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Casalfiumanese
Imola
chiesa
parrocchiale
S. Martino vescovo
Parrocchia di San Martino Vescovo
Impianto strutturale; Facciata; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Campanile
nessuno
1192 - 1192(preesistenza chiesa); 1307 - 1307(costruzione fonte battesimale); 1811 - 1811(demolizione parziale chiesa); 1944 - 1945(demolizione totale chiesa); 1950 - 1950(ricostruzione chiesa)
Chiesa di San Martino Vescovo
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Martino Vescovo <Casalfiumanese>
Altre denominazioni S. Martino vescovo
Ambito culturale (ruolo)
maestranze bolognesi (costruzione edificio)
Notizie Storiche

1192  (preesistenza chiesa)

esiste già a partire da questa data come rettoria dipendente dalla Pieve di Tossignano, a cui paga annualmente un cero di una libbra.

1307  (costruzione fonte battesimale)

i Croaresi ottengono di poterlo erigere.

1811  (demolizione parziale chiesa)

il muro longitudinale viene insidiato e il parroco don Domenico Collina decide di demolirlo con l'intenzione di recuperare il materiale per la ricostruzione dell'edificio stesso.

1944 - 1945 (demolizione totale chiesa)

la riedificazione avvenuta servendosi del muro non longitudinale, congiuntamente alla lenta erosione del terreno, ha reso la struttura collabente e quando viene colpita dai caccia anglo-americani, tutto il complesso precipita.

1950  (ricostruzione chiesa)

viene riedificata su disegno dell'architetto bolognese Cosentino, in posizione più sicura e arretrata.
Descrizione

Croara era il più vasto comune della zona per l'accorpamento avvenuto nel 1200 dei Comuni minori di Gesso, Tombe, Sassatello e Murata. La chiesa esisteva già nel 1192 come rettoria dipendente dalla Pieve di Tossignano, ma non era collocata nella posizione dell'attuale, in via Croara, bensì su un dirupo. Nel secolo XV ha inizio la decadenza resa più disastrosa dalle frane che hanno travolto ogni cosa e a ciò si aggiunge che nel 1811 il muro longitudinale dell'edificio religioso viene insidiato. Viene demolito per recuperare il materiale per la ricostruzione della nuova chiesa, di minori dimensioni e ci si serve dell'altro muro rimasto intatto. Tuttavia, proprio questa scelta, rende l'edificio collabente e dopo essere stato distrutto, viene nuovamente eretto nel 1950 su disegno dell'architetto bolognese Cosentino, in posizione più arretrata e sicura. La chiesa attuale, ornata nel catino absidale da un'imponente affresco del pittore imolese Tommaso Della Volpe, presenta una struttura in muratura con pianta rettangolare a navata unica. L'interno, ad una sola navata, è contraddistinto da banchi lignei, da un solo confessionale non insonorizzato e il presbiterio è dotato di un altare in muratura che non è mai stato orientato verso l'assemblea dei fedeli.
Impianto strutturale
l'edificio presenta una struttura portante in cemento armato e tamponamento in laterizio.
Facciata
in muratura, con portale in legno a forma di arco, sovrastato da due piccole finestre vetrate, anch'esse a forma di arco, da cui filtra la luce all'interno dell'edificio.
Coperture
sono caratterizzate da coppi.
Pavimenti e pavimentazioni
è composto da piastrelle.
Campanile
collocato sul lato est della chiesa, guardando la facciata, presenta una struttura in muratura di forma cilindrica, con tetto cuspidato.
Adeguamento liturgico

nessuno
l'altare in muratura non è orientato verso l'assemblea dei fedeli e pertanto non è adeguato alle norme imposte dal Concilio Vaticano II.
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