Chiesa di San Bartolomeo Apostolo <Salce, Belluno>
Altre denominazioni
S. Bartolomeo Apostolo
Ambito culturale (ruolo)
maestranze venete (costruzione chiesa)
Notizie Storiche
1605 - XVII (ampliamento intero bene)
L’antica e piccola cappella di S. Bartolomeo fu ampliata e portata alla forma attuale e vi fu annesso il cimitero (sagrato)
1812 (completamento aula)
Nel 1812 la chiesa fu dotata del Battistero in quanto cominciò a fungere da parrocchiale. Prima di allora l’acqua lustrale era portata da Belluno dagli incaricati cappellani capitolari
1813 (restauro intero bene)
Furono realizzati consistenti lavori di restauro, non ben definiti in bibliografia
1844 (rifacimento presbiterio)
In sostituzione della vecchia mensa fu eretto l’ Altar Maggiore con pietra di recupero proveniente dalla chiesa di Tambre
1937 (rifacimento aula)
Sostituzione del vecchio Battistero Il nuovo venne realizzato in marmo rosso di Pove di Bassano
1957 - 1972 (restauro intero bene)
Gli interventi comportarono lavori di consolidamento, rifacimento del tetto e degli intonaci interni ed esterni, realizzazione dell’impiantistica
1969 (restauro intero bene)
Messa in opera di pavimentazione interna in lastre di marmo ”rosso Mangiaboschi”
1994 (restauro campanile)
Venne restaurato il fusto e la cuspide
1995 (restauro copertura)
Sostituzione delle grondaie e dei pluviali con nuovi realizzati in rame
1996 - 1998 (restauro presbiterio)
Restauro dell’Altar Maggiore
2002 (restauro intero bene)
Vennero restaurati i controsoffitti dell’aula e del presbiterio
2005 (adeguamento sagrato)
Realizzazione percorso per disabili
2014 (restauro intero bene)
Viene rifatto ex novo il manto in “coppo di Francia”, nel contempo viene posato un tavolato ligneo e guaina traspirante
Descrizione
La chiesa di Col di Salce è la più antica della parrocchia; fin da XIV secolo (1346) esisteva infatti sullo stesso sito un sacello, dedicato al patrono San Bartolomeo Apostolo, che nel 1605 viene ampliato e portato all’attuale assetto con annesso cimitero (sagrato). Il manufatto, formalmente semplice, è a navata unica con soffitto piano e sei finestre rettangolari, tre delle quali (lato nord) vengono murate e poi riaperte nel 1965. Nel 1812 viene costruito il Battistero e la chiesa comincia a fungere da parrocchiale. Nel 1937 il vecchio Battistero viene sostituito con uno nuovo che nel 1969 viene trasferito nella nuova cappella, appositamente costruita. Importanti lavori di restauro, non meglio descritti, vengono realizzati nel 1813. A partire dal 1957 fu abbandonata l’idea di demolizione e ricostruzione della chiesa secondo il progetto dell'arch. Luigi Candiani di Treviso. Dal 1957 si eseguono quindi una serie d’interventi strutturali e non che conducono all’attuale assetto
Facciata
Formalmente semplice è contraddistinta da rosone posto sopra l’ingresso
Facciata nord-est
E’ formalmente semplice e priva di finestratura
Facciata sud
E’ caratterizzata da tre ampie finestre che illuminano la navata e il presbiterio. Un volume edilizio di dimensioni ridotte accoglie la sagrestia
Facciata nord-ovest
Presenta un’ ampia finestra che illumina il presbiterio. Lungo la facciata sono collocati la cappella con il fonte battesimale ed i vani tecnici
Campanile
Formalmente semplice e snello è caratterizzato dalla cuspide in cotto
Interni
L’interno è a navata unica e controsoffitto piano. Le opere d’arte presenti sono:
- la “pala” dell’altare maggiore, opera di Luigi Speranza, pittore di Salce (1819-1879)
- San Rocco- Olio su tela; la tela proveniente dalla chiesa frazionale di Giamosa, viene indicata come opera del Lazzarini (M. Lucco, 1981)
- L’ altare laterale della B. V. Addolorata: presenta un’ancona lignea di età barocca che in origine custodiva un trittico del quale sono rimaste le due figure laterali (i santi Rocco ed Antonio da Padova). Nello scomparto centrale viene custodita la statua lignea dell’ Addolorata, opera di Valentino Panciera Besarel (1829- 1902).
- Una tela seicentesca di autore ignoto con «S. Antonio abate tra due Santi». La tela, posta sopra la porta laterale, è opera di un artista della scuola veneta de seicento
Coperture
Capriate ed orditura secondaria in legno, manto in coppo di Francia