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Montefelcino
Fano - Fossombrone - Cagli - Pergola
chiesa
sussidiaria
Santi Severo ed Esuperanzio
Parrocchia di Santi Pietro e Paolo
Marco e Severo
Elementi decorativi; Struttura
presbiterio - aggiunta arredo (1963)
1290 - 1292(preesistenze intero bene); 1790 - 1799(rifacimento intero bene)
Chiesa dei Santi Severo ed Esuperanzio
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa dei Santi Severo ed Esuperanzio <Montefelcino>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze marchigiane (costruzione)
Notizie Storiche

1290 - 1292 (preesistenze intero bene)

la chiesa di San Severo risale agli anni 1290-1292 e viene citata, come quella dei SS. Pietro e Paolo di Montefelcino, nelle "Rationes decimarum", cioè nei registri che attestavano il pagamento delle decime da parte del parroco Bonifacio. Un tempo il luogo della chiesa era probabilmente occupato da un monastero, però l'ipotesi non è confermata.

1790 - 1799 (rifacimento intero bene)

la chiesa attuale, in stile barocco, è quella ricostruita alla fine del Settecento sul luogo in cui forse anticamente sorgeva un convento. Il 24 gennaio di ogni anno, nella chiesa di San Severo viene festeggiato con solennità il patrono le cui spoglie riposano nella chiesa romanica di Cingoli, in provincia di Macerata. La canonica ospita una comunità di suore Orsoline che collaborano con i parroci nelle attività pastorali.
Descrizione

la chiesa di San Severo è ubicata su una collina, poco lontano dal paese di Montefelcino, circondata da campi e annessa a un convento di suore orsoline. La struttura muraria portante è in pietra rosa a faccia-vista e ha tetto a capanna sostenuto da capriate in legno. La facciata è caratterizzata semplicemente dal portale architravato in pietra bianca e sopra da una finestra centinata con infisso in legno a due ante. Un oculo circolare si apre al culmine del fronte, sotto la linea di colmo. Al fianco sinistro è addossata una piccola costruzione a un piano; sul fianco destro si erge il campanile a vela, in mattoni a vista, con fastigio a volute. Una bussola in legno ci introduce all'interno; la navata è unica, ha pianta rettangolare coperta con volta a botte e si conclude con l'andamento semicircolare dell'abside coperta a catino. L'aula è decorata in uno stile ottocentesco che ritma le pareti riquadrandole con lesene binate su alto podio, con capitello ionico e ghirlanda, e con una trabeazione dentellata a fregio liscio che percorre tutta la sala. Pareti, lesene e cornici sono intonacate a tinte vivaci. Al centro delle pareti laterali si aprono due nicchie centinate che ospitano gli altari laterali; quello di sinistra ospita un crocifisso in legno del XV secolo. In controfacciata la cantoria ospita un organo con mostra in legno dipinto. In prossimità del presbiterio, alla parete destra è affisso un pulpito in legno dipinto, sotto il quale si apre la porta che conduce alla sacrestia. Il presbiterio è delimitato dai due bracci curveggianti di una balaustra in marmo. La mensa d'altare in legno marmorizzato, introdotta dopo il Concilio Vaticano II, è collocata di fronte al vecchio altare maggiore. Due ampie finestre rettangolari con infissi in legno illuminano l'abside.
Elementi decorativi
all'interno è conservato un prezioso crocifisso in legno della fine del Quattrocento, considerato miracoloso dalla tradizione popolare. I lampadari sono in vetro di Murano. L'abside è abbellita dalla pala d'altare che rappresenta i Santi protettori, San Severo e Sant'Esuperanzio, quest'ultimo patrono dell'intero comune e vescovo di Cingoli nel V secolo.
Struttura
la struttura muraria portante è in pietra rosa a faccia-vista e ha tetto a capanna sostenuto da capriate in legno.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1963)
l'altare è il principale punto di riferimento all'interno dell'aula. La mensa è collocata al centro del presbiterio, di fronte al preesistente altare maggiore, rivolta verso l'assemblea in modo da evidenziarne la centralità sacramentale e da rendere agevole la celebrazione liturgica.
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