chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Pavia Pavia chiesa parrocchiale San Francesco d'Assisi Parrocchia di San Francesco d'Assisi Pianta; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Impianto strutturale Custodia Eucaristica - intervento strutturale (1998); presbiterio - intervento strutturale (1998) 1228 - 1296(costruzione intero bene); 1290 - 1300(realizzazione facciata); 1525 - 1576(situazione di degrado intero bene); 1600 - 1690(problemi statici e strutturali intero bene); 1739 - 1739(rifacimento interno); 1893 - 1897(ripristino della trifora facciata ); 1950 - 1960(restauri intero bene); 1953 - 1953(restauro portali); 2007 - 2007(restauro facciata)
Chiesa di San Francesco d'Assisi
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di San Francesco d'Assisi <Pavia>
Ambito culturale (ruolo)
gotico lombardo (costruzione)
Notizie Storiche
1228 - 1296 (costruzione intero bene)
Il tempio sorse come simbolo di pace in un'epoca caratterizzata dall'infuriare delle lotte cittadine. La costruzione ebbe inizio nel 1228 e fu completata nel 1296. Il lungo periodo di tempo occorso per la costruzione spiega il sensibile divario di stile esistente fra la parte posteriore, ricca di reminiscenze romaniche influenzate dallo stile cistercense, e quella anteriore, chiaramente gotica nell'impaginazione architettonica. Questo legittima l'ipotesi che le due parti siano state costruite in tempi diversi. L'architettura è caratterizzata dal sesto acuto. Della prima costruzione non rimane che la forma di croce latina a tre navate e la facciata monumentale di pura architettura gotica, ricca di decorazioni in terracotta, a mattoni di due diversi colori.
1290 - 1300 (realizzazione facciata)
La facciata della chiesa venne realizzata tra la fine del XIII e l'inizio del XIV secolo.
1525 - 1576 (situazione di degrado intero bene)
Le vicende che coinvolsero la città nel primo Cinquecento a causa degli scontri tra l'esercito francese di Francesco I e le truppe al soldo dell'imperatore Carlo V, ma anche le pestilenze determinarono una fase di decadenza che coinvolse anche la chiesa. Gli atti della visita pastorale del 1576 testimoniano che l'interno versava in uno stato di grave degrado e che la quasi totalità delle cappelle aveva altari spogli e indecorosi.
1600 - 1690 (problemi statici e strutturali intero bene)
Nel corso del seicento ci furono problemi di ordine statico e strutturale: quello più rilevante riguardava la copertura lignea della navata maggiore: sette dei quattordici travi erano "marciti e mossi dai loro siti".
1739 (rifacimento interno)
L'interno, a tre navate, fu rimaneggiato nel 1739. Avvenne un radicale rinnovamento che comportò una totale trasformazione dello spazio interno.
1893 - 1897 (ripristino della trifora facciata )
Nel 1893, si predisposero i lavori di ripristino dell'originario finestrone della facciata, tamponato nella ristrutturazione settecentesca. L'impresa fu diretta dall'ing. Siro Dell'Acqua, le indagini storiche da parte dell'arch. Luigi Perrone portarono alla scoperta dell'esistenza di una trifora, che venne quindi riproposta con il relativo rosone.
1950 - 1960 (restauri intero bene)
Dopo la seconda guerra mondiale si levarono voci di condanna sulle opere di "imbarbarimento" del 1739 e se ne reclamò la rimozione.
1953 (restauro portali)
I portali binati, di cui restava qualche traccia, erano già previsti nei progetti di restauro della facciata messi a punto nell'ottocento, i lavori però furono rimandati al secolo successivo e affidati all'arch. Aschieri; i portali laterali vennero conservati, ma venne purtroppo demolita la prima cappella a destra.
2007 (restauro facciata)
Restauro facciata laterale e della lanterna.
Descrizione
La facciata si presenta scandita in tre campi da quattro contrafforti che nel registro superiore culminano con dei pinnacoli ad archetti intrecciati.
La zona inferiore mostra al centro un portale articolato in due bifore archiacute, sormontato da quattro monofore, a loro volta sovrastate da una grande trifora. La fascia mediana è ravvivata da un motivo decorativo bicromo a losanghe crociate in arenaria e cotto. Alle estremità della facciata due portalini laterali del XVIII secolo.
L'edificio presenta un impianto cruciforme che aggrega, ad un settore occidentale a pianta basilicale con tre navate, un capocroce a pianta centrale, con bracci di uguali dimensioni e coppie di cappellette quadrate sui fianchi orientali del transetto.
L'interno, a tre navate, fu rimaneggiato nel 1739. La parte anteriore, con capriate a vista, presenta poderosi sostegni cilindrici in cotto con capitelli in pietra. La parte posteriore, a croce greca, ha pilastri a fascio e volte a crociera che conservano, sotto l'intonaco, l'originaria decorazione.
Pianta
L'interno è a tre navate e presenta una pianta a croce latina.
Coperture
La copertura è un tetto a due falde in corrispondenza della navata centrale e a falda unica sulle navate laterali.
Il manto di copertura è in coppi.
Pavimenti e pavimentazioni
Il pavimento è in piastrelle in cotto, è stato realizzato nel 1983. Alla fine del 2014 è stata realizzata una nuova pavimentazione in cocciopesto all'ingresso della navata centrale.
Impianto strutturale
L'impianto strutturale è in muratura portante con all'esterno mattoni lasciati a vista ed elementi in arenaria a creare motivi decorativi sulla facciata. All'interno ai mattoni lasciati a vista si alternano superfici intonacate.
L'Eucaristica viene custodita nel tabernacolo dell'altare della cappella a sinistra del presbiterio.
presbiterio - intervento strutturale (1998)
Nell’anno 1998, in ottemperanza alla “nota pastorale della commissione episcopale per la liturgia”, del 31/5/96, l’allora Parroco, don Italo Terni, decise di commissionare all’ Arch. M. Molinari di Pavia, un progetto per l’adeguamento liturgico della zona presbiteriale. Tale progetto fu approvato dal Min. B.C. il 5/11/98. L’intervento prevedeva la rimozione completa della balaustra che divideva il presbiterio dalla navata, e dell’altare tridentino. Tutti i materiali marmorei rimossi sono stati dispersi (con l’accordo della Soprintendenza) in quanto ritenuti di nessun valore storico/artistico. Sono stati riaperti i due finestroni ogivali di fondo precedentemente tamponati. Di conseguenza è stato trasformata la parte del coro ligneo di questa parete, utilizzandone una parte per creare la Sede del Celebrante. E’ stata creata una pedana marmorea sulla quale è stato posto un altare con struttura lignea ed un vecchio paliotto ligneo, del ‘700, di proprietà della stessa parrocchia, è stato adattato ed utilizzato per l’altare stesso. L’ambone ligneo è stato posto sul lato destro del presbiterio. Sono stati conservati i due gradini sui quali poggiava la balaustra, e che attualmente dividono, sopraelevandolo, lo spazio presbiteriale dalla navata centrale.