chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Mantova Mantova chiesa sussidiaria S.Orsola Parrocchia di Ognissanti Pianta; Struttura; Coperture; Facciata; Interno; Volte e soffittature; Pavimenti e pavimentazioni; Sistemi di allontanamento acque meteoriche; Campanile altare - aggiunta arredo (2005); ambone - aggiunta arredo (2005); sede - aggiunta arredo (2005) 1608 - 1612(costruzione chiesa intero bene); 1782 - 1782(soppressione monastero interno bene); 1820 - 1820(riapertura intero bene); 1850 - 1850(restauro facciata); 1930 - 1930(demolizione parte intero bene); 1946 - 1946(ricostruzione cupola); 1980 - 1980(restauro cupola); 1992 - 1995(restauro facciata); 2002 - 2005(restauro interno)
Chiesa di Sant'Orsola
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa di Sant'Orsola <Mantova>
Altre denominazioni
Chiesa di S. Orsola S.Orsola
Autore (ruolo)
Viani, Antonio Maria
Ambito culturale (ruolo)
maestranze mantovane (costruzione chiesa)
maestranze mantovane (restauro facciata)
impresa edile cremonese (restauro facciata e copertura)
impresa edile cremonese (restauro interni)
Notizie Storiche
1608 - 1612 (costruzione chiesa intero bene)
Su progetto dell'Architetto Antonio Maria Viani fu realizzata la chiesa e il complesso monastico.
1782 (soppressione monastero interno bene)
Venne soppresso il monastero.
1820 (riapertura intero bene)
Dopo la trasformazione del coro monastico in magazzino e la chiusura definitiva del collegamento col presbiterio, la chiesa fu riaperta.
1850 (restauro facciata)
Su progetto dell'architetto Giovanni Cherubini la facciata su Corso Vittorio Emanuele II fu restaurata
1930 (demolizione parte intero bene)
Con la demolizione dell'ospedale civico per la realizzazione della Via Bonomi, si è dovuta realizzare la seconda facciata, così la chiesa diventò chiesa d'angolo, ma mai terminata, doveva essere intonacata.
1946 (ricostruzione cupola)
A seguito dei bombardamenti della seconda Guerra mondiale, la cupola fu in parte distrutta e quindi nell'immediato dopo guerra è stata ricostruita.
1980 (restauro cupola)
A seguito di infiltrazioni la cupola è stata restaurata dal Magistrato del Po.
1992 - 1995 (restauro facciata)
Restauro facciate e copertura.
2002 - 2005 (restauro interno)
Restauro dell'interno, delle pavimentazioni, dell'impianto elettrico e dell'organo.
Descrizione
La sussidiaria di Sant’Orsola è dislocata a circa metà di Coso Vittorio Emanuele II. Era la chiesa esterna del seicentesco monastero di Sant’Orsola; nell’architettura di facciata denota un ritmo composito suggerito da vasti echi culturali, ma anche da necessità funzionali. L’architetto Antoni Maria Viani, dovendo inserirla in una cortina di edifici preesistenti, crea con l’orizzontalità della facciata, a ordine unico, e con il magniloquente sovralzo della cupola ottagonale, un blocco volutamente anomalo.
Pianta
All’interno la sussidiaria mostra in modo compiuto la sua pianta ottagonale con vani piatti per ogni lato, anche se quelli ortogonali all’asse di ingresso presentano dimensioni maggiori ed ospitano vere e proprie cappelle laterali.
Struttura
La chiesa è edificata con muratura continua in laterizi pieni.
Coperture
La copertura è formata da una cupola ottagonale a falde, nel recente restauro (1992) si è provveduto a rimuover la guaina ardesiata ormai deteriorata e posare un doppi strato di guaina impermeabilizzante, lo stato più esterno è completo di rivestimento in rame.
Facciata
La facciata su Corso Vittorio Emanuele II presenta uno sviluppo marcatamente orizzontale, con il portale inquadrato da un arco racchiuso da coppie di semicolonne corinzie, rette da alti piedistalli; ai lati troviamo nicchie a edicola e, agli angoli, altre due coppie di semicolonne corinzie. Il vigore plastico della facciata è garantito anche dagli aggetti della trabeazione, dalla marcata tridimensionalità del frontone (che copre solo il settore centrale) e dall’attico dietro il frontone stesso. In secondo piano rispetto alla facciata, e immediatamente al di sopra di essa, si trova l’imponente tiburio ottagonale con finestre ad arco prive di cornici, a rafforzare il ruolo della muratura nuda, e un vigoroso cornicione di gronda a dadi.
La facciata su Via Bonomi, rifatta ex novo negli anni '30 a seguito delle demolizioni di parte del complesso monastico, per creare la via stessa, non è mai stata intonacata per mancanza di fondi, e con il recente restauro del 1992 si è proceduto a lasciarla tale. Si presenta con due paraste per parte sostenute da un basamento unico e che sostengono una trabeazione con un timpano. Il portone d’ingresso è sormontato da un timpano e da un rosone.
Interno
All’interno la sussidiaria mostra in modo compiuto la sua pianta ottagonale con vani piatti per ogni lato, anche se quelli ortogonali all’asse di ingresso presentano dimensioni maggiori ed ospitano vere e proprie cappelle laterali. La simmetria centrale dell’impianto è rotta anche dalla cappella principale che mostra interventi tardo-neoclassici (forse solo alle decorazioni) ed è occultato il probabile passaggio alla chiesa interna del convento. Al registro inferiore troviamo paraste doriche piegate in corrispondenza degli angoli e ribattute a formare i semi-pilastri che reggono le arcate, i capitelli si proiettano nelle cappelle a formare una sorta di trabeazione all’imposta delle volte a botte.
Il registro superiore è ancora più astratto: ritroviamo le paraste doriche piegate, ma queste sono ribattute in paraste astratte, che reggono le arcate unghie della cupola ottagonale, dotate di capitelli a fascia che proseguono anche nei pilastri dei finestroni ad arco.
Volte e soffittature
La chiesa a pianta centrale ha una cupola a ottagono che internamente ha una semi calotta a spicchi, mentre le due cappelle laterali hanno copertura a volta a botte.
Pavimenti e pavimentazioni
Tutta la superficie calpestabile della chiesa è pavimentata in cotto, posato in diagonale, oggetto di restauro negli anni 2000, con pulitura, e trattamenti superficiali. L’altare principale ha una pavimentazione in marmo.
Sistemi di allontanamento acque meteoriche
La chiesa è dotata di gronde e pluviali in rame per lo scarico delle acque meteoriche sulle pareti laterali, che scaricano direttamente nei pozzetti sotto il marciapiede. Le cornici e gli aggetti della facciata sono protetti da scossaline in rame, completamente rifatti con il restauro del 1992-95, come le gronde e i pluviali.
Campanile
Il campanile presenta una partitura architettonica che, nella sua semplicità, denota una certa eleganza. La guglia ottagonale, che richiama la copertura del tiburio, poggia su una cella impreziosita da edicole doriche affiancate da paraste angolari.
Adeguamento liturgico
altare - aggiunta arredo (2005)
E' stato aggiunto un altare di legno sopra una pedana, al di fuori del presbiterio, che si inserisce nella trama ottagonale.
ambone - aggiunta arredo (2005)
Il nuovo ambone è in legno, dello stesso stile e disegno della mensa, posto sul nuovo altare a destra della mensa.
sede - aggiunta arredo (2005)
Sono state posizionate tre sedute in legno con imbottitura rivestita di seta damascata rossa,
posizionate sul nuovo altare a sinistra della mensa.