chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Alpignano Torino cappella sussidiaria San Giuseppe Parrocchia di San Martino Vescovo pianta; facciata; Impianto strutturale; interni; presbiterio; apparato liturgico nessuno 1769 - 1769(costruzione intero bene); 1927 - 1927(proprietà carattere generale); 1929 - 1929(donazione carattere generale); 1930 - 1930(manutenzione straordinaria intero bene); 1931 - 1931(erezione Compagnia S.Giuseppe carattere generale); 2015 - 2015(dismissione a usi profani carattere generale)
Cappella di San Giuseppe
Tipologia e qualificazione
cappella sussidiaria
Denominazione
Cappella di San Giuseppe <Alpignano>
Altre denominazioni
Cappella di San Martino Vescovo (o di San Giuseppe)
Ambito culturale (ruolo)
barocco (costruzione)
Notizie Storiche
1769 (costruzione intero bene)
La cappella viene fatta costruire dai fratelli Giuseppe Antonio e Felice Bertoleri. La cappella rimane proprietà privata dei fratelli fino al 1783.
1927 (proprietà carattere generale)
Nel 1927 la cappella risulta di proprietà della sig.ra Palmira Dabbene che, in talune occasioni, la adibiva a deposito dei feretri provenienti da fuori il concentrico. Il 23 agosto la sig.ra Dabbene decide di cedere la cappella alla Parrocchia, dal momento che la cappella stessa, seppur privata, possedeva carattere pubblico, sottolineato dalla porta principale aperta su strada, dalla custodia dei feretri esterni, fungeva da stazione per le processioni, i fedeli potevano accedervi nella Santa Messa e l'Arcivescovo vi accedeva in visita pastorale.
1929 (donazione carattere generale)
Il 17 settembre 1927 il Card. Arcivescovo Giuseppe Gamba permette al Parroco Mons. Botallo della Parrocchia di San Martino di accettare la donazione della sig.ra Dabbene ma, a causa di alcune traversie, soltanto nel giugno del 1929 la cappella viene definitivamente ceduta.
1930 (manutenzione straordinaria intero bene)
La Regia Soprintendenza concede il nulla osta ai lavori di tinteggiatura della cappella, ma in seguito viene realizzato anche un abbaino e rifatto il pavimento.
Il 26 settembre viene dichiarata eretta la Compagnia o Pia Unione sotto il titolo di San Giuseppe.
2015 (dismissione a usi profani carattere generale)
Con decreto del 28 ottobre 2015 la cappella viene chiusa al culto e dismessa ad usi profani, consoni all'originaria destinazione.
Descrizione
La cappella sorge lungo la Via Arnò, poco distante dalla Parrocchiale di San Martino, inglobata nel tessuto urbanistico. L'edificio è situato tra due edifici di proprietà privata, con la sola facciata libera, rivolta a nord.
La cappella ha pianta rettangolare a navata unica, suddivisa in tre campate; la prima e l'ultima campata sono coperte da volte a vela cupoliformi, mentre quella centrale da alta vela con fascioni convergenti al centro. Gli interni sono riccamente decorati con cornici ed elementi a stucco. La prima campata è sormontata da una tribuna; nella terza campata si colloca il presbiterio, con altare in legno policromo.
L'edificio ha struttura in muratura portante, intonacata sia internamente che esternamente. Il tetto è a doppia falda, con struttura lignea e manto di copertura in coppi.
La facciata è delimitata da due semicolonne giganti a base attica, poggianti su alti stilobati, sormontati da alta trabeazione e timpano triangolare. Al centro della facciata si apre il portale, sovrastato da timpano curvo spezzato; al di sopra del portale si apre una finestra rettangolare.
L'edificio presenta cattivo stato conservativo, sia all'interno che all'esterno; l'aula è spoglia di tele e arredi liturgici, restano solo l'altare e due panche.
La cappella è stata dismessa ad uso profano nel 2015.
pianta
La cappella ha pianta rettangolare a navata unica, suddivisa in tre campate.
facciata
La facciata è rivolta a nord. La facciata risulta compresa tra due semicolonne di ordine gigante, poggianti su alti stilobate parzialmente rivestiti in lastre di pietra; le colonne, a base attica, presentano capitelli scanalati che reggono alta trabeazione aggettante e grande timpano. Al centro del timpano è presente un concio a volute in chiave, con soprastante cornice ed acroterio coronato dalla croce.
In posizione centrale è posto il portale, sovrastato da timpano curvo spezzato, sorretto da lesene doriche emergenti dietro cornice modanata. Al centro del timpano è posta una targa indicante la fondazione della cappella. In asse al portale si apre una grande finestra rettangolare, entro cornice modanata.
La facciata presenta finitura ad intonaco.
Impianto strutturale
L'edificio ha struttura in muratura portante, intonacata sia internamente che esternamente. Internamente la navata è coperta da volte a vela, cupoliformi in corrispondenza della prima e terza campata, molto alta con fascioni convergenti al centro quella centrale.
Il tetto è a doppia falda, con struttura lignea e manto di copertura in coppi.
interni
La navata è compresa tra i muri divisori degli edifici confinanti. Dalla proprietà confinante ad est esistono tre accessi: una porta al piano terra in corrispondenza dell'altare, una porta al primo piano che collega alla tribuna, una al secondo piano che conduce al sottotetto.
Le campate sono divise da due grandi archi impostati su alta trabeazione e lesene parietali. Sulla prima campata si colloca la tribuna; al di sotto della tribuna, su ambo i lati, sono ricavate due grandi nicchie. La campata centrale è dominata dall'alta volta, finemente decorata con motivi a stucco. Sia le pareti che le volte sono arricchite di cornici ed elementi a stucco.
Al di sopra della trabeazione sono ricavate finestre rettangolari che illuminano la navata; una apertura a lunetta è posta sulla parete di fondo. La pavimentazione è in cotto.
L'interno della cappella è spoglio di quadri e arredi liturgici.
presbiterio
Il presbiterio è collocato nella terza campata, rialzato di un gradino rispetto l'aula. Al centro del presbiterio si trova l'altare, in legno policromo. Sulla parete di fondo è ricavata una nicchia, culminante con cornice ad arco e teste di putti, ove era collocata la pala d'altare.
apparato liturgico
L'assemblea è ordinata in una sola fila di panche conformemente al volume dell'aula e al suo orientamento.