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Villanovetta
Verzuolo
Saluzzo
cappella
sussidiaria
Madonna della Neve
Parrocchia di S. Andrea
Pianta; Pavimenti e pavimentazioni; Struttura; Coperture; Facciata principale; Presbiterio; Altare principale; Volte; Campanile; Preesistenze; Elementi decorativi; Portico
altare - aggiunta arredo (anni '70 del XX secolo)
X - 1381(data di costruzione (?) intero bene); 1598 - 1598(ordine di riparazioni e dipendenza da monastero intero bene); 1630 - 1873(5 agosto festa di precetto fin dal 1630 carattere generale); 1712 - 1712(sepoltura soldati intorno); 1760 - 1764(lavori di ristrutturazione (?) intero bene); 1766 - 1766(cambio di dedicazione della cappella carattere generale); 1844 - 1844(lavori di costruzione sacrestia e camera soprastante); 1850 - 1850(lavori di tinteggiatura intero bene); 1866 - 1866(scritta commemorativa del primo centenario intero bene); 1870 - 1870(descrizione del priore intero bene); 1873 - 1873(tradizione popolare esistenza convento intorno); 1901 - 1901(due rampe di scale in pietra per l'accesso tribuna); 1926 - 1926(dipinto facciata); 1930 - 1934(data di costruzione campanile); 1935 - 1935(lavori di ampliamento e ristrutturazione intero bene); 1978 - 1978(lavori di restauro intero bene); 1986 - 1986(ampliamento per costruzione servizi igienici sacrestia); 2002 - 2002(restauro del tetto tetto); 2009 - 2010(lavori di restauro conservativo esterni e intorno)
Santuario della Madonna della Neve
Tipologia e qualificazione cappella sussidiaria
Denominazione Santuario della Madonna della Neve <Villanovetta, Verzuolo>
Altre denominazioni Santuario Madonna della Neve
Ambito culturale (ruolo)
maestranze piemontesi (costruzione intero edificio)
Notizie Storiche

X - 1381 (data di costruzione (?) intero bene)

“un documento del 20 agosto 1381 afferma in modo inequivocabile che la cappella era già esistente. Poiché l’autonomia amministrativa di Villanovetta Risale all’atto 12 giugno 1311 el marchese Manfredo IV (1262-1340) che la divise da Verzuolo, si può presumere che la costruzione della cappella campestre vada posta tra il 1311 e il 1381 (data del più antico documento che la nomina). Ma poiché la Parrocchia antica di Villanovetta era soggetta agli Abati di Villar S. Costanzo che potrebbero averla costituita anche prima del Mille, sarebbe possibile anticipare l’erezione della cappella di alcuni secoli” (Ribotta e Botta, 2002, pp. 182-187)

1598  (ordine di riparazioni e dipendenza da monastero intero bene)

Il 9 settembre 1598 mons. Alessandro Ferentillo Vicario Generale dell'Abate commendatario dell'Abbazia di Villar San Costanzo, dalla quale la cappella dipendeva (forse perché in epoca medievale era una grangia di servizio all'Abbazia) aveva ordinato di fare le necessarie riparazioni perché l'aveva trovata aperta, senza chiave e con l'altare interamente spoglio. Anche le condizioni della parrocchiale erano altrettanto squallide (Ribotta e Botta, 2002, pp. 182-187)

1630 - 1873 (5 agosto festa di precetto fin dal 1630 carattere generale)

In questa cappella "già nel 1630 il 5 di agosto era considerato festa di precetto", fatto che avalla l'ipotesi del parroco Franco Ribotta, secondo il quale tale festa potrebbe essersi consolidata nel tempo in quanto un edificio sacro avrebbe avuto ragione d'esistere già da qualche secolo; tale consuetudine dura fino al 1873 quando don Paschetta annota quanto qui riportato (Ribotta e Botta, 2002, pp. 182-187)

1712  (sepoltura soldati intorno)

“tutto attorno alla cappella trovarono sepoltura nel settembre 1712 parecchi soldati francesi del Duca di Berwich, scesi dalla valle Varaita, e anche soldati austro-sardi del maresciallo Daun che impedirono ai primi di raggiungere Saluzzo e li impegnarono in numerosi scontri, fino a quella che la tradizione ha chiamato un po’ pomposamente ‘la battaglia di Papò’” (Ribotta e Botta, 2002, pp. 182-187)

1760 - 1764 (lavori di ristrutturazione (?) intero bene)

Sul bollettino parrocchiale dell’aprile 1952 mons. Perrone scriveva: “Da un certo documento ove si parla di difficoltà sorte, pare che nel 1762 la costruzione fosse ancora in corso”. Ma se i lavori non erano ancora terminati, dovevano però essere giunti a buon punto se già due anni prima (1760) era stato costruito l’altare di S. Giobbe e due anni dopo (1764) era stata sistemata l’ancona (Ribotta e Botta, 2002, pp. 182-187)

1766  (cambio di dedicazione della cappella carattere generale)

“il 5 agosto 1766, mentre la costruzione della nuova chiesa parrocchiale, iniziata nel 1752, doveva essere a buon punto, il Priore don Marini ne modificava la dedicazione da ‘Santa Maria’ a ‘Madonna della Neve’ e chiamava la Vergine Maria a essere con Sant’Andrea compatrona della parrocchia” (Ribotta e Botta, 2002, pp. 182-187)

1844  (lavori di costruzione sacrestia e camera soprastante)

“nell’anno 1844 fu costrutta la sacrestia e sopra di essa una camera (costo lire 774) per comodo dei sacerdoti che nel giorno della festa vanno lì a dire la messa” (Ribotta e Botta, 2002, pp. 182-187)

1850  (lavori di tinteggiatura intero bene)

“nell’anno 1850 si è fatta dare una tinta alla Cappella” (Ribotta e Botta, 2002, pp. 182-187)

1866  (scritta commemorativa del primo centenario intero bene)

Sopra la porta tra aula della cappella e sacrestia, sul lato della sacrestia, è dipinto questo testo: "AEDICULAM HANC. DIVAE INFANTIBUS SOSPIRATRICI. SANCTAE MARIAE AD NIVES DICATAM. DEIN FRONTE PROCTATAM. CENTENARIIS CELEBRATIONIBUS A. MDCCCLXVI CONLUSTRATAM. DENIQUE A. MCMXXVI INTERIORI DIMOTO PARIETE AMPLIATAM. PAVIMENTO REFECTAM COLORIBUS DECORATAM. PRONAO AUCTAM. IN FRONTE DEPICTA IMAGINE EXORNATAM. PETRUS PERRONE HUIUS LOCI PAREACIAE PRIOR. SACRO BENEDICENDI RITU. FACTA AB EPISCOPO FACULTATE X.KALENDIS AUGUSTI. ITERUM ATQUE ITERUM SACRAVIT" (n.d.c.)

1870  (descrizione del priore intero bene)

Com’era la cappella nel 1870? Così la descrive il priore don Paschetta: “L’ancona rappresenta Maria Ss.ma e il bambino Gesù, opera del pittore Piola di Busca. L’altare è di stucco, fatto con una certa eleganza, vi è la balaustra di legno anche ben fatta; vi sono due gradini di sarizzo e la predella in legno di noce … nel fondo della chiesa vi è un’ampia tribuna; servono per inginocchiarsi 14 panchette; nella camera superiore vi sono una panca e tre sedie; appesi ai muri vi sono vari quadretti votivi. La chiesa è sufficientemente sana e arieggiata, con vari ornati detti bugnati al volto sopra l’altare. In alto sopra la facciata si vede la croce e un dipinto di Maria Ss.ma corroso dal tempo. Innanzi alla chiesa vi è un atrio con volto di sopra che sostiene la tribuna” (Ribotta e Botta, 2002, pp. 182-187)

1873  (tradizione popolare esistenza convento intorno)

Nel 1873 don Paschetta scrive: “Conventi e monasteri non ve ne sono, vi è una sola tradizione popolare che dice esservi esistito un convento non lontano dalla Cappella della Neve nel luogo detto la Braida, e là quando si fanno i fossi od arature profonde si rinvengono ruderi di case e vi sono campi dei frati, ma altre più precise notizie non si hanno” (Ribotta e Botta, 2002, p. 41)

1901  (due rampe di scale in pietra per l'accesso tribuna)

Don Garnero aggiunge nel 1901 che “alla tribuna si accede per due scale di pietra” (Ribotta e Botta, 2002, pp. 182-187)

1926  (dipinto facciata)

“sull’alto dell’artistica facciata fu dipinto dal Signor Tos (allievo del pittore torinese Luigi Morgari) un affresco raffigurante la Vergine col bambino (1926)” (Ribotta e Botta, 2002, pp. 182-187)

1930 - 1934 (data di costruzione campanile)

Il campanile fu edificato nel 1930 con un costo di 12700 lire all’impresa del sig. Francesco Pagliano, la croce di sommità è opera di Giuseppe Tesio (lire 190) e nel 1934 venne posata la campana realizzata da Mazzola (lire 1215) (Ribotta e Botta, 2002, pp. 182-187)

1935  (lavori di ampliamento e ristrutturazione intero bene)

Sul bollettino parrocchiale del 1935, mons. Perrone riferisce di “un complesso di lavori per rendere più capace e più degno il sacro tempio. La guerra ne ritardò l’esecuzione… nell’interno, a 3 metri circa dalla facciata, si ergeva un muro a un’altezza inferiore ai 3 metri, rimanenza di certo di una precedente facciata, dello spessore di 80 cm almeno, su cui poggiava una pesante volta che formava la tribuna sulla quale si ascendeva a mezzo di 2 scale a chiocciola costruite più internamente; tra i 2 muri un corridoio aperto ai due lati e a metà verso la facciata. Quel muro fu demolito, il che prolungò l’interno della chiesa fino alla facciata, a cui per comodità dei fedeli fu aggiunto un pronao a 3 archi. Una nuova tribuna fu costruita con balaustra in cemento, con scala a chiocciola, collocata nell’interno della parete e una leggera sporgenza al di fuori; fornita di un nuovo pavimento in piastrelle di cemento, venne decorata dal sig. Guglielmo Panero” (Ribotta e Botta, 2002, p. 185)

1978  (lavori di restauro intero bene)

Nel 1978 vennero eseguiti lavori alla pavimentazione, altari, decorazioni (Ribotta e Botta, 2002, pp. 182-187)

1986  (ampliamento per costruzione servizi igienici sacrestia)

Sul retro della sacrestia, a lato dell’abside, sotto la grondaia è dipinta la data 1986 riportata su un probabile ampliamento (sia al piano terreno che al piano primo) per la costruzione del WC, chiaramente percepibile per la differenza di intonaco tra questo piccolo ampliamento e la muratura della cappella e della sacrestia (n.d.c.)

2002  (restauro del tetto tetto)

Nel 2002 viene progettato il rifacimento dei tetti in coppi, con una spesa di circa 40000 euro (Ribotta e Botta, 2002, pp. 182-187)

2009 - 2010 (lavori di restauro conservativo esterni e intorno)

Tra 2009 e 2010 sono realizzati lavori di risanamento conservativo con la realizzazione di una intercapedine di risanamento dall’umidità e soprastante pavimentazione in lastricato di pietra lungo i prospetti laterali, posa di un apparecchio per l’inversione della polarità dell’acqua quale risanamento dall’umidità e sistemazione dell’area esterna (n.d.c.)
Descrizione

L'edificio sorge in posizione isolata nelle campagne a circa 1 km dal centro di Villanovetta. L'edificio consta di un'ampia area di pertinenza a verde ed attrezzata per la sosta delle persone, ha un piccolo pronao di fronte alla facciata principale, all'interno è caratterizzato da un unico ambiente (ad eccezione della sacrestia e della soprastante camera, alla quale si accede per mezzo della torre campanaria).
Pianta
di forma rettangolare, dall'impostazione longitudinale, ha l'ingresso a Ovest e il presbiterio a Est
Pavimenti e pavimentazioni
sia il portichetto del pronao, sia gli interni sono lastricati a pietra
Struttura
i muri portanti sono per lo più a struttura mista di mattoni e pietre, frammisti a calce
Coperture
orditura portante lignea e manto di copertura in coppi, come da tradizione costruttiva locale; la geometria del tetto è a due falde ("a capanna")
Facciata principale
preceduta da un piccolo pronao porticato, è caratterizzata dal portoncino di ingresso con le due finestre ai lati, al di sopra del quale quattro lesene con specchiature di mattoni a vista formano semplici decorazioni in rilievo; alla sommità un frontone triangolare con un affresco al centro
Presbiterio
senza abside né coro, ospita solamente l'altare;è delimitato da un sensibile restringimento della pianta e da uno scalino
Altare principale
è l'unico altare della cappella; quello vecchio è in muratura e addossato alla parete di fondo
Volte
la cappella è coperta da una volta a botte a sesto ribassato, lunettata in corrispondenza delle finestre che si aprono al di sopra della cornice di imposta della volta stessa
Campanile
realizzato in mattoni "faccia a vista", con copertura piramidale in lamiera metallica, è addossato al lato sud della cappella, vicino alla sacrestia
Preesistenze
sul lato Nord sono visibili tre archi tamponati; quello più vicino alla facciata principale è precedente ai lavori di realizzazione del pronao, gli altri due sono in prossimità del presbiterio e uno dei due in particolare è realizzato in calce mista a frammenti laterizi, le caratteristiche sembrano ascriverlo al periodo medievale
Elementi decorativi
ad eccezione della facciata principale in mattoni faccia a vista, lo scarno apparato decorativo si sviluppa per lo più all'interno della cappella
Portico
caratterizzato da un piccolo pronao con tre archi, di recente costruzione, precede la facciata principale; prima della sua costruzione ne esisteva un altro, più arretrato (al di sotto della tribuna)
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (anni '70 del XX secolo)
consta di aggiunta di altare ligneo decorato di fronte al vecchio altare in muratura addossato alla parete di fondo
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