chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Serra San Bruno Catanzaro - Squillace chiesa parrocchiale S.Biagio Vescovo e Martire Parrocchia di San Biagio Vescovo e Martire Struttura; Pianta; Facciata; Coperture; Scale; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi presbiterio - aggiunta arredo (1990); ambone - aggiunta arredo (2014) 1514 - 1514(costruzione primo impianto intero bene ); 1793 - 1793(notizia intero bene ); 1795 - 1795(costruzione intero bene ); 1814 - 1814(costruzione intero bene ); 1869 - 1869(costruzione facciata); 1883 - 1884(rivestimento facciata ); 1932 - 1932(modifica facciata); 1960 - 1960(rifacimento copertura); 1997 - 1997(restauro ntero bene)
Chiesa di San Biagio Vescovo e Martire
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di San Biagio Vescovo e Martire <Serra San Bruno>
Altre denominazioni
S.Biagio Vescovo e Martire
Autore (ruolo)
Scaramuzzino, Biagio (costruzione)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze serresi (costruzione)
Notizie Storiche
1514 (costruzione primo impianto intero bene )
Il primo impianto risale probabilmente a prima del 1514. Infatti fu dedicato a San Biagio e non a San Bruno per la ragione per cui san Bruno fu fatto santo solo nel 1514 e la chiesa matrice di Serra esisteva da molti anni.
Nonostante non si sappia nulla di preciso sulla prima fondazione della chiesa è probabile che sia stata costruita con tavole, nello stesso posto dove sorge quella l’attuale.
1793 (notizia intero bene )
Dal manoscritto “La Platea di Serra” si legge che: “…prima del 1783 la chiesa era ben costruita, l’interno mediocremente adornato e con un frontespizio semplice con una finestra rotonda nel centro”. Dotato di un campanile con due campane poste da un lato a sinistra. Non erano presenti le navate laterali, il soffitto era piano in legno con rosoni dorati.
Le due lavati laterali risalgono al periodo del Vicario Don Vincenzo Giancotti.
1795 (costruzione intero bene )
L’attuale chiesa fu ricostruita dopo il terremoto del 1783. Infatti sopra il portale si può ancora oggi leggere l’anno di costruzione, 30 Agosto 1795. A progettare la chiesa fu inizialmente il falegname serrese Biagio Pelaggi, ma ai serresi non piacque, e quindi fu chiamato Biagio Scaramuzzino, che fece demolire quello già costruito, e progettò la nuova chiesa sulla base di un nuovo disegno.
1814 (costruzione intero bene )
La costruzione della chiesa fu interrotta a quasi la metà della nicchia che custodisce la statua in marmo e fu ripresa nel 1814 da don Bruno Tedeschi, che recuperò i blocchi di granito della distrutta Certosa. I due angeli della facciata e la campana provengono infatti dalla certosa.
1869 (costruzione facciata)
La facciata in granito locale fu completata dall’architetto serene Salomone Barillari durante la seconda metà del XIX sec.
1883 - 1884 (rivestimento facciata )
Realizzazione di un frontespizio in stile neoclassico opera di Domenico Drago su disegno di Biagio Pelaggi.
1932 (modifica facciata)
La statua in marmo bianco raffigurante il Sacro Cuore fu collocata nella nicchia del frontespizio dall’arciprete Vincenzo Regio.
1960 (rifacimento copertura)
Rifacimento coperture delle navate laterali. sono costituite da volte a botte con struttura tipo camera - canna e con rifacimenti di calce e tavole. (Fonte: Salvatore De Francesco, artigiano serrese)
1997 (restauro ntero bene)
La chiesa è stata sottoposta ad un intervento parziale di restauro sulle strutture che si presentavano in dissesto e in uno stato di degrado. I lavori hanno riguardato sia l’esterno che l’interno dell’edificio. Sul prospetto principale sono stati effettuati dei consolidamenti dei pezzi di granito con rifacimento parziale dell’intonaco. Sui prospetti laterali sono stati praticati interventi con perforazioni armate, ripristino della guaina e del manto di copertura. Sostituzione di alcune vetrate. Internamente si è intervenuti sulla capriata con la sostituzione delle parti degradate con nuove strutture sempre in legno di castagno.
Restauri di tipo ordinario su vari arredi interni: gli altari, l’ organo, la “varia” della Madonna.
Descrizione
La chiesa di San Biagio, detta anche Chiesa Matrice, è situata nel quartiere “Torrevecchia” coincidente con il nucleo più antico dell’abitato.
Fu ricostruita nel 1795 dall’architetto Biagio Scaramuzzino e in seguito completata dall’architetto Salomone Barillari, entrambi serresi.
La facciata, in granito locale, ha il nucleo centrale, coincidente con la navata principale, più alta rispetto ai lati, corrispondenti alle navate laterali, le quali sono raccordate al corpo centrale attraverso delle volute, tutto in modo armonioso. Le navate laterali, inoltre, hanno gli spigoli arrotondati, in modo tale da esaltare maggiormente lo slancio verso l’alto della parte centrale.
Dal sagrato si accede tramite tre ingressi all’interno, uno centrale relativo alla navata principale e gli altri due laterali corrispondenti alle navate laterali. Al di sopra di queste porte si aprono tre finestre, semicircolari tutte incorniciate nel granito locale. In corrispondenza dell’ingresso principale, allineata con la finestra è collocata una statua marmorea raffigurante il Cuore di Gesù.
La parte centrale della facciata è scandita da due livelli. Il primo composto dall’ingresso principale con porta in legno, inquadrato in una cornice di granito sormontato da un timpano e con sopra, unito da una cornice di granito, la finestra.
Il secondo livello, separato dal primo tramite una cornice, è composto dalla nicchia che custodisce la statua in marmo, sormontata a sua volta da un timpano dietro al quale è collocata la cella campanaria. Ai lati della cella campanaria sono presenti due balaustre in pietra, una per lato.
L’interno, di tipo basilicale composto da tre navate divisa da pilastri, presbiterio sormontato da arco trionfale, e con un totale di otto altari, quattro per lato poste nelle navate laterali. E’ molto ricco di opere d’arte alcune di notevole valore, come le quattro statue marmoree provenienti dalla Certosa.
Al centro del presbiterio si eleva l'altare maggiore, rifacimento ottocentesco del gran ciborio conservato nella chiesa dell’Addolorata, che racchiude il tabernacolo eseguito dai fratelli Alfonso e Giuseppe Scrivo.Nel coro sono conservati due grandi quadri raffiguranti il primo il martirio di S. Stefano, e il secondo il concilio dei monaci certosini, e una tela raffigurante l'ultima cena, opera del pittore serrese Stefano Pisani.
La navata centrale è a volte a botte con finestre munite di vetrate colorate.
Le navate laterali con una copertura a crociera, sono scandite dai pieni dei setti murari e dai vuoti degli archi e custodiscono in totale otto altari.
Al lato sinistro dell’ingresso principale è collocato, in uno spazio rettangolare una scala che porta al campanile.
Struttura
Muratura portante in pietra locale e malta di calce. Il frontespizio e gli altri elementi architettonici sono di granito locale. Il granito della facciata nella parte inferiore ha funzione di paramento, nella parte superiore ha funzione di struttura ed è costituita da blocchi squadrati.
Pianta
La pianta rettangolare ad andamento longitudinale, di tipo basilicale, è composta da tre navate: quella centrale con una volte a botte con finestre lunettate; le laterali composte da otto altari, con copertura a crociera. Gli ingressi principali sono tre, collocati sulla facciata principale, ma è presente un quarto ingresso sul lato sinistro della chiesa.
Facciata
La facciata, tripartita, ha il nucleo centrale più alto rispetto ai due volumi laterali, che presentono gli spigoli arrotondati, esaltando maggiormente lo slancio verso l’alto della parte centrale.
La parte centrale della facciata è scandita da due livelli divisi da un cornicione in granito.Nel primo livello troviamo il portale con timpano triangolare sormontato da una finestra raccordato ad esso; nel secondo la nicchia con la statua, sormontata da un timpano in cui è collocata la cella campanaria. I prospetti laterali sono, diversamente dalla facciata, intonacati.
Coperture
Il tetto è a falde inclinate con manto di copertura costituito da coppi in laterizio. Le strutture portanti del tetto sono costituite da capriate in legno.
Scale
L’accesso principale alla chiesa è preceduto da un sagrato costituito da tre gradini. Anche gli altri accessi presentono dei gradini. Nell’aria presbiterale sono presenti due gradini. Un corpo scala è presente all’ingresso della chiesa per accedere al campanile.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento della navata centrale, in marmo grigio e bianco.
Elementi decorativi
L’interno è ricco di stucchi, decorazioni, capitelli corinzi, modanature, angeli di stucco. L’insieme dell’interno è caratterizzato da colori tenui, pastello.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (1990)
Un primo intervento di adeguamento liturgico ha previsto l'inserimento di una nuova mensa
d'altare, anteposta all'antico altare.
La nuova mensa, fissa, è in marmi policromi con disegni a rilievo e figure geometriche sui lati.
ambone - aggiunta arredo (2014)
Nel 2014 è stato realizzato l'ambone, fisso e della stessa fattura dell'altare, in marmo prevalentemente bianco, con disegni a rilievo.