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Ricchiardi
Sampeyre
Saluzzo
cappella
sussidiaria
S. Stefano
Parrocchia di S. Nicolao
Pianta; Pavimenti e pavimentazioni; Struttura; Coperture; facciata principale; abside; presbiterio; altare principale; volte; Campanile; Elementi decorativi; portico
nessuno
1672 - 1672(esistenza e dedicazione carattere generale); 1732 - 1732(titolo di parrocchiale e costruzione recente intero bene); 1776 - 1776(costituzione della cappellania carattere generale); XIX - XIX(realizzazione camino e comignolo cappella laterale); XIX - XIX(realizzazione meridiana campanile); 1830 - 1830(costruzione campanile); 1849 - 1849(dotazione di una nuova campana campanile); 1855 - 1857(ampliamento (?) e lavori vari cappella laterale); 1857 - 1857(ampliamento (?) e ristrutturazione cappella laterale e portico); 1897 - 1897(cappella sprovvista di arredi sacri carattere generale); 1899 - 1899(costruzione cappella laterale); 1899 - 1900(costruzione cappella laterale); 1919 - 1919(realizzazione decorazioni volta della navata); 1919 - 1919(realizzazione decorazioni facciata principale); 1923 - 1923(costruzione confessionale arredo interno); 1923 - 1923(data di costruzione o di decorazione altare); 1957 - 1957(realizzazione nuovi quadranti dell'orologio campanile); 1990 - 1990(abbandono dell'edificio carattere generale); 2016 - 2016(lavori di ripassamento delle coperture tetto)
Cappella di Santo Stefano
Tipologia e qualificazione cappella sussidiaria
Denominazione Cappella di Santo Stefano <Ricchiardi, Sampeyre>
Altre denominazioni S. Stefano
Autore (ruolo)
Giovanni Testa (costruzione del campanile)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze piemontesi (costruzione intero edificio)
Notizie Storiche

1672  (esistenza e dedicazione carattere generale)

nella relazione della visita pastorale effettuata da mons. Lepori in val Varaita nel 1672, dopo la descrizione della chiesa parrocchiale e della cappella di S. Maria, è stato scritto: “Remanerunt interdicta cappella campestres sub titulus S. Anne, Laurentij et Jacobi Apostoli ab angustia temporis [...]”. Dal momento che sotto la parrocchia di Rore non risultano esserci cappelle dedicate a S. Anna e a S. Lorenzo, potrebbe trattarsi della cappella di S. Stefano, che ha sempre conservato anche il titolo di S. Giacomo (Archivio Storico della Diocesi di Saluzzo, visita pastorale mons. Lomellino, 1731-1732, fald. B49, p. 82 – n.d.c.)

1732  (titolo di parrocchiale e costruzione recente intero bene)

nella relazione della visita pastorale effettuata da mons. Lomellino in val Varaita nel 1732 è stato scritto: “Capella hac sita in regione Valloni (…) Parochie sub tit. S. Stephani Protomartyris, indiget novae costrutione sine aedificatione, quam id deeverunt, et cum architectis ………………………... (Archivio Storico della Diocesi di Saluzzo, visita pastorale mons. Lomellino, 1731-1732, fald. B49, p. 82 – n.d.c.)

1776  (costituzione della cappellania carattere generale)

“diringendosi, attraverso i campi, al Valoun Roustanh si incontra la cappella di S. Stefano ricordata fin dal Settecento e servita fino a non molto tempo fa da un cappellano istituito nel 1776 (Archivio Parrocchiale di Rore, XXI, 248, “Costituzione di un cappellano alla cappella di Santo Stefano del Vallone, 1776, 7 agosto”)” (De Angelis Almerino, “Rore, paese della val Varaita”, Ed. Lu Viol, 1983, p. 76)

XIX  (realizzazione camino e comignolo cappella laterale)

sul prospetto orientato a Sud del comignolo costruito sopra la cappella laterale, sulla calce che ricopre i laterizi è incisa la data 188… (l'ultima cifra non è decifrabile. n.d.c.)

XIX  (realizzazione meridiana campanile)

sul prospetto del campanile orientato a Sud, sopra lo gnomone della meridiana è riportata la scritta “189… R………...” (l'ultima cifra della data e la sottostante scritta non sono leggibili. n.d.c.)

1830  (costruzione campanile)

il contratto tra “Giovanni Testa mastro da muro” e i massari “Bernardino Richard fu Chiaffredo, Matteo Martin […] Battista, GianDomenico Bergia fu Batt.a e Chiaffredo Rostagno fu Ant.o”, datato 6 febbraio 1830 regola tempi e modalità di costruzione del campanile (Archivio storico interparrocchiale di Sampeyre, parrocchia “S. Nicolao” di Rore, fal. 11, fasc. 8, “Atti altare S. Stefano 1776-1844”) + “nel 1830 venne eretto il campanile attuale (Archivio Parrocchiale di Rore, XXI, 251)” (De Angelis Almerino, “Rore, paese della val Varaita”, Ed. Lu Viol, 1983, p. 76)

1849  (dotazione di una nuova campana campanile)

“...il campanile attuale dotato nel 1849 di una nuova campana (Archivio Parrocchiale di Rore, XXII, 242)” (De Angelis Almerino, “Rore, paese della val Varaita”, Ed. Lu Viol, 1983, p. 76)

1855 - 1857 (ampliamento (?) e lavori vari cappella laterale)

“...boschi necessari per l'armatura della volta L. 14 […] fondamenta dei muri L. 14 / chiavi, grappe e bulloni L. 18 /vetro e boscamenta delle tre finestre a mezzo giorno L. 31,20 / inferriata della finestra di mezzo superiore alle … L. 8 […] campana nuova L. 200,43 […] mastri da muro pella formazione per l'ampliazione L. 509,25 […] per rifondere la campana 1855 L. 359,05” (Archivio storico interparrocchiale di Sampeyre, parrocchia “S. Nicolao” di Rore, “Spese fatte nella Cappella di S. Stefano dalli Massari Viano Giovanni fu Giacomo e Martina Bernardo negli anni 1855, 56, 57”)

1857  (ampliamento (?) e ristrutturazione cappella laterale e portico)

in un documento conservato nell'archivio storico parrocchiale attesta la volontà dei massari e del parroco di procedere a lavori di “ampliazione e ristaurazione” della cappella, inoltre è scritto “che la bramata ampliazione presentasi più conveniente dal lato di pianoro … verso notte, sia per la maggior salubrità del …”. Potrebbe trattarsi della sacrestia e non della cappella laterale la cui costruzione è attestata alcuni decenni dopo. Altri lavori descritti sono il tetto del portico, il muro di sostegno e il parapetto costruiti sotto il portico, il “piccolo camino” “nell'angolo” della cappella, l'apertura di due finestre “verso levante”, il pavimento “con quadretti o lavagna”, l' “otturamento” della vecchia porta del campanile e “aggiustamento degli uscii d'entrata, adattandoli alla novella apertura" (Archivio storico interparrocchiale di Sampeyre, parrocchia “S. Nicolao” di Rore, “Relazione di perizia, Casellario e perizia delle spese occorrenti…, 1857, G.tra Marini Domenico”)

1897  (cappella sprovvista di arredi sacri carattere generale)

nella relazione della visita pastorale effettuata da mons. Vicario in val Varaita nel 1897 è stato scritto: “La 4a cappella è quella di S. Stefano, alla distanza di 7 chilometri almeno, ed hanno sufficiente provvista di sacri arredi. Quest'ultima ha alcune rendite, come si dirà in appresso […] Nella cappella di S. Stefano si celebra la sua festa alli 26 10bre, e quella di S. Giacomo ap. il 25 luglio; inoltre nelle Domeniche e feste il Rev. Sacerdote Don Bernardi, residente a Becetto, celebra la 1a messa binata in detta cappella e pei benefattori sia della cappella che della messa prima” (Archivio storico della Diocesi di Saluzzo, visita pastorale mons. Vicario 1897-1901, fald. B90)

1899  (costruzione cappella laterale)

“il 7 aprile 99 il parroco pagò a Nello muratore alla cappella di S. Stefano L. 20 […] il 18 giugno 1899 il parroco pagò L. 200 al muratore Nello Alessandro fu Giuseppe a conto dei lavori fatti nel costrurre la cappella nuova. In totale il detto Nello ricevette prima di oggi dagli amministratori della cappella L. 350. Il 14 luglio 1899 si presero dalla bussola di S. Stefano L. 15 che il massaro Bergia ritira per pagare la provvista di tre tese di pietre […] il 1° 7bre ho dato a Valla Giacomo di Chiaff.o lire sei per un trave comperato … per la Cappella nel luglio 99 […] il parroco pagò fin dal 1899 L. 90 al fabbro Dovo Giuseppe per ferramenta provvista per la Cappella […] Il parroco pagò ... il 14 9bre L. 85 al muratore Nello Alessandro. il 14 maggio il parroco pagò allo stesso Nello L. 50 in acconto dei lavori ed il 25 maggio L. 100” (archivio interparrocchiale di Sampeyre, parrocchia di Rore - Fal. 15 Fas. 1 - “Reg. contabile delle Compagnie e cappelle – 1874-1909”)

1899 - 1900 (costruzione cappella laterale)

nel libro dei conti della cappella sono registrate varie spese per scavi, per lavorazione, provvista e trasporto di pietre, lose e travi, sabbia, calce, finestre (archivio interparrocchiale di Sampeyre, parrocchia di Rore - Fal. 15 Fas. 1 - “Reg. contabile delle Compagnie e cappelle – 1874-1909”, documento “Nota delle somme pagate dai massari nella costruzione della nuova cappella nel 1899-900”)

1919  (realizzazione decorazioni volta della navata)

sul sottarco centrale della volta che ricopre il presbiterio è riportata la scritta “E.sto Giaccone 1919”, probabile data del pittore che ha decorato la volta (n.d.c.)

1919  (realizzazione decorazioni facciata principale)

sopra la porta di ingresso, nella lunetta semicircolare, è dipinta la data “1919”, probabile data della decorazione della facciata principale (il carattere sembra essere identico a quello della medesima data che accompagna la firma delle decorazioni della volta della navata. n.d.c.)

1923  (costruzione confessionale arredo interno)

sopra la portina del confessionale ligneo è scolpita tra le decorazioni la data “1923” (n.d.c.)

1923  (data di costruzione o di decorazione altare)

sul fianco destro (per chi guarda entrando in chiesa) dell'altare è dipinta la scritta “1923 F. T. Testa” (n.d.c.)

1957  (realizzazione nuovi quadranti dell'orologio campanile)

sul prospetto del campanile orientato a Ovest, sotto il quadrante dell'orologio dipinto è riportata la scritta “1957 B.A.” (o “1957 R.A.”), probabile firma del decoratore (n.d.c.)

1990  (abbandono dell'edificio carattere generale)

secondo la testimonianza del sig. Dematteis Francesco, classe 1955, residente a Rore, è dalla fine anni '80 – inizio anni '90 che non si celebra più la festa alla cappella e che quindi l'edificio è caduto in disuso (n.d.c.)

2016  (lavori di ripassamento delle coperture tetto)

su iniziativa di volontari della frazione Rore, si eseguono lavori di ripassamento del tetto nell’estate 2016 (n.d.c.)
Descrizione

la cappella sorge tra le borgate Rostagno e Ricchiardi lungo una storica via di comunicazione della parte alta del vallone di Rore, circondato da prati che un tempo certamente erano più estesi, mentre oggi il naturale rimboschimento avanza. Attualmente le due frazioni sopra citate non sono più abitate in modo permanente. L'edificio consta di un vano unico con piccola cappella laterale e sacrestia ai lati del presbiterio; è dotato di campanile
Pianta
pianta rettangolare (ad eccezione dell'abside semicircolare) con ingresso a Sud e altare a Nord
Pavimenti e pavimentazioni
portico e zona del presbiterio (compresa cappella laterale e sacrestia) hanno pavimento in lastre di pietra, mentre la zona dell'aula della chiesa è pavimentata in liste di legno; entrambe le modalità appartengono alla tradizione costruttiva locale
Struttura
le strutture portanti sono realizzate in muratura di pietra frammista a calce, come da tradizione costruttiva locale
Coperture
tetto a due falde, con orditura in legno e manto di copertura in lose (lastre di pietra), come da tradizione costruttiva locale
facciata principale
preceduta da un portico, consta della porta di ingresso con due finestre ai lati; al di sopra del tetto del portico c'è una finestra rettangolare che immette luce direttamente all'interno della cappella
abside
di forma semicircolare, ospita un semplice coro ligneo fatto di banchi con inginocchiatoi
presbiterio
è delimitato da due scalini rispetto all'aula della cappella
altare principale
è l'unico altare della cappella, in muratura, del tipo "alla romana" con ancona e con due porte integrate che immettono nell'area dell'abside
volte
volta di tipo a botte lunettata in corrispondenza delle aperture nel corpo principale della chiesa, mentre è del tipo a padiglione nella sacrestia e la cappella laterale è coperta da un solaio piano di più recente costruzione
Campanile
innalzato a metà lunghezza della navata, sul lato Ovest della cappella, proporzionato rispetto alle dimensioni della cappella, ospita meridiana e orologio (eseguito in due tempi, come si vede dalle decorazioni in vista)
Elementi decorativi
l'apparato decorativo si sviluppa soprattutto all'interno dell'edificio, e in piccola parte sulla facciata principale e sul campanile
portico
precede la facciata principale, ha un tetto del tipo a padiglione con orditura lignea e manto di copertura in lose (lastre di pietra, come da tradizione costruttiva locale)
Adeguamento liturgico

nessuno
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