chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Arcevia Fano - Fossombrone - Cagli - Pergola chiesa sussidiaria Madonna di Montevago Parrocchia di Santi Pietro e Stefano Struttura nessuno 1230 - 1230(origine carattere generale); 1529 - 1530(realizzazione affresco); 1571 - 1571(costruzione intero bene); 1742 - 1742(ampliamento intero bene); 1771 - 1771(ampliamento intero bene); 1774 - 1774(restauro affresco); 1994 - 1994(restauro intero bene)
Chiesa della Madonna di Montevago
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa della Madonna di Montevago <Arcevia>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze marchigiane (costruzione)
Notizie Storiche
1230 (origine carattere generale)
il piccolo castello di San Pietro sorge su un poggio a breve distanza da Loretello; è menzionato per la prima volta nel 1230, quando alcuni suoi abitanti fanno atto di castellania a Rocca Contrada. Una chiesa, non più esistente, sorgeva al centro del castello; era dedicata a San Pietro in Musio.
1529 - 1530 (realizzazione affresco)
l'affresco raffigurante la Vergine con il Bambino, tuttora conservato sulla parete di fondo dell'abside, per quanto malamente ritoccato rivela la sua chiara impronta cinquecentesca; secondo l'Anselmi è da attribuire ai pittori Piergentile da Matelica e Venanzio di Camerino, che lavorarono nella collegiata di Rocca Contrada negli anni 1529-1530.
1571 (costruzione intero bene)
questa chiesa è la più cara alla devozione e alla memoria degli abitanti del castello di San Pietro, sia perché dedicata al culto della Madonna sia perché edificata attorno a un'antica immagine della Vergine ritenuta miracolosa. Da una lapide conservata nella sacrestia e da altre memorie si ricava che la prima cappellina venne edificata nel 1571, ampliando o ristrutturando una più antica edicola sacra (sacellum). Questa edicola, di cui non si hanno memorie scritte, era inizialmente schermata sul davanti da una cancellata. Il primo ampliamento fu reso necessario dal gran concorso di pubblico, iniziato probabilmente dopo l'esecuzione dell'affresco raffigurante la Vergine col Bambino. Nel 1571, dunque, la nuova cappellina fu allungata e chiusa con una porta.
1742 (ampliamento intero bene)
nel 1742, in seguito al diroccamento della chiesa parrocchiale a causa del terremoto, la celebrazione delle funzioni sacre venne trasferita provvisoriamente nella cappella di Montevago, dove venne consacrato un nuovo altare rustico per celebrarvi la messa. Anche in seguito a questo fatto la devozione per l'oratorio si accrebbe talmente da rendere necessario un nuovo ampliamento dell'edificio.
1771 (ampliamento intero bene)
nel 1771 il consiglio del Castello decise di demolire l'oratorio di Sant'Ubaldo e di destinarne il materiale alla nuova fabbrica. L'anno seguente la cappella venne ampliata, con l'aggiunta una sacrestia, e fu costruito il campanile. Il parroco fece costruire l'altare stabile in pietra cotta, arredò la chiesa di tabernacolo e confessionali e la fece soffittare abbellendola di stucchi. Nel 1780 l'edificio custodiva anche una tela della Madonna del Suffragio con San Sebastiano e San Rocco, tradizionali protettori contro la peste, risalente probabilmente al '600, della quale però si perse successivamente notizia.
1774 (restauro affresco)
nel tempo l'affresco della Vergine con Bambino perse la sua brillantezza a causa dell'umidità penetrata dal tetto del piccolo edificio, sicché dopo la metà del '600 il pievano don Galeotto Mattei commissionò un quadro in tela da porsi davanti al dipinto originale. Questo quadro oggi non esiste più. Nel 1774 il parroco don Girolamo Tenti fece restaurare l'affresco: furono ridipinti rozzamente il panneggio della Vergine e i piedi e le braccia del Bambino. Fu aggiunta, inoltre, una raffigurazione piuttosto sommaria del castello.
1994 (restauro intero bene)
la chiesa è stata restaurata nel 1994.
Descrizione
la piccola chiesa è situata lungo una strada provinciale, ai piedi del castello di San Pietro in Musio. La facciata, con profilo a capanna, è in conci di pietra lasciati a vista; il portale in laterizio con arco a tutto sesto è sopraelevato di tre gradini rispetto alla quota stradale. Sopra l'ingresso si apre una lunetta vetrata, unica fonte di illuminazione per l'interno. Il campanile a vela a un fornice si erge nella zona absidale a sinistra. All'interno l'ambiente consta di una saletta raccolta tinteggiata in colori pastello. Bianca è la cornice modanata che percorre il perimetro dell'aula, oltre la quale si imposta la volta a sesto ribassato. L'abside è un minuscolo rettangolo delimitato da una cancellata in ferro battuto; sulla parete di fondo si staglia il venerato affresco cinquecentesco della Madonna con Bambino, circondato da testine e putti alati in stucco dipinto. Un ingresso laterale, sulla sinistra, conduce alla piccola sacrestia.
Struttura
l'edificio è realizzato in muratura continua di pietra a vista. Il tetto a capanna è sostenuto da capriate in legno. In laterizio sono le strutture murarie della sacrestia e del campanile.