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Barbania
Torino
chiesa
parrocchiale
San Giuliano Martire
Parrocchia di San Giuliano Martire
pianta; facciata; prospetti laterali; Impianto strutturale; interni; presbiterio; apparato liturgico; campanile
presbiterio - aggiunta arredo (2005)
1329 - 1329(prima citazione intero bene); 1368 - 1370(giurisdizione carattere generale); XVII - XVII(iscrizione facciata); 1677 - 1677(pala d'altare presbiterio); 1704 - 1704(cappella di San Rocco sottochiesa); 1750 - 1750(testimonianza pittorica intero bene); 1777 - 1777(rifacimento e ampliamento intero bene); 1805 - 1805(giurisdizione carattere generale); 1826 - 1826(altare maggiore presbiterio); 1840 - 1840(testimonianza grafica intero bene); 1860 - 1860(testimonianza grafica intero bene ); 1873 - 1873(stato di conservazione intero bene); 1874 - 1874(restauro facciata); 1883 - 1889(restauro intero bene); 1883 - 1889(consolidamento intero bene ); 1904 - 1904(altari laterali interno); 1928 - 1928(altare Sacro Cuore di Gesù navata laterale); 1954 - 1955(costruzione campanile); 2002 - 2002(restauro campanile)
Chiesa di San Giuliano Martire
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Giuliano Martire <Barbania>
Ambito culturale (ruolo)
impianto medievale (costruzione)
tardobarocco (ricostruzione e ampliamento)
maestranze canavesane (restauro)
Notizie Storiche

1329  (prima citazione intero bene)

Agli inizi del XIV secolo in Barbania esistevano due chiede parrocchiali. La prima dedicata a Sancta Maria de Rucha Veteri e la seconda intitolata a San Giuliano di Brioude, costruita al di fuori delle mura. La chiesa di San Giuliano viene citata per la prima volta il 14 agosto del 1329 in occasione della visita pastorale di mons. Palajno Avogadro.

1368 - 1370 (giurisdizione carattere generale)

La chiesa di San Giuliano apparteneva alla diocesi di Ivrea, alla quale venivano pagate le decime, tassate per un ammontare pari a nove soldi .

XVII  (iscrizione facciata)

Nel Seicento la chiesa aveva la sola navata di mezzo. Sulla facciata era posta un'iscrizione, in seguito cancellata da lavori di restauro, che testimoniava la dedicazione del sacello a San Giuliano di Brioude , nell'Alvernia, ufficiale dell'esercito romano, martirizzato nella persecuzione di Diocleziano nel 303 d.C.

1677  (pala d'altare presbiterio)

La pala d'altare collocata sulla parete di fondo del presbiterio, è opera del pittore Bartolomeo Caravoglia, e rappresenta la Madre di Dio attorniata da creature celesti. Giuliano è raffigurato nel registro inferiore sinistro, nella divisa militare, con una grande croce trilobata campita sulla corazza; alla destra della tela vi è il vescovo San Germano d'Auxerre, che regge con le mani il capo del martire, durante la sua visita in Brioude.

1704  (cappella di San Rocco sottochiesa)

La cappella di San Rocco, appartenete all'omonima Confraternita, sottostante la navata laterale sinistra, entrando, venne costruita nel 1704.

1750  (testimonianza pittorica intero bene)

La primitiva chiesa di San Giuliano è raffigurata in un affresco del 1750 che testimonia la sua conformazione originaria a una navata.

1777  (rifacimento e ampliamento intero bene)

La chiesa è oggetto di ricostruzione e ampliamenti. Vengono costruite le navate laterali e l'intero edificio assume un'immagine architettonica dalle linee barocche.

1805  (giurisdizione carattere generale)

Nel 1805 la parrocchia di Barbania passava dalla diocesi di Ivrea a quella di Torino.

1826  (altare maggiore presbiterio)

L'altare maggiore in marmo e la nicchia di San Guliano, provenienti dalla chiesa del Santo Sudario di Torino, vennero donate dal M.R. Don Giovanni Andrea Seyta.

1840  (testimonianza grafica intero bene)

Nel disegno realizzato da Clemente Rovere raffigurante la chiesa di San Giuliano in Barbania, si può notare come sul lato sinistro dell'edificio fosse presente un piccolo fabbricato, culminante con una copertura piramidale, probabilmente riconducibile a un "battistero".

1860  (testimonianza grafica intero bene )

Nelle mappe del Catasto Rabbini la chiesa è rappresentata sotto il titolo di "Parrocchia" nel centro storico dell'abitato di Barbania. Presenta pianta rettangolare, a tre navate, con abside rettangolare , e sulla sinistra della facciata un piccolo avancorpo a pianta quadrata, oggi non più esistente.

1873  (stato di conservazione intero bene)

La chiesa nel 1873 aveva la volta screpolata in vari luoghi, le mura ed il pavimento in cattivo stato; dalla volta cadevano pezzi di calcinaccio. Presentava una grossa chiave in legno, e poiché il coro on era legato abbastanza al corpo della chiesa, minacciava grave pericolo.

1874  (restauro facciata)

Il Municipio fa restaurare la facciata "nella parte architettonica e nella decorazione". Nello stesso anno viene dipinto l'affresco racchiuso nella grande cornice marmorea collocata nella parte alta del prospetto, opera del pittore Rodolfo Morgari.

1883 - 1889 (restauro intero bene)

La lapide murata nella chiesa, sotto la tribuna dell'organo, riporta : "Ad onore del suo patrono / SAN GIULIANO/Martire della Legione Tebea / Questa parrocchia venne restaurata/ decorosamente adornata/ dal 1883 al 1889/ sotto la direzione dell'ing. Barberis B. Meo/ Coll'obolo dei fedeli parrocchiani/ e specialmente del piissimo anonimo/ essendone stati promotori / il zelante par. teol PUGNETTI MATTEO/ ed i priori della Compagnia del SS.Sac. / DEZZANI DOMENICO. SEITA GIOVBATT/ e Gaiottino Alberto / 21 agosto 1889. I dipinti della volta furono eseguiti dal pittore Luigi Hartman, tedesco di origine; le decorazioni furono fatet da Ortori, gli stucchi in rilievo da Pietro Cantoni, mentre gli stucchi in lucido da Giuseppe Tami, questi due ultimi, Svizzeri di mugena (Canton Ticino). Tutti i muratori di Barbania prestarono la loro opera. Il pavimento fu fatto con mattonelle della ditta Ghilardi di Bergamo. Le dorature, opera del signor Minoja, le zoccolature, in vero marmo, da Rizzi e Bosco.

1883 - 1889 (consolidamento intero bene )

Viste le condizioni precarie della volta, in occasione dei lavori di restauro, venne effettuato intervento di consolidamento alla copertura della chiesa. Furono inserite due grossi chiavi di ferro di Aosta, e altrettante nel senso trasversale della volta.

1904  (altari laterali interno)

Agli inizi del XX secolo la chiesa ospitava nelle navate laterali diversi altari di patronato. Quello dedicato a San Carlo Borromeo, ove conservata la tela ottocentesca, opera del pittore Costantino Sereno, raffigurante il Santo in adorazione della Santa Sindone, apparteneva alla famiglia del Barone Bianco. Vi era l'altare dedicato a Sant'Antonio Da Padova, appartenente un tempo al Conte Molo e in seguito al Conte Gioachino Dell'Isola-Molo. Quello della Madonna del Carmine era di patronato della Famiglia Seyta, quello di San Luigi della Famiglia Drovetti.

1928  (altare Sacro Cuore di Gesù navata laterale)

La statua collocata nella nicchia dell'altare dedicato al Sacro Cuore di Gesù risale al 1928.

1954 - 1955 (costruzione campanile)

Viene costruita la nuova torre campanaria, sulla destra della chiesa parrocchiale; il manufatto, fu donato alla popolazione dal Dott. Orlando Cravotto.

2002  (restauro campanile)

Viene restaurata la torre campanaria, a cura dell'Amministrazione Comunale, su progetto dell'arch. Baima e dell'ing. Siccardi. I lavori vengono eseguiti dalla ditta Asco costruzioni di Pianezza.
Descrizione

La chiesa parrocchiale di San Giuliano si colloca nel centro abitato del comune di Barbania, al margine meridionale della piazza Cavour sulla quale si affaccia, e al di fuori delle antiche mura che contornavano il ricetto medievale. L'edificio sorge in continuità con il fabbricato della casa parrocchiale, con il quale confina sul lato di ponente. L'edificio ha pianta rettangolare a tre navate, di cui quelle laterali con cappelle, suddivise altrettante campate; la pianta termina con abside rettangolare, a due campate. La facciata è rivolta a nord. Il fronte a salienti, è scandito in tre parti, corrispondenti alle navate interne. La porzione centrale è coronata da timpano triangolare, e si raccorda con le ali laterali mediante mezzi frontoni rettilinei affrescati . Il ritmo verticale di facciata è scandito dalla presenza di lesene multiple o binate, a ordini sovrapposti nella sola porzione centrale. Orizzontalmente il fronte è suddiviso in due registri da trabeazione mediana. Sull'asse di simmetria della facciata è collocato il portone d'ingresso, affiancato da due nicchie ospitanti le statue dei Santi Pietro e Paolo. Il portone è sormontato da timpano spezzato delimitato da volute, con affresco centrale, a sua volta affiancato da nicchie decorate. Nel registro superiore, al centro, è collocata una grande nicchia rettangolare, ospitante l'affresco di San Giuliano opera del pittore Rodolfo Morgari, sormontata da timpano curvilineo, e affiancata da nicchie ad arco, in cui sono collocate statue dei Santi Carlo Borromeo e San Giovanni Battista. Il timpano alla sommità è dipinto con l'iconografia del Padre Eterno in sembianze umane. In ciascuna delle ali laterali sono collocati un ingresso secondario e superiormente una finestra reniforme. La struttura portante è in muratura intonacata; la navata centrale poggia su pilastri a sezione poligonale, di dimensione rilevante. Le tre campate centrali, così come quelle dell'abside, sono coperte da volte a botte unghiate. Le campate delle navate laterali sono coperte da volta a vela cupoliformi. La copertura, a falde inclinate,presenta orditura in legno e manto in coppi. Sul lato destro della facciata, attiguo alla casa canonica, si eleva il campanile su nove livelli, a pianta quadrata, con struttura in cemento armato e tamponamenti in mattoni a vista. I livelli sono caratterizzati dalla sequenza verticale di monofore, bifore e trifore. La cella alla sommità è chiusa sui quattro lati con tamponamenti intonacati. Nel coronamento è inserito quadrante d'orologio. Il manufatto culmina con cuspide in rame. Si rilevano lesioni in corrispondenza della controfacciata e della parete di fondo dell'abside. Nel complesso l'edificio presenta un buono stato di conservazione. La chiesa è officiata regolarmente.
pianta
L'edificio ha pianta rettangolare a tre navate, di cui quelle laterali con cappelle, suddivise altrettante campate; la pianta termina con abside rettangolare, a due campate.
facciata
Il fronte, a salienti, è scandito in tre parti, corrispondenti alle navate interne. La porzione centrale è coronata da timpano triangolare, affrescato al centro con l'iconografia del Padre Eterno in sembianze umane, e si raccorda con le ali laterali mezzi frontoni rettilinei, anch'essi con affreschi raffiguranti due cherubini oranti. Il ritmo verticale di facciata è scandito dalla presenza di lesene multiple o binate, a ordini sovrapposti nella sola porzione centrale. Orizzontalmente il fronte è suddiviso in due registri da trabeazione mediana. Sull'asse di simmetria della facciata è collocato il portone d'ingresso, in legno a doppio battente, affiancato da due nicchie ospitanti le statue dei Santi Pietro e Paolo. Il portone è sormontato da timpano spezzato delimitato da volute, con affresco centrale, a sua volta affiancato da nicchie decorate. Nel registro superiore, al centro, è collocata una grande nicchia rettangolare, ospitante l'affresco di San Giuliano opera del pittore Rodolfo Morgari. Il dipinto raffigura Giuliano quale guerriero classico e reca sulle spalle la scarlatta clamide; la mano destra è posata sul petto e l'altra impugna la croce astata, tenendo contemporaneamente un lembo di uno stendardo bianco, senza particolari segni distintivi. L'elmo è posato in terra, ai suoi piedi. Dal cielo due puttini scendono a recargli la corona e la palma del martirio. L'affresco è sormontato da timpano curvilineo, e affiancato da nicchie ad arco, in cui sono collocate statue dei Santi Carlo Borromeo e San Giovanni Battista. In ciascuna delle ali laterali sono collocati un ingresso secondario, con porta in legno a doppio battente, e superiormente una finestra reniforme. La superficie è rifinita ad intonaco liscio, dipinta nei toni del giallo paglierino per i fondi e del travertino per le lesene, con cornici e modanature tinteggiate di bianco. Gli ingressi sono contornati da cornici lapidee. E' presente zoccolatura in lastre di marmo.
prospetti laterali
I prospetti laterali presentano finitura ad intonaco liscio, con superfici tinteggiate nelle stesse cromie adottate per la facciata. Il ritmo è dettato dalla presenza di finestre semicircolari collocate nella parte bassa del prospetto, inserite in corrispondenza delle campate laterali, oltre che dalla presenza di finestre rettangolari collocate nella parte alta, poste in corrispondenza delle lunette delle volte a copertura della navata centrale e dell'abside.
Impianto strutturale
La struttura portante è in muratura intonacata; la navata centrale poggia su pilastri a sezione poligonale, di dimensione rilevante. Le tre campate centrali, così come quelle dell'abside, sono coperte da volte a botte unghiate. Le campate delle navate laterali sono coperte da volta a vela cupoliformi. In corrispondenza degli archi che d'imposta delle volte sono inserite catene metalliche, disposte trasversalmente rispetto allo sviluppo della chiesa. La copertura, a falde inclinate,presenta orditura in legno e manto in coppi. Sullo spigolo sinistro della facciata, nonché sulla falda di copertura esposta a est, si elevano due campaniletti. Il primo, a vela presenta struttura in muratura intonacata. Il secondo, posto in corrispondenza dell'intersezione tra le murature della navata e l'abside, è realizzato in muratura intonacata, a base quadrata e cella campanaria aperta sui quattro lati con monofore.
interni
Le superfici interne risultano essere interamente decorate; i pilastri e gli elementi strutturali sono dipinti a finto marmo, mentre le pareti presentano riquadri a motivi stilizzati, cruciformi o stellati, su fondi nei toni dell' ocra e del verde. Le volte delle navate laterali sono decorate con motivi geometrico floreali, mentre la navata centrale presenta tondi e medaglioni dipinti con iconografie di Santi e unghie raffiguranti teorie di Angeli festanti. All'imposta delle volte è collocata ampia cornice modanata che corre lungo tutto il perimetro della navata centrale e dell'abside, interrompendosi in corrispondenza della grande edicola posta sulla parete di fondo e in corrispondenza dell'organo , sulla controfacciata. Cornici e modanature sono enfatizzate dalla presenza di lumeggiature a foglia d'oro. La navata laterale sinistra è così costituita: nella prima campata è collocato l'altare marmoreo ospitante la statua di San Giuliano; nella seconda l'altare in marmo con trittico ospitante al centro la statua della Madonna Immacolata, e i due dipinti del Morgari, raffiguranti i Santi Anna e Gioacchino, posti rispettivamente sulla destra e a sinistra della Vergine. Nella terza campata, infine, è posto l'altare dedicato a San Giuseppe, un tempo intitolato a San Luigi. In testata è presente l'altare di Sant'Antonio da Padova. La navata laterale sinistra è costituita: nella prima campata è presente la scala che conduce al sottochiesa, un tempo cappella di San Rocco, con annesso fonte battesimale seicentesco. Nella seconda campata è collocato l'altare marmoreo con la statua del sacro Cuore di Gesù, mentre nell'ultima l'altare in marmo dedicato alla Madonna del Rosario. In testata è addossato l'altare intitolato a San Carlo Borromeo, con la tela raffigurante il titolare in adorazione della Santa Sindone, opera del pittore Costantino Sereno. Sulla controfacciata è collocata cantoria, in cui è inserito l'organo a canne , con struttura lignea a soppalco e parapetto frontale a pannelli dipinti con strumenti musicali e motivi floreali. La zoccolatura perimetrale è in lastre di marmo. la pavimentazione è in mattonelle di cemento, con posa a scacchiera nei toni del nero, grigio e rosso mattone.
presbiterio
Il presbiterio è allestito nell'abside, rialzato di un gradino rispetto alle navate, da cui è separato con balaustra a colonnine dipinte a finto marmo. L'altare maggiore è collocato al centro; ha struttura a gradini in marmi policromi, con tabernacolo centrale e soprastante statua del Crocifisso. AI lati dell'altare sono presenti due passaggi che conducono nella zona retrostante occupata dal coro. Le pareti dell'abside presentano riquadri con cornici dorate, in cui sono dipinte quattro scene della vita di Cristo: la Natività, L'Ultima Cena, la Deposizione dalla Croce e la Pentecoste. La parete di fondo presenta decorazione a motivo geometrico, con stelle a otto punte; al centro è collocata la grande edicola ospitante la pala d'altare seicentesca, opera del pittore Bartolomeo Caravoglia. Nella parte alta della tela è dipinta la Madre di Dio attorniata da creature celesti. Giuliano è raffigurato nel registro inferiore sinistro , nella divisa militare, con una grande croce trilobata campita sulla corazza; alal destra dell'opera è raffigurato il vescovo San Germano d'Auxerre, che regge con le mani il capo del martire . Sullo sfondo un paesaggio montano, un luogo boschivo e un torrente.
apparato liturgico
L'assemblea è ordinata in panche a battaglione conformemente al volume dell'aula e al suo orientamento. E' presente pulpito storico, in legno, collocato a destra del presbiterio, in posizione sopraelevata. Alcuni confessionali in legno sono posti nella prima campata della navata laterale sinistra.
campanile
Sul lato destro della facciata, attiguo alla casa canonica, si eleva il campanile su nove livelli, a pianta quadrata, con struttura in cemento armato e tamponamenti in mattoni a vista. I livelli sono caratterizzati dalla sequenza verticale di monofore, bifore e trifore. La cella alla sommità è chiusa sui quattro lati con tamponamenti intonacati. Nel coronamento è inserito quadrante d'orologio. Il manufatto culmina con cuspide in rame.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (2005)
Aggiunta di nuovi arredi, mensa e ambone, posizionati in corrispondenza del presbiterio storico, di fronte all'altare originario. La mensa è realizzata in legno dorato, costituita da piano poggiante su piedistallo con pannello frontale decorato. L'ambone è costituito da asta a decori con leggio, in legno dorato.
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