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Zello
Imola
Imola
chiesa
parrocchiale
Natività di S. Giovanni Battista
Parrocchia di San Giovanni Battista in Zello
Facciata; Pianta; Presbiterio
presbiterio - intervento strutturale (1970)
1628 - 1628(costruzione chiesa); 1715 - 1715(restauro chiesa); 1740 - 1749(rifacimento chiesa); 1950 - 1950(ampliamento chiesa)
Chiesa della Natività di San Giovanni Battista
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa della Natività di San Giovanni Battista <Zello, Imola>
Altre denominazioni Chiesa della Natività di San Giovanni Battista in Zello
Natività di S. Giovanni Battista
Ambito culturale (ruolo)
maestranze emiliano-romagnole (costruzione chiesa)
maestranze emiliano-romagnole (rifacimento chiesa)
Notizie Storiche

1628  (costruzione chiesa)

viene eretta nei primi decenni del XVII secolo e diventa parrocchia pochi anni più tardi.

1715  (restauro chiesa)

subisce interventi di restauro agli inizi del XVIII secolo e quattro anni dopo, l'abate commendatario di Santa Maria in Regola sotto la cui giurisdizione vi era la chiesa di Zello, fa rifare il coperto e il selciato.

1740 - 1749 (rifacimento chiesa)

viene ricostruita dalle fondamenta su iniziativa del cardinale Nicola Lercari, del parroco Giovanni Costa e della Confraternita del SS. Sacramento.

1950  (ampliamento chiesa)

subisce un ampliamento con l'aggiunta dell'abside, oltre a quello effettuato circa un secolo prima con la realizzazione delle cappelle laterali.
Descrizione

la chiesa dedicata a San Giovanni Battista, ubicata in via Zello, sorge nell'omonima località, sita 5 km a est di Imola. Il toponimo Zello è ricordato per la prima volta in documenti risalenti al 1229 con la denominazione di "agellus" che significa campicello; secondo altre interpretazioni potrebbe derivare anche dal latino "gellum", ovvero freddo. Il tempio, costruito nel 1628 e restaurato nel 1715, viene rifatto dalle fondamenta nel 1740 e decorato nell'aprile del 1749 con un'immagine su legno di San Giovanni Battista abbellita da una cornice dorata, realizzata dal parroco Giovanni Costa e collocata nella parete del coro; al di sotto una testa di legno verniciata di un serafino e in fondo al coro le immagini della Vergine del Buon Consiglio e di San Giuseppe. La chiesa, ampliata con l'aggiunta dell'abside nel 1950, presenta due altari: quello dedicato alla Beata Vergine di Loreto con relativo quadro e l'altro eretto in onore di S. Antonio Abate con un dipinto donato da Innocenzo Castellari; alle pareti di questa cappella sono appese le tele raffiguranti Santa Lucia Vergine e Martire e San Luigi, lasciato dal parroco Giovanni Cameroni. La chiesa, interamente intonacata sia all'esterno sia all'interno, presenta un soffitto a volto e un'abside affrescata sormontata da una cupola; l'interno è inoltre scandito da una serie di archi sorretti da colonne ed è illuminato da alcune finestre istoriate che conferiscono maggiore luminosità all'ambiente. L'edificio è affiancato da un campanile a guglia, alto 15 metri e dotato di campane fuse dalla ditta Serafino Golfieri.
Facciata
intonacata di un colore giallo tenue, presenta un volto a capanna e un portale di fattura lignea sormontato da tre finestre di forma allungata con sommità circolare.
Pianta
rettangolare, con una sola navata caratterizzata da due cappelle laterali costruite nel 1840.
Presbiterio
rialzato di un gradino, su pavimentazione in piastrelle in cotto, e caratterizzato da un altare in pietra arenaria.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1970)
nello specifico è stata utilizzata la mensa dell'altare a muro in pietra arenaria: è stata portata avanti ed è stata voltata verso l'assemblea dei fedeli secondo le norme di adeguamento liturgico.
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