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adeguamento liturgico
Fengo
Acquanegra Cremonese
Cremona
chiesa
parrocchiale
S. Alessandro Martire
Parrocchia di Sant'Alessandro Martire
Pianta; Struttura; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture; Elementi decorativi
altare - intervento strutturale (1981); ambone - aggiunta arredo (1981); cattedra - aggiunta arredo (1981)
1360 - XV(preesistenze intero bene); 1611 - 1611(ampliamento intero bene); 1614 - 1614(costruzione casa canonica intorno); 1719 - 1723(ampliamento intero bene); 1728 - 1728(decorazione intero bene); 1732 - 1732(sottrazione opere mobili carattere generale); 1784 - 1784(passaggio di Diocesi carattere generale); XIX - XIX(costruzione sagrato intorno); 1819 - 1819(posizionamento altare laterale); 1831 - 1831(costruzione organo); 1837 - 1837(restauro altare laterale); 1843 - 1843(restauro altare laterale); 1891 - 1891(riposizionamento organo); 1891 - 1893(restauro coperture); 1928 - 1928(rialzo campanile intorno); 1943 - 1950(ritiro e ricollocamento campane intorno); 1953 - 1954(decorazione intero bene); 1955 - 1955(riposizionamento organo); 1977 - 1977(restauro coperture); 1981 - 1981(progettazione presbiterio); 1984 - 1984(restauro intero bene); 1993 - 1993(manutenzione sagrato intorno); 2007 - 2007(restauro navate laterali e presbiterio)
Chiesa di Sant'Alessandro Martire
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Sant'Alessandro Martire <Fengo, Acquanegra Cremonese>
Altre denominazioni S. Alessandro Martire
Autore (ruolo)
Misani, Giovanni (decorazione chiesa)
Ferraroni, Piero (progettazione presbiterio)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze cremonesi (costruzione chiesa)
maestranze cremonesi (ampliamento chiesa)
barocco lombardo (ampliamento chiesa)
Notizie Storiche

1360 - XV (preesistenze intero bene)

In una serie di fascicoli che registrano le taglie e le decime imposte al clero dai Visconti di Milano e dai papi, un’ordinanza del 1360 di Bernabò Visconti riportava una “nota ecclesiarum”, delle chiese e monasteri della diocesi di Bergamo, suddivise per appartenenza pievana. Secondo questa fonte il territorio della pieve di Fara Olivana risultava comprendere le chiese di San Lorenzo di Sola, Santa Maria di Inavergo, San Michele di Carpeneto, con l’aggiunta delle chiese di Paderno, Fengo, Ursulario, e Acqualonga, che costituivano un feudo del vescovo di Bergamo in territorio cremonese. Secondo altri autori la chiesa di Fengo, dedicata a S. Alessandro Martire (che è anche patrono di Bergamo), risalirebbe invece al XV secolo.

1611  (ampliamento intero bene)

Con la presenza del primo Parroco Sac. Lancillotto Cervieri, la chiesa viene consacrata dal Vescovo Milani nel 1604 e, a distanza di appena sette anni, è ampliata secondo quanto si riscontra nelle visite pastorali.

1614  (costruzione casa canonica intorno)

Il parroco, Giovanni Maria Ridelli, venuto da Soresina nel 1611, fa costruire anche la casa parrocchiale.

1719 - 1723 (ampliamento intero bene)

Nel 1719 la chiesa è riedificata in stile barocco, allargandola. L’epigrafe, posta all’esterno sopra la porta della facciata, riporta: “TEMPLUM HOC DIVO ALEXANDRUM DICATUM VETUSTATE SQUALIDUM VICANORUM PIETAS AERE COLLATO REFICI NOVOQUE CULTU EXORNARI CURAVIT ANNO SALUTIS MDCCXIX”. La rappresentazione della nuova chiesa è visibile anche sulle mappe del Catasto Teresiano.

1728  (decorazione intero bene)

Un documento riporta la presenza della statua in legno di S. Alessandro. Altre statue lignee rappresentano S. Fermo, S. Carlo, S. Luigi, S. Giuseppe (ora presso l’opera Pia Giuda), il Sacro Cuore e la Madonna del Rosario.

1732  (sottrazione opere mobili carattere generale)

Nel 1732 la chiesa e la casa Parrocchiale sono spogliate dalle truppe francesi acquartierate presso Pizzighettone (Guerra di Successione Polacca – Carlo Emanuele III alleato dei Francesi occupa la Lombardia contro l’Austria).

1784  (passaggio di Diocesi carattere generale)

Secondo i documenti, la chiesa fa parte fino al 1784 della diocesi di Bergamo, poi passa sotto quella di Cremona.

XIX  (costruzione sagrato intorno)

Vienne realizzato il sagrato della chiesa. In precedenza questa sorgeva su una collina che digradava dolcemente.

1819  (posizionamento altare laterale)

Viene benedetta la pietra sacra dell’altare di S. Carlo e viene collocato l’altare. Nel frattempo è probabilmente tamponato l’oculo della prima campata (lato destro) della chiesa. A quest’epoca risale forse anche il tamponamento della porta Sud collocata al centro della seconda campata.

1831  (costruzione organo)

L’organo viene fabbricato dalla Ditta Bossi di Bergamo con canne di stagno e 22 registri. All’epoca si trovava nella cappella di mezzo, a sinistra

1837  (restauro altare laterale)

L’altare della Beata Vergine Maria viene rinnovato, vendendo il Beneficio della Madonna del Rosario. Il nuovo altare in stile neoclassico sostisce quello precedente, che era in legno, decorato con ovoli e tele dipinte (poi rubate). Sono rinnovati anche la volta, il cornicione, i pilastri ed i capitelli della cappella.

1843  (restauro altare laterale)

A pochi anni di distanza dall’intervento precedente, viene restaurato l’altare di S. Fermo quando è Parroco il Sac. Arioli.

1891  (riposizionamento organo)

Viene levato l’organo con cassa, facciata e cantoria dalla cappella di mezzo a sinistra e collocato in controfacciata, restaurato e ampliato dal Fabbricatore Rotelli Giuseppe di Cremona. Viene costruito l’arco fronteggiante la navata maggiore e sono alzati i due archetti laterali della suddetta cappella dalla quale viene levato l’organo. È costruita la scala conducente alla cantoria dal copomastro Signori Giovanni di Fengo.

1891 - 1893 (restauro coperture)

Vengono restaurate tutte le coperture della chiesa con il concorso del Comune.

1928  (rialzo campanile intorno)

Su progetto dell’architetto Venceslao Guida, viene innalzato il campanile fino a 28 m. Il comune contribuisce alla spesa. La Ditta D’Adda Francesco di Crema ritira le tre campane; la maggiore era fessurata. Nello stesso anno vengono benedette le cinque nuove campane.

1943 - 1950 (ritiro e ricollocamento campane intorno)

Il sottosegretario di Stato per le fabbricazioni di guerra ritira due campane pari a 596 kg. Le campane vengono poi ritrovate e ricollocate nel 1950.

1953 - 1954 (decorazione intero bene)

Una grande tela raffigurante S. Alessandro Martire viene collocata nel 1953 nell’abside della chiesa, opera del pittore di Annicco prof. Misani. Lo stesso pittore cura la decorazione della chiesa in stile neoclassico e la vetrata collocata nella facciata. Inoltre “G.P.L. Offrì pel restauro” e “Anno mariano 1954” sono le scritte che compaiono in due riquadri dei cornicioni del lato Est e Ovest della cappella della cappella della Beata Vergine, sopra i due capitelli in stile corinzio. Molto probabilmente la data si riferisce alla conclusione dei lavori di restauro della chiesa: si tratta probabilmente di una ridipintura che copre la precedente decorazione ottocentesca eseguita mentre era Parroco Cavaglieri.

1955  (riposizionamento organo)

L’organo, smontato dalla posizione dove si trovava (in controfacciata sopra la porta) viene restaurato e collocato nel coro nell’anno 1955. Una volta rimosso l’organo viene riaperta la finestra, tamponata alla fine del secolo precedente.

1977  (restauro coperture)

Vengono eseguiti alcuni interventi per il restauro delle coperture.

1981  (progettazione presbiterio)

Viene rivista la sistemazione generale del presbiterio al fine di renderla più funzionale secondo le norme conciliari. Il progetto è stato studiato dallo scultore Ferraroni. Ecco gli interventi eseguiti: prolungamento dell’area presbiteriale, nuova pavimentazione, nuova zoccolatura, restauro e sistemazione gradini, restauro e sistemazione balaustra (una parte è stata collocata nella cappella del Battistero), nuova base dell’ambone, nuovo leggio, realizzazione dell’altare ex novo, disposizione incassata dei cavi per l’impianto elettrico e microfonico.

1984  (restauro intero bene)

Viene eseguito il restauro delle facciate esterne della chiesa e del campanile realizzando la loro “stonacatura”.

1993  (manutenzione sagrato intorno)

Viene realizzata la manutenzione straordinaria del sagrato.

2007  (restauro navate laterali e presbiterio)

La chiesa viene colpita dal sisma nel 2004. Successivamente viene effettuato un primo intervento per il restauro degli intonaci e per il ripristino delle lacune sulle volte delle navate laterali, sulla nicchia e sul presbiterio della chiesa.
Descrizione

La facciata principale della chiesa è tripartita mediante lesene che mettono in luce la larghezza della navata centrale e di quelle laterali. L’accesso avviene tramite una scalinata in granito che raggiunge il portone di ingresso. Quest’ultimo è impaginato da un portale con architrave e piedritti realizzati con dello stucco di calce. Un peduccio centrale, in sommità della facciata, segnala il pinnacolo con la croce collocato al di sopra della copertura in rame. Altri due pinnacoli completano la facciata. All’interno, la navata centrale è affiancata dalle due laterali minori mentre l’abside di forma rettangolare è introdotta da un arco trionfale, su cui si imposta una botte interrotta poco prima della mensa. Dal punto di vista decorativo emergono le opere di Giovanni Misani e di Piero Ferraroni, autori rispettivamente della grande tela dedicata a Sant’Alessandro e del progetto dell’adeguamento liturgico
Pianta
La chiesa è a pianta longitudinale organizzata in tre navate con abside. L’antico transetto non è più chiaramente leggibile perché assorbito dalle navate laterali. Nella campata prossima all’abside le cappelle sono leggermente più profonde, entrando nello spessore della muratura. Originariamente la chiesa era a forma rettangolare con abside terminale. A testimonianza di ciò, dagli scavi archeologici è emersa la continuità delle fondazioni in corrispondenza della sola campata centrale, sopra la quale sorgeva il muro perimetrale. Nell’ampliamento si è provveduto ad aggiungere la prima campata e le navate laterali. Nella prima campata a sinistra è collocata il battistero, visibile all’esterno per l’aggetto emergente. L’abside si trova ad una quota più elevata ed ha forma rettangolare. A sinistra dell’abside è aperta una porta che conduce alla sacrestia. In facciata è presente la porta d’ingresso principale, mentre altre due porte conducono alla navata laterale e all’abside.
Struttura
La facciata si innalza libera oltre la copertura della navata per pochi decimetri. La struttura interna è ripartita in tre campate separate da pilastri massicci binati tra loro tramite un architrave. Dai pilastri partono gli archi strutturali che sostengono la volta a botte unghiata centrale e le volte a vela laterali. L’ultima campata laterale è coperta da una volta a botte perpendicolare all’andamento della navata. L’abside è introdotta da un arco trionfale, su cui si imposta una botte interrotta poco prima della mensa. Sopra l’altare una seconda volta a botte unghiata copre l’altare e l’organo, disposto aderente alla muratura terminale. La muratura è in mattoni pieni cotti nella parte inferiore e crudi nelle zone oltre l’imposta delle volte.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione è stata rifatta recentemente con marmette di cemento di colore rosso-rosa. Solo l’abside ha conservato la pavimentazione in pietre colorate, bianco (Pietra di Botticino), rosso (Rosso Verona), giallo (Giallo Reale) e rosso venato bianco di nuova integrazione. Le pietre sono disposte a 45 gradi. Dietro l’altare la pavimentazione è in rosso Verona con piastrelle disposte a correre.
Coperture
La copertura è regolare: a doppia falda sulla navata centrale e a falda singola su quelle laterali. In prossimità dell’abside si incontrano le coperture dell’antico transetto, innestandosi sulla copertura centrale. Dopo l’ultimo intervento il manto di copertura è stato modificato: vi sono coppi, i canali in rame così come le scossaline, i pluviali in lamiera.
Elementi decorativi
La chiesa è stata ridipinta alla fine del XIX secolo con la tecnica a tempera, a motivi geometrici ed architettonici. In particolare, lungo la volta a botte si ripete la sequenza di finti cassettoni, a fondali uniformi con al centro rosettoni. Analogamente le pareti sono scansite da motivi geometri che sottolineano l’architettura. In controfacciata nella parte superiore sono presenti due angeli monocromi. Da ricordare è l’opera di Giovanni Misani, che ha decorato il presbiterio ed è autore della grande pala raffigurante S. Alessandro Martire.
Adeguamento liturgico

altare - intervento strutturale (1981)
È costituito da una lastra di marmo in rosso Verona sostenuta da pilastri profondi quanto la lunghezza della lastra e larghi 20 centimetri, impostati su una base e terminanti con capitello analogo alla base. Al centro del pilastro è stata collocata una tarsia in marmo grigio.
ambone - aggiunta arredo (1981)
È poggiato al di sopra della balaustra che separa la navata dal presbiterio. È costituito da un appoggia libro ad L in marmo rosso di Verona così come la balaustra sottostante. Si trova lungo il lato sinistro del presbiterio.
cattedra - aggiunta arredo (1981)
È costituita da una seduta in legno con rivestimento in velluto rosso scuro. E’ posta a destra dell'altare ed al di sopra di una pedana lignea di piccole dimensioni. Questa è dotata di un piccolo pannello che in verticale incornicia lo schienale della sede: è rivestito con un tessuto a motivo arabescato e presenta uno stemma policromo.
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