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Girifalco
Catanzaro - Squillace
chiesa
sussidiaria
S. Rocco
Parrocchia di Santa Maria delle Nevi
Pianta; Facciata; campanile; Interno; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1990)
XV - XVII(costruzione intero bene); XVII - XVIII(ricostruzione intero bene); XVIII - XVIII(committenza Altare Maggiore); XVIII - XX(ristrutturazione intero bene)
Chiesa di San Rocco
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Rocco <Girifalco>
Altre denominazioni S. Rocco
Ambito culturale (ruolo)
maestranze calabresi (costruzione chiesa)
Notizie Storiche

XV - XVII (costruzione intero bene)

Già dedicata a San Michele Arcangelo, antico patrono, del quale è presente una piccola statua sul portale d'ingresso e un altare laterale con relativo dipinto, realizzata dal pittore Carmelo Zimatore, la Chiesa di San Rocco, patrono di Girifalco, è una delle più antiche di Girifalco. La particolare devozione al santo avrebbe radici legate alle pestilenze del XVII secolo e alle sue capacità taumaturgiche.

XVII - XVIII (ricostruzione intero bene)

Secondo la tradizione un’immagine di San Rocco sarebbe miracolosamente apparsa dove c’era un pantano ad indicare il luogo in cui erigere la chiesa che, in effetti, sorge in una depressione del terreno lungo l’asse stradale Corso Garibaldi, in posizione baricentrica tra il Convento dei Domenicani a Nord e quello dei Riformati a Sud. Il lato destro della Chiesa si trova, pertanto adagiato su Via Garibaldi, mentre la facciata, esposta a Nord, si affaccia su Via Roma, asse stradale ortogonale alla stessa via Garibaldi. La Chiesa si trova in una posizione centrale e nevralgica per la città di Girifalco, essendo collocata lungo importanti assi viari che danno vita ai quartieri residenziali storici; distrutta dai devastanti terremoti del ‘600, fu riedificata nel 1666. Fu elevata a Parrocchia nel 1672 e molti altari furono edificati nelle cappelle laterali,

XVIII  (committenza Altare Maggiore)

L’altare Maggiore, descritto come pregiatissimo e privilegiato, sarebbe stato donazione della famiglia Caracciolo

XVIII - XX (ristrutturazione intero bene)

La facciata e l’interno sono stati tutti ampliamente rimaneggiati nel periodo neoclassico. L’interno è riccamente adorno di pitture e stucchi in oro. Le pitture degli interni dell’800 sarebbero stati realizzati dagli artisti calabresi Zimatore e Grillo. Due grandi tele dell’abside portano le firme di Grillo. Non subì particolari danni dal terremoto del 1783 ma subì molti rimaneggiamenti nella seconda metà dell’800 e fu riconsacrata solennemente il 2 marzo del 1914 dal cardinale Eugenio Tosi, vescovo di Catanzaro-Squillace.
Descrizione

La Chiesa sorge in una depressione del terreno lungo l’asse stradale Corso Garibaldi, in posizione baricentrica tra il Convento dei Domenicani a Nord e quello dei Riformati a Sud. Il lato destro della Chiesa si trova adagiato su Via Garibaldi, mentre la facciata, esposta a Nord, si affaccia su Via Roma, asse stradale ortogonale alla stessa via Garibaldi. Presenta pianta rettangolare, delle dimensioni mt 30x 15 circa con asse orientato Sud-Nord. È a due navate, con facciata monocuspidata e campanile sul lato sinistro, cui fa seguito, dopo il vano della scala d’accesso alla torre campanaria, la navata laterale. La facciata e l’interno sono tutti ampliamente rimaneggiati nel periodo neoclassico.
Pianta
Presenta pianta ad ingombro rettangolare, delle dimensioni mt 30x 15 circa con asse orientato Sud-Nord. È a due navate, con facciata monocuspidata e campanile sul lato sx, cui fa seguito, dopo il volume della scala d’accesso alla torre campanaria, la navata laterale.
Facciata
La facciata si presenta serrata ai lati da coppie di due colonne per lato d’ordine gigante che, impostate su alto plinto, terminano con una trabeazione a forte spessore e articolata modanatura, con la parte centrale ad archetti pensili. Un frontone neoclassico, dentellato e con fregio decorato nel timpano, chiude la facciata. Al centro, sopra il portone, si apre una finestra lunettata che illumina la cantoria. L'ingresso della navata centrale è caratterizzato da un ampio portale ligneo. Il portale laterale si presenta a doppia anta, ma di modeste dimensioni.
campanile
Il campanile a pianta quadrata e posizionato a sinistra riprende, nella parte alta, il motivo delle colonne binate della facciata, mentre al centro vi sono le campane e le relative aperture. Un altro piano, con balaustra che rende più leggera la struttura, porta l’orologio.
Interno
L’interno è riccamente adorno di pitture e stucchi in oro, con pitture risalenti al periodo neoclassico ed attribuite a Zimatore e Grillo. La navata è coperta da volta a botte lunettata e la cappella laterale è chiusa da cupola impostata su piedi di vela. La copertura della navata principale è con volta a botte lunettata; le campate sono scandite da lesene binate, che recano nei rivestimenti dei plinti di marmo, iscrizioni dei donatori. L'ingresso presenta doppia porta, con il secondo accesso con porta a vetri colorati centrale e porte laterali inserite nello spazio che funge da endonartece e delimitato dalla sovrastante cantoria.
Elementi decorativi
Oltre l'altare maggiore, manifattura di scalpellini di Serra San Bruno con lo stemma della casata Caracciolo, l’interno presenta cinque altari laterali tra cui quello di San Michele Arcangelo, l'antico patrono del paese. Dedicate a San Rocco: un’importante statua del XV secolo, in legno massiccio, e, nell'abside, un grande dipinto.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1990)
Altare e ambone finemente intagliati, in legno dorato e angoli segnati da volute fitomorfe. Al centro del paliotto della mensa è presente un ostensorio con simboli eucaristici con grappoli d'uva e spighe di grano
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