1719 - 1734 (data edificazione come cappella privata intero bene)
“nacque dapprima come cappella privata nel 1719, edificata a spese del signor Giovanni Domenico Arsanto, detto ‘Faccia’, che abitava in regione Parola e che fu poi sepolto nella cappella stessa il 24 aprile 1735” (Ponso, 2004, p. 136 e Archivio Storico Parrocchia di Venasca, “La Cappella di San Firmino e la famiglia Scaffa”, 1966). Il Rosati attribuisce una data di edificazione più tardiva: “da un piccolo quadro rozzamente dipinto appare la Vergine che mettendo una mano sulla spalla del suddetto Faccia gli ispira di far edificare la cappella nei suoi beni e dedicarla a S. Firmino. Pare sia stata edificata nel 1734” (Rosati, 1944, p. 52)
1735 (sepoltura del committente e dedicazione cappella interni)
Fu “edificata da un certo Giovanni Domenico Arsanto detto ‘Faccia’ che abitava nella regione Parola. Il suo cadavere fu seppellito nella chiesetta, sotto l’altare maggiore, il 24 aprile 1735” (Rosati, 1944, p. 52). "Nel libro dei defunti della Parrocchia di Venasca foglio 135 per l'anno 1735 si legge 'Die 24 aprilis 1735 Ioannes Dom.cus Arsantus dictus Faccia vir bene morigeratus et iustus qui Cappellam seu Ecclesiam campestrem sub titulo S. Firmini ac Septem Dolorem Beata Mariae Virginis non procul a domo sua a fundamentis aedificavit atque ornavit atque dotavit; nec non omnia omnino que pro Missarum celebratione desiderantur genersoe providit, ingruente mortis hora invocato nomine Jesu et Mariae, et Sacramentis devute susceptis obdormivit in Domino. Cadaver ejus jacet in eadem Cappella. Rajnerius Praep.us. In quorum fidem Dat. Veansca die 3a 7bris 1879'." (Archivio Storico Parrocchia di Venasca, "Amministrazione della Cappella di San Firmino")
1753 (acquasantiera datata arredo interno)
Vicino alla porta di ingresso c’è un’acquasantiera in pietra bianca all’interno della quale è scolpita la data 1753 accompagnata dalle lettere S. (o G) A. (n.d.c.)
1754 (toponimo intorno)
La cappella sorge “in regione Bricco della Guardia” (Archivio Storico Parrocchia di Venasca, “La Cappella di San Firmino e la famiglia Scaffa”, 1966)
1771 - 1877 (passaggi di proprietà e jus patronato carattere generale)
Nel 1771 la Cappella diviene proprietà del sig. Poletti Giuseppe di Venasca e nel 1796 questi rende erede universale il M.Ill.Sig. Notajo Spirito Amedeo Scaffa fu Carlo (Ludovico) del luogo di Melle … erede universale del notaio Spirito Amedeo Scaffa l’unico figlio maschio notajo e causidico procuratore Amedeo Scaffa, il quale nel suo testamento segreto 6 maggio 1837 istituisce suo erede universale il primogenito (Gio^) Spirito-Amedeo Scaffa e suo erede particolare l’altro figlio maschio, Giacomo-Marcello Scaffa, speziale. Con atto 9 febb.° 1838, Spirito-Amedeo Scaffa cede gratuitamente al fratello speziale Giacomo Marcello Scaffa il jus patronato della cappella di S. Firmino". Almeno fino alla morte di Marcello (1877) la proprietà della cappella sembra restare della famiglia Scaffa (Archivio Storico Parrocchia di Venasca, “La Cappella di San Firmino e la famiglia Scaffa”, 1966)
1870 (pavimentazione in selciato portico)
"1870 - Pagato al Signor ... Gregorio pel selciato fatto il portico della Cappella lire trenta" (Archivio Storico Parrocchia di Venasca, "Amministrazione della Cappella di San Firmino")
1879 (iscrizione facciata)
In data "3a 7bris 1879" viene annotato: "Sulla facciata della cappella sta scritto 'Deiphare dolorosae, ac beato Firmino dicatum Joseph Polletti, de patronatu gloriatur'." (Archivio Storico Parrocchia di Venasca, "Amministrazione della Cappella di San Firmino")
1885 (data di costruzione campanile)
"1885 - Cibo ai muratori per fare il campanile L. 18 - Mattoni N. 500 L. 15 - Scalpellino per piedestallo alla Croce L. 15 - Monge fabbro croce per il campanile L. 12 - Parola latajo ...occhia e vela in zinco verniciata L. 25 - Corda per la campana L. 1,30 - Cemento L. 1,30 - Vetri alla Cappella L. 6" (Archivio Storico Parrocchia di Venasca, "Amministrazione della Cappella di San Firmino" e Rosati, 1944, p. 52)
1891 - 1892 (data di costruzione sacrestia)
"1891-1892 - Marchetti Padre e figlio manuali per escavazione pietre per la costruzione della sagrestia L. 194,05 - Bessone Francesco Muratore L. 128,25 - Bessone figlio muratore L. 40 - Monge ... manuale muratore L. 31 - Sabia L. 39 - Una finestra L. 10 - Fatto assi L. 6 - Ditta Pollini Alberione Deaglio provvista mattoni e calce L. 144 - Arsanto Giacomo rottura d'una rocca L. 32 - Arsanto predetto condotta materiali L. 15 - Lavagne L. 55 - Allo scalpellino per pietre lavorate L. 10,75 - Due porte L. 15 - Serratura L. 3,50 - Inferriata L. 10 - Chiotti Ambroggio cibo ai muratori della Cppella L. 9,50 - Condotta calce e mattoni da Rossana a Raffana L. 16,50 - Monge provviste chiodi punte L. 5,75" (Archivio Storico Parrocchia di Venasca, "Amministrazione della Cappella di San Firmino")
1897 (lavori vari intero bene)
"1897 - Arsanto Antonio massaro di S. Firmino per sgombero frana, allargamento piazza con demolizione di rocca, trasporto di terra e vari altri lavori inerenti giornate di lavoro 24 L. 45,00 - Dalmasso d'Isasca per muratura a secco giornate due L. 5 - Salvagno provvista sabbia e trasporto col carro vari oggetti L. 4,75 - Arsanto provvista sabia e trasporto calce L. 6,00 - Rinaudo falegname di Brossasco provvista di due finestre ... L. 25,70 - Due scale legno L. 11,00 - Un palchetto per scala a misura L. 11,00 - Pellini Castellano provvista calce L. 9,00 - Chiappello detto ... provvisto pali N. 15 L. 3,75 - Monge provvista ferro zincato, chiodi rampini e punte L. 6,50 - Gaetano provvista polvere da mina L. 2,50" (Archivio Storico Parrocchia di Venasca, "Amministrazione della Cappella di San Firmino")
XX (furto di statue arredo interno)
“Anticamente vi erano conservate due pregevoli statue, rappresentanti la Vergine Addolorata e Cristo morto (trafugate non molti anni or sono)” (Ponso, 2004, p. 136)
1901 (diversi lavori al tetto, portico e altare intero bene)
"1901 - Ruà muratore muratura di una parte del portico a mattoni giornate cinque a lire tre cadun giorno Lire 15, pagato acconto L. 10,00 - Trasferte ed esposti per acquisto lavagne, muratori, manuali L. 11,50 - Percallo(?) pel baldacchino del pulpito L. 2,40 - Rinaudo Pietro Antonio falegname provvista pulpito movibile, un palchetto, una scala ed una portina della camera L. 40,50" (Archivio Storico Parrocchia di Venasca, "Amministrazione della Cappella di San Firmino")
1928 (consolidamento delle fondazioni intero bene)
"1928 - Per cementatura base esterna della Cappella cemento L. 100 - al muratore Monge Giovanni L. 390 - ai manovali per sterro attorno alla Cappella L. 252 - trasporto sabbia L. 100" (Archivio Storico Parrocchia di Venasca, "Amministrazione della Cappella di San Firmino")
1932 (realizzazione pavimento in legno pavimento)
"1932 - pavimento legno L. 14 al m2 L. 2200" (Archivio Storico Parrocchia di Venasca, "Libro dei Conti 1931-2009")
1944 (patronato privato carattere generale)
Nel 1944 il Rosati scrive: “è cappella di patronato privato e la famiglia ha il dovere di mantenerla in stato decoroso” (Rosati, 1944, p. 53)
1968 - 1969 (furto di quadri arredo interno)
“corrispondenza tra il parroco di Venasca e la signora Pia Degiovanni in merito al furto di alcune tele presso la cappella di San Firmino” (Archivio Storico Parrocchia di Venasca, ASPV / 620)
1976 (vendita della cappella dai privati alla parrocchia intero bene)
“Lettera della signora Lina Furlan al parroco di Venasca in merito all’eventuale vendita della cappella di famiglia della signora Pia Degiovanni di cui è esecutrice testamentaria”, documento del 1976 (Archivio Storico Parrocchia di Venasca, ASPV / 621). “Dopo la morte dell’ultima erede Arsanto Pia Degiovanni (tuttora molto ricordata per la sua affabilità e generosità), la cappella è divenuta proprietà della parrocchia” (Ponso, 2004, p. 136)
1983 (lavori al tetto e alla chiesa intero bene)
Sul retro dell’altare c’è la scritta: “1983. Riparato tetto e chiesa. I massari Silvestro E., Garnero E.” (n.d.c.)
1988 (lavori di riparazione altare)
Sul retro dell’altare c’è la scritta: “1988. Riparato altare. I massari Silvestro E., Garnero E.” (n.d.c.)
1996 (furto del portoncino di ingresso facciata principale)
"1996 - Portale Cappella (in sostituzione di quello rubato L. 1500000" (Archivio Storico Parrocchia di Venasca, "Libro dei Conti 1931-2009")
Descrizione
L'edificio sorge in posizione isolata ma in prossimità di borgata Parola (dalla quale proviene il committente privato), lungo sentieri storici di collegamento tra il capoluogo comunale e le frazioni della regione Opaco.
La chiesa è preceduta da un ampio portico sotto il quale transita la strada sterrata, sul retro è visibile il corpo di fabbrica della sacrestia con soprastanti altre stanze che hanno un accesso indipendente, oltre a quello dalla sacrestia stessa. Il campanile è del tipo a vela, impostato sulla muratura della facciata principale.
Pianta
rettangolare con ingresso a Nord e presbiterio a Sud
Pavimenti e pavimentazioni
la cappella è pavimentata in legno e la sacrestia in quadrotti di pietra
Struttura
i muri portanti sono realizzati in pietrame frammisto a calce, come da tradizione costruttiva locale, ma il campanile a vela è realizzato in mattoni a vista
Coperture
l'orditura del tetto è in legno e il manto di copertura in lose (lastre di pietra), come da tradizione costruttiva locale; la geometria è a due falde (tetto a capanna)
Facciata principale
preceduta da un ampio portico, ai lati del portoncino di ingresso (al quale si accede per mezzo di due scalini in pietra) vi sono due finestre; al di sopra del portoncino c'è un affresco in pessime condizioni di conservazione
Presbiterio
caratterizzato dall'alta scalinata alla sommità della quale è costruito l'altare, non c'è abside né coro
Altare principale
è l'unico altare, ed è del tipo alla romana, in muratura e decorato a finto marmo, è leggermente staccato dalla parete di fondo, sul retro un'ampia nicchia ospita una culla da neonato, forse un ex voto, sopra l'altare c'è il tabernacolo, pure esso in muratura dipinta
Volte
l'aula della chiesa è coperta da una volta a botte a sesto ribassato e lunettata in corrispondenza delle finestre che si aprono al di sopra del cornicione di imposta della volta stessa; la sacrestia è coperta da una volta a botte a sesto ribassato
Campanile
è del tipo a vela, realizzato in mattoni a vista, sulla facciata principale; sulla sommità c'è un globo in rame e una croce metallica
Portico
è ampio, costruito a scavalco sulla strada sterrata, e precede la facciata principale, la geometria è del tipo a due falde (tetto a capanna)