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Pergola
Fano - Fossombrone - Cagli - Pergola
chiesa
parrocchiale
Sant'Andrea in Concattedrale
Parrocchia di Sant'Andrea
Struttura; Elementi decorativi; Altare
presbiterio - aggiunta arredo (2007); fonte battesimale - aggiunta arredo (2007)
1258 - 1258(costruzione intero bene); XVII - XVIII(rifacimento intero bene); 1819 - 1819(istituzione diocesi carattere generale); 1822 - 1822(realizzazione altare maggiore); 1841 - 1841(completamento facciata); 1938 - 1946(costruzione cappella)
Chiesa di Sant'Andrea in Concattedrale
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Sant'Andrea in Concattedrale <Pergola>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze marchigiane (costruzione)
Notizie Storiche

1258  (costruzione intero bene)

la cattedrale, ex chiesa di Sant'Agostino, fu edificata nel 1258 dai frati agostiniani.

XVII - XVIII (rifacimento intero bene)

nei secoli la chiesa ha subito diverse e profonde trasformazioni, in particolare nel Seicento e nel Settecento. L'interno, infatti, mostra tuttora elementi ornamentali in stile barocco e neoclassico.

1819  (istituzione diocesi carattere generale)

nel 1818 Pio VII comprese il territorio di Pergola nella vicina diocesi di Cagli; con bolla del 13 febbraio 1819 creò la diocesi di Pergola, lasciandola però riunita a quella di Cagli, ed elevò a cattedrale la chiesa di Sant’Agostino, che prese il titolo dei Santi Andrea e Secondo.

1822  (realizzazione altare maggiore)

l'altare maggiore in marmi pregiati fu commissionato nel 1822 da Luca Giannini.

1841  (completamento facciata)

nel 1841, per volere di Papa Gregorio XVI, fu terminata la facciata in stile neoclassico.

1938 - 1946 (costruzione cappella)

la Cappella del SS. Sacramento fu iniziata nel 1938, a ricordo del primo Congresso Eucaristico diocesano, e terminata nel 1946 a causa del secondo conflitto mondiale.
Descrizione

la cattedrale si trova nel centro storico di Pergola. Della originaria costruzione romanico-gotica conserva l'antica torre campanaria, uno degli emblemi della città, con struttura in conci di pietra locale e cella caratterizzata da fornici a sesto acuto. La facciata a vela della chiesa, di ispirazione neoclassica, è bipartita in senso orizzontale da una trabeazione con fregio inscritto; entrambi i registri sono poi scompartiti verticalmente da lesene binate e raccordati tra loro da elementi a voluta. Il livello inferiore è caratterizzato da un portale in pietra architravato, affiancato da due portali minori e da due finestroni quadrati; inserito in una nicchia, subito sopra l'ingresso principale, è il busto di papa Gregorio XVI, completo di lapide dedicatoria. Nel registro superiore si apre un'ampia lunetta vetrata, compresa tra lesene ioniche scanalate; conclude il prospetto un frontone triangolare con cornice dentellata. L'interno, a tre navate, presenta elementi barocchi e neoclassici; spiccano, in particolare, otto altari barocchi in legno intagliato e dorato. Due di essi ospitano preziose statue lignee del Sei-Settecento raffiguranti l'Angelo custode, la Madonna dei Sette dolori e il Cristo Morto. La navata centrale è coperta con volta a botte lunettata ed è in comunicazione diretta con le navate laterali, coperte a crociera, attraverso quattro ampie arcate a tutto sesto. Le lesene addossate ai pilastri reggono una trabeazione a fregio liscio che percorre tutta la chiesa, arricchendosi di elementi ornamentali nel presbiterio. La navata di destra si conclude con due ampie cappelle: la Cappella del Ss. Sacramento e la Cappella Graziani. La prima, adiacente al presbiterio e coperta a cupola, funge da custodia eucaristica; l'altra, posta di lato, è impreziosita da un fastoso altare in legno dorato. Il presbiterio è dominato dall'ottocentesco altare maggiore in marmi pregiati, che copre parzialmente alla vista il bel coro ligneo addossato alla parete curva dell'abside. In alto trionfa una sfarzosa raggiera con la Gloria dei Santi Protettori, scolpita dall'eugubino Carlo Calandri.
Struttura
la chiesa ha struttura muraria continua in corsi di pietra locale; i conci hanno forma irregolare. Della originaria costruzione romanico-gotica l'edificio conserva l'antica torre campanaria, con pietra a vista.
Elementi decorativi
la chiesa custodisce numerose tele, opera di: Terenzio Terenzi (1575-1621); di Gianfrancesco Ferri (1701-1775); di Gianandrea Urbani (?-1632); di Luca Giordano (1634-1705); di Jean Boulanger (1606-1660); e di Giovanni Anastasi (1623-1704). Di notevole interesse sono anche la cantoria con organo a canne che domina in controfacciata, un Crocifisso dipinto su tavola del XIV secolo, attribuito allo Pseudo Palmerucci, e un altro Crocifisso in terracotta del XVI secolo. Sono presenti, inoltre, altari, statue e manufatti in legno, tra cui: l'Angelo Custode (sec. XVII), la Madonna dei Sette Dolori e il Cristo Morto (secc. XVII-XVIII), un Crocifisso (sec. XVIII) e la fastosa Macchina Processionale dei Santi Protettori, in legno intagliato da Gaetano Rovesi e dorato da Domenico Giuseppe Ferri (sec. XVIII). Notevole il Reliquiario del Capo di San Secondo, fine lavoro di oreficeria gotica in rame dorato, argento e smalti del XV secolo. Nell'abside la sfarzosa raggiera con la Gloria dei Santi Protettori è opera dell'eugubino Carlo Calandri (1681-1759).
Altare
l'altare maggiore è in marmi policromi, alcuni dei quali provenienti da Sentinum (Sassoferrato). Alle pareti del presbiterio sono poste due grandi tele di Gianfrancesco Ferri: "Il martirio dei santi Secondo, Agabito e Giustina" (patroni della città) e "L' arrivo del corpo dei Santi Protettori a Pergola" (1758-1763).
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (2007)
l'ampio presbiterio, dominato dall'imponente presenza dell'ottocentesco altare maggiore in marmi pregiati, consente un agevole svolgimento dei riti. Gli elementi d'arredo moderni, di recente installazione, sono correlati stiliscamente e matericamente. Il nuovo altare postconciliare, collocato di fronte a quello antico, evoca la duplice dimensione di mensa del sacrificio e convito pasquale. Sulla destra, l'ambone è collocato in posizione avanzata in modo da fungere da cerniera tra presbiterio e navata. In evidenza è anche la cattedra in legno con schienale specchiato, addossata alla parete sinistra.
fonte battesimale - aggiunta arredo (2007)
il fonte battesimale è collocato sotto l'ultima arcata della navata sinistra, in comunicazione spaziale e acustica con l'assemblea riunita.
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