine: il registro inferiore è scandito da archi a tutto sesto, sotto i quali sono gli altari e le cantorie. L'altare maggiore presenta la tela miracolosa del Crocifisso, restaurata da Jean Doix nel XVIII secolo. La volta del soprastante arco è decorata da affreschi. Il registro superiore, corrispondente al tamburo, è decorato con dipinti inseriti in cornici di stucco. La parte superiore pertinente alla cupola è dipinta semplicemente con spicchi concentrici culminanti nella lanterna.
Pianta
Il santuario ha base ottagonale, riprendendo i canoni di chiese antiche basate sul numero otto. La pianta centrale dà origine poi alla copertura a cupola, secondo i canoni rinascimentali.
Struttura
La chiesa è costruita in muratura portante, rinforzata da pilastri angolari che consentono di sostenere il peso della cupola. I muri sono costruiti prevalentemente in mattoni pieni, legati con malta. I parati esterni sono rifiniti in mattoni, tranne le superfici delle pareti laterali, intonacate e verniciate.
Coperture
La parte centrale del santuario è coperto dalla cupola a base ottagonale. La superficie esterna è ricoperta da lastre di piombo. Altre porzioni di coperture sono realizzate secondo la tradizionale tecnica della struttura portante in legno, rivestita all'esterno da coppi.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1968)
L'altare maggiore è stato ridotto in profondità e privato della decorazione originale. Parte dei pannelli sono stati recuperati e utilizzati per comporre il nuovo altare mobile. Questo è decorato con scene in bassorilievo della vita della Vergine, separate da lesene con capitelli corinzi in legno dorato.
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