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Vallefiorita
Catanzaro - Squillace
chiesa
parrocchiale
S. Sergio e Soci
Parrocchia di San Sergio e Soci
Facciata; Pianta; Interno; Elementi decorativi; campanile
presbiterio - intervento strutturale (2014)
1783 - 1861(costruzione intero bene); 1861 - XX(ristrutturazione intero bene); XX - XXI(ristrutturazione intero bene)
Chiesa di San Sergio e Soci
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Sergio e Soci <Vallefiorita>
Altre denominazioni S. Sergio e Soci
Ambito culturale (ruolo)
maestranze calabresi (costruzione chiesa)
Notizie Storiche

1783 - 1861 (costruzione intero bene)

La Chiesa è stata costruita dopo il terremoto del 1783, essendo stata distrutta la precedente chiesa matrice, intitolata a S. Elia. Sul portale c’è l’incisione 1803, periodo in cui la chiesa fu realizzata. Nella Visita Pastorale condotta da Monsignor Concezio Pasquini nel 1847, l’edificio appare «crollante, inutile all’uso, cui sarebbe destinata, poiché oltre la indecenza, colla quale si esercita il Divin Culto va compromessa la salute dei fedeli». È probabile che avesse subito il terremoto del 1832.

1861 - XX (ristrutturazione intero bene)

Nel 1861 l’edificio risultava ancora «campito di rustico» e mancava completamente il pavimento e il campanile (descrizione della chiesa effettuata da Giuseppe Sgrò l’8 marzo 1861, ASDSq, Fondo Parrocchie, Serie Parrocchia S. Elia, Decorazione chiesa di S. Sergio Martire 1861). All’interno c’era solo l’altare maggiore, che non era stato dedicato a nessun santo e necessitava di essere rifatto. La chiesa appariva spoglia, tanto che non risultavano esserci marmi «né letterati, né scolpiti […] né epigrafi» (35); pochissimi anche gli oggetti liturgici presenti, ma erano conservate sette statue: San Rocco, protettore del paese, la Vergine Immacolata, la Madonna del Carmine e dell’Addolorata in cartapesta e quelle di Sant’Antonio, San Giuseppe e di un «angelo portante le Reliquie di 10000 Martiri».

XX - XXI (ristrutturazione intero bene)

Nella Relazione di Visita Pastorale del 1915 le statue, senza distinzione, sono 11 (ASDSq, Fondo Visite Pastorali, Vescovo Tosi 1915, Relazioni per la Sacra Visita Pastorale fatta nei giorni 24, 25, 26 mese di aprile, anno 1915, effettuata dal parroco Ercole de Caro). Nel 2005, la Chiesa è stata restaurata e la facciata intonacata e dipinta. Nel 2018 sono stati realizzati lavori di consolidamento e restauro della volta, del campanile e della cappelle laterali.
Descrizione

La Chiesa è collocata lungo piazza Gramsci, che ha un andamento in pendenza; per raggiungere il portale d'accesso è necessario percorrere una breve scalinata che termina con un ballatoio, dotato di ringhiera in ferro battuto. La Chiesa si presenta con una facciata imponente rispetto al minuto edificato, con facciata a due livelli e terminazione a timpano, un cornicione marcapiano con andamento flesso nella parte centrale, in corrispondenza del portale d'accesso, e campanile sul lato a sinistra. Il portale è evidenziato da una decorazione fatta in pietra scolpita in cui elementi tardobarocchi e neoclassici si fondono. L'interno, con navata unica coperta a botte e catino absidale, si compendia con splendide decorazioni e pregevoli pitture, oltre a diverse sculture
Facciata
La facciata si imposta con una scalinata a sinistra, un ballatoio d’accesso all’unico portale che è contornato da elementi scultorei in pietra modanata, con arco leggermente ribassato. Il sistema decorativo del portale è finemente intagliato nella pietra calcarea, inquadrato in forma architravata, e, in alto con fastigio decorativo con mensole laterali e riquadro al centro e fregi che seguono lateralmente le lesene del portale e che si articolano nelle lunette dell’architrave e nella finezza dei capitelli. Il cornicione marcapiano della facciata organizza due livelli e segue un andamento flesso in corrispondenza del portale, raccordando le due lesene laterali e simmetriche al portale, tra le quali è posta una nicchia sia al piano terra che al piano superiore. Al piano superiore, in asse con il portale, c’è un ampio finestrone, mentre in alto la copertura finisce a timpano con oculo cieco al centro. A sinistra è posto, leggermente arretrato, il campanile che porta in alto un orologio.
Pianta
La Chiesa ha impianto longitudinale, a navata unica con cappelle, con abside poligonale.
Interno
La navata è coperta da volta a botte lunettata e l'area presbiteriale termina con abside poligonale con catino absidale. Dall’interno si accede alla torre campanaria che si organizza a tre livelli.
Elementi decorativi
Ricche le decorazioni neoclassiche ed eclettiche dell'interno, vi sono le cappelle dedicate a Sant’Antonio e alla Madonna di Lourdes realizzate dai maestri Nicola e Domenico Pignataro, Antonio Cefaly, Peppino Candelieri e Pietro Floro Pignataro. Nell’interno sono conservate le statue in legno di San Sergio e di San Rocco, patrono di Vallefiorita, dell’Immacolata e una statua rappresentante la Pietà.
campanile
Il campanile è posto a sinistra della facciata, con pianta quadrata, a tre livelli, che seguono i livelli della facciata, sopraelevandosi rispetto ad essa. Un arco cieco al primo livello, diventa un’apertura ad arco al secondo e al terzo livello, con un breve piano attico cieco sulla cui parete è posto un orologio.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (2014)
Altare e ambone in marmo, realizzati nei colori grigio, per il basamento, bianco per lo sfondo e rosso e verde per le riquadrature. In foggia moderna, l'altare, presenta due setti paralleli di sostegno e su di essi è poggiata la Mensa. L'ambone presenta un corpo compatto che sostiene il leggio e sul quale compaiono le lettere Alfa e Omega. La consacrazione dell'Altare con la deposizione della reliquia del Beato Pino Puglisi è avvenuta il 19 marzo 2014
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