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Nola
Nola
chiesa
parrocchiale
S. Felice Vescovo
Parrocchia di San Felice Vescovo
Arredi
presbiterio - aggiunta arredo (1980 - 1990)
1393 - XVI(fondazione intero bene); XVIII - 1913(restauri intero bene); 2010 - XXI(restauro intero bene)
Chiesa di San Felice Vescovo
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Felice Vescovo <Nola>
Altre denominazioni Chiesa del Collegio
S. Felice in Pincis
S. Felice Vescovo
Ambito culturale (ruolo)
maestranze campane (costruzione)
Notizie Storiche

1393 - XVI (fondazione intero bene)

il Collegio dell'Annunziata con annessa la chiesa di Maria Vergine Annunziata fu fondato nel 1393 dal conte Niccolò Orsini con lo scopo di dotare la città di un luogo per l’educazione delle nobili fanciulle della contea. Già affidato alle suore dell’ordine di san Benedetto, passò nel corso del XVI secolo alle Canonichesse Regolari Lateranensi e divenne un importante cantiere dove approdarono opere di illustri artisti. Alla fine del XV secolo, probabilmente ai tempi in cui era badessa Brigida Orsini, risale l’Annunciazione di Cristoforo Scacco da Verona, oggi conservata nel Museo Diocesano di Nola. Altre opere importanti giunsero nella chiesa del collegio nolano alla fine del XVI secolo, quando tutto il complesso fu oggetto di interventi di ampliamento. Alla fine del Cinquecento, infatti, risalgono la pala d’altare di Girolamo Imparato e le tele realizzate per gli altari laterali da Belisario Corenzio.

XVIII - 1913 (restauri intero bene)

nel 1794 la chiesa fu ancora ampliata con l’allungamento della navata, e quindi l’aggiunta di altre due cappelle laterali, una per lato. Probabilmente è da ascrivere a tale fasi di ammodernamento l'aggiunta di decorazioni barocche. La chiesa fino al primo decennio del XX secolo era connessa al monastero. Nel 1913 il Comune di Nola decise di aprire una nuova arteria (l’attuale via Ciccone) dividendo i due corpi di fabbrica. Nel 1916 la chiesa fu elevata a parrocchia e dedicata al santo patrono della città di Nola: San Felice Vescovo.

2010 - XXI (restauro intero bene)

Nella chiesa sono in corso lavori di restauro avviati su finanziamento CEI relativo alla pratica E/6506/2010. Sono stati completati i lavori esterni, compresi i tetti, il restauro strutturale dell' intero cassettonato ligneo, nonchè i lavori di consolidamento in ipogeo e fondazione. Sono in corso le opere consequenziali di restauro di stucchi e cornici della navata. Sono stati completati l' intradosso della cupola e gli elementi in elevato interni all' aula liturgica, che è in fase di tinteggiatura. In fase di completamento sono le schermature dell' intero involucro edilizio, interessato di concerto con i referenti della Soprintendenza dal restauro degli elementi strutturali portanti di tutte le bucature del tamburo della cupola, nonchè dell' intera aula liturgica, il tutto dopo la campagna saggi effettuata dopo la realizzazione dei presidi provvisionali in quota. Anche gli ipogei hanno evidenziato criticità strutturali.
Descrizione

Lo schema planimetrico è a croce latina con cinque cappelle su ogni lato, divise da paraste scanalate e capitelli di stile corinzio. L’invaso presenta una ricca decorazione in candidi stucchi, che riprende i tradizionali motivi barocchi e rococò: angioletti, conchiglie, volute e ghirlande. Sul lato sinistro della navata, entrando dall’ingresso principale si aprono le cappelle:dell’Adorazione dei pastori, di un Santo Vescovo, della Sacra Famiglia, di S. Rita e dell’Assunzione. Sul lato destro partendo dall’area presbiterale si susseguono, invece, le cappelle: dell’Ultima Cena, del Sacro Cuore, dell’Immacolata Concezione e dell’Adorazione dei Magi. Nella terza cappella del suddetto lato destro si trova, poi, il portale d’ingresso che un tempo era collegato con l’Infermeria, mentre nella corrispondente del lato sinistro (attuale cappella della Sacra Famiglia, un tempo del SS. Crocifisso della famiglia de Giudice) è visibile l’apertura di una finestrella, da cui le suore ascoltavano la messa. Sul presbiterio si imposta una cupola illuminata da otto finestroni aperti nel tamburo, e dalle finestre della lanterna. Nell’area presbiterale si aprono a destra e a sinistra dell’altare maggiore due grandi arcate, corrispondenti all’antica tribuna, nella quale vi erano le cappelle della famiglia Fellecchia, come attestato dai documenti, ma anche, da due epigrafi commemorative murate a destra e a sinistra del presbiterio. La navata è coperta da un soffitto a cassettoni risalente al primo ventennio XVII secolo. La facciata, ristrutturata nel XIX secolo, presenta due ordini sovrapposti divisi da una cornice modanata. All'esterno della chiesa, inoltre, è possibile individuare le tracce dell'antico chiostro: interessante è un affresco del XVI secolo raffigurante la Dormitio Virginis.
Arredi
La chiesa conserva importanti dipinti. Nel presbiterio, alle spalle del settecentesco altare maggiore, opera di G. Picci, è possibile ammirare una Annunciazione del XVI secolo di Girolamo Imperato. Le cappelle laterali, invece, conservano una serie di dipinti attribuiti al maestro napoletano Belisario Corenzio. Nel secondo ordine della navata, intervallati da finestre, sono collocati una serie di dipinti del XVIII secolo attribuiti a Paolo De Matteis.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1980 - 1990)
Nell'area del presbiterio sono stati aggiunti un altare della mensa ed un ambone in marmo.
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