chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Balme Torino cappella sussidiaria Madonna del Carmine Parrocchia di Santissima Trinità pianta; facciata; prospetti laterali; Impianto strutturale; interni; apparato liturgico; campanile nessuno 1599 - 1599(costruzione cappella primitiva); 1599 - 1772(intitolazione cappella primitiva); 1769 - 1769(visita pastorale cappella primitiva); 1772 - 1772(ricostruzione intero bene); 1780 - 1780(danni e ricostruzione intero bene); 1823 - 1823(carattere generale intorno); 1861 - 1861(testimonianza grafica intero bene); 1965 - 1965(costruzione campanile); 1969 - 1969(restauro intero bene)
Cappella della Madonna del Carmine
Tipologia e qualificazione
cappella sussidiaria
Denominazione
Cappella della Madonna del Carmine <Balme>
Altre denominazioni
Cappella della Madonna del Carmine (o della Mussa)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze piemontesi (antica costruzione)
architettura alpina (ricostruzione)
Notizie Storiche
1599 (costruzione cappella primitiva)
La cappella primitiva venne edificata dal "commendabile" o "nobile" Giovanni Castagneri-Ljnch , proprietario di buona parte del Pian della Mussa, personaggio illustre che fu promotore dell'indipendenza di Balme, sia come comune nel 1610, che come parrocchia nel 1612.
1599 - 1772 (intitolazione cappella primitiva)
La cappella primitiva del Pian della Mussa era in origine intitolata alla Madonna delle Grazie.
1769 (visita pastorale cappella primitiva)
La cappella primitiva viene visitata nell'agosto del 1769 dall'arcivescovo Luserna Rorengo di Rorà. Nella sua relazione essa viene denominata come cappella della Madonna delle Grazie al Pian della Mussa e descritta come tutta scrostata e senza pavimento, tant'è che dovette essere interdetta.
1772 (ricostruzione intero bene)
La cappella venne ricostruita e dedicata alla Madonna del Carmine.
1780 (danni e ricostruzione intero bene)
Alcuni anni più tardi la sua riedificazione, la cappella della Madonna del Carmine venne danneggiata da una rovinosa valanga che si abbatté sul Pian della Mussa. Fu così che grazie all'interessamento dell'allora parroco di Balme, don Stefano Alasonatti, l'edifico poté essere riparato e ricostruito.
1823 (carattere generale intorno)
Nei primi anni venti del XIX secolo la cappella pastorale del Pian della Mussa, sita lungo il percorso che conduceva al Colle d'Arnas, era circondata da sole cinque baite, come scrisse il Francesetti di Mezzenile.
1861 (testimonianza grafica intero bene)
Nelle mappe del Catasto Rabbini la cappella è raffigurata nella sua conformazione attuale a pianta rettangolare, ad aula unica, con il lato rivolto a monte che termina a cuneo, con sistema antivalanga oltre a permettere il defluire della neve nel periodo invernale. L'edificio è descritto con il nome Cappella della Mussa e si trova sulla sinistra orografica del Torrente Stura, a est della Borgata Mussa.
1965 (costruzione campanile)
Il campanile venne eretto sulla falda della copertura. Una lapide posta all'interno, sulla parete a levante, ricorda che la campana venne donata da Aldo Marchionni e fissata il 15 agosto dello stesso anno per richiamare i fedeli alla preghiera e alla meditazione.
1969 (restauro intero bene)
L'edificio venne interamente restaurato, unitamente a lavori di risanamento delle murature e al rifacimento del tetto. L'intervento fu realizzato grazie al contributo dei coniugi Lanfranco, in memoria della figlia Enrica morta pochi anni prima a soli 18 anni, il 15 giugno del 1962, così come ricordato nella lapide posta sulla parete di fondo della cappella.
Descrizione
La cappella della Madonna del Carmine si trova nell'ampio pianoro denominato Pian della Mussa, lungo la strada provinciale che lo collega con il paese di Balme. L'edificio è circondato da prati e alte cime e ripropone nella sua tipologia le caratteristiche costruttive degli edifici alpini. Il fabbricato sorge isolato, con facciata principale rivolta a sud. La struttura portante è in muratura di pietra intonacata; sul lato esterno è rifinita ad intonaco grezzo sul quale sono stati incisi i corsi tra le pietre, simulandone un sistema di posa a vista. La copertura, a doppia falda, presenta orditura in legno e manto in lastre di pietra, dette "lose". La pianta è rettangolare, ad aula unica, dove la parete di fondo non termina dritta ma leggermente arcuata, per sviare il pericolo di valanghe. Il fronte principale è a capanna, sul cui asse di simmetria è collocata la porta di ingresso, affiancata da due finestre rettangolari. Al centro del prospetto è posta un'apertura circolare: al di sotto di essa è riportata una lapide a ricordo degli ultimi restauri, mente nella parte superiore è collocata una croce in ferro. Il campanile si eleva dalla falda di copertura, in corrispondenza dello spigolo sud-est della costruzione. Non si riscontrano fenomeni di dissesto ma unicamente alcune fessurazioni dell'intonaco e alcuni fenomeni di umidità alle pareti: nel complesso l'edificio presenta un buono stato di conservazione. La cappella è officiata in occasione della festa dell'intitolazione.
pianta
La pianta è rettangolare, ad aula unica, dove la parete di fondo non termina dritta ma leggermente arcuata, per sviare il pericolo di valanghe.
facciata
Il fronte è a capanna. La superficie è rifinita ad intonaco grezzo, sul quale sono stati incisi i corsi tra le pietre, simulandone un sistema di posa a vista. Il basamento è costituito da zoccolatura rivestita in pietra a spacco, con sistema di posa a "opus incertum". Sull'asse di simmetria è collocata la porta di ingresso a un battente in legno, affiancata da due finestre rettangolari corredate da scuri in legno e grate in ferro. Al centro del prospetto è posta un'apertura circolare: al di sotto di essa è riportata una lapide a ricordo degli ultimi restauri, mente nella parte superiore è collocata una croce in ferro.
prospetti laterali
Le superfici sono rifinite ad intonaco grezzo, sul quale sono stati incisi i corsi tra le pietre, simulandone un sistema di posa a vista, ad eccezione del cuneo antivalanga, lasciato al rustico. Non sono presenti aperture.
Impianto strutturale
La struttura portante è in muratura di pietra intonacata, sia sul lato interno che esterno. La copertura presenta orditura in legno e manto in "lose". All'interno l'aula è coperta dalla struttura inclinata del tetto, rivestita da perlinato in legno. Sono presenti due tiranti metallici, con giunti di tensione intermedi, che collegano le murature sia nel senso longitudinale dell'edificio (facciata e parete di fondo), che in quello trasversale (pareti laterali).
interni
Le superfici interne sono interamente trattate ad intonaco liscio e tinteggiate in tonalità giallo paglierino. Lo zoccolino è realizzato con lastre in granito. Alle pareti sono presenti alcuni quadretti votivi. Sulla parete di fondo è collocata lapide in ricordo della Famiglia Lanfranchi, benefattori degli ultimi lavori di restauro. La lapide posizionata sulla parete laterale destra ricorda , invece, l'erezione della campana a cura di Aldo Marchionni, il 15 agosto del 1965. La pavimentazione è realizzata in pietra a lastre irregolari, con sistema di posa a mosaico. L'altare è realizzato in legno, con predella anteriore, e risulta addossato alla parete di fondo, su cui campeggia la pala raffigurante La Madonna del Carmine attorniata da angeli su sfondo celeste, con ai piedi le anime del purgatorio.
apparato liturgico
Sono presenti alcune panche in legno e inginocchiatoi, disposti lungo le pareti laterali dell'aula.
campanile
Il campanile si eleva dalla falda del tetto, in corrispondenza dello spigolo sud-est della muratura perimetrale. La struttura è in pietra intonacata, su cui sono stati incisi i corsi tra gli elementi lapidei, simulando un sistema di posa a vista. La copertura è a due falde con manto in "lose". La cella in cui è collocata la campana presenta due aperture rettangolari contrapposte.