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Ragusa
Ragusa
chiesa
sussidiaria
S. Agata
Parrocchia di San Tommaso Apostolo
Campanile; Coperture; Pianta; Pavimenti e pavimentazioni
nessuno
1308 - 1308(esistenza intero bene); 1581 - 1581(variazione d'uso intero bene); 1610 - 1610(passaggio di proprietà intero bene); 1610 - 1614(rifacimento intero bene); 1866 - 1866(passaggio di proprietà intero bene); 1875 - 1875(passaggio di proprietà intero bene); 1937 - 1937(passaggio di proprietà intero bene); 1959 - 1959(rifacimento intero bene); 1979 - 1979(passaggio di proprietà intero bene); 2008 - 2010(restauro intero bene); 2014 - 2016(restauro intero bene)
Chiesa di Sant'Agata
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di Sant'Agata <Ragusa>
Altre denominazioni Chiesa dei Cappuccini
Chiesa di Sant'Agata ai Cappuccini
Chiesa di Sant'Agata al Giardino Ibleo
S. Agata
Ambito culturale (ruolo)
maestranze ragusane (costruzione)
Notizie Storiche

1308  (esistenza intero bene)

la chiesa risulta esistente in un documento del 1308 ed è sede parrocchiale

1581  (variazione d'uso intero bene)

La parrocchia di Sant'Agata viene soppressa

1610  (passaggio di proprietà intero bene)

La chiesa viene ceduta ai PP. Cappuccini

1610 - 1614 (rifacimento intero bene)

I PP. Cappuccini ricostruiscono la chiesa per adattarla alle loro esigenze

1866  (passaggio di proprietà intero bene)

Lo stato Italiano incamera la Chiesa ed il Convento dei PP. Cappuccini

1875  (passaggio di proprietà intero bene)

La chiesa ed il convento vengono messi in vendita ed acquistati a titolo personale da tre ex frati Cappuccini

1937  (passaggio di proprietà intero bene)

La Provincia dei PP. Cappuccini acquista il convento e la chiesa

1959  (rifacimento intero bene)

Viene rifatto il pavimento sostituendo la pietra calcarea originale con lastre di marmo

1979  (passaggio di proprietà intero bene)

La Provincia dei PP. Cappuccini cede il convento e la chiesa alla Fondazione San Giovanni Battista

2008 - 2010 (restauro intero bene)

Viene effettuato un intervento di risanamento delle murature dall'umidità

2014 - 2016 (restauro intero bene)

Viene effettuato un intervento di risanamento delle coperture e rifacimenrto della pavimentazione in pietra locale
Descrizione

Di origine molto antica, è infatti indicata in un elenco delle chiese di Ragusa del 1308, la chiesa di Sant’Agata fu una delle cinque parrocchie della città di Ragusa fino al 1581 quando, soppressa dal vescovo di Siracusa per il ridotto numero di fedeli, fu aggregata alla parrocchia di san Tommaso. Nel 1613 il parroco di San Tommaso cedette la chiesa ai Padri Cappuccini che la ristrutturarono e vi costruirono accanto il loro convento in cui, lungo i secoli, vissero numerosi frati che lasciarono splendidi esempi di vita religiosa francescana. Così come voleva l’austera regola cappuccina, la chiesa si presenta con una modesta facciata a capanna, priva di decorazioni ed un piccolo campanile in alto a destra; l’interno, a navata unica, è anch’esso molto austero, con il tetto ligneo e le capriate a vista in una delle quali si può ancora leggere la data 1614; importante indizio della ricostruzione della chiesa ad opera dei Cappuccini dopo il loro insediamento. Anche gli altari sono realizzati in legno poiché ai frati, per via del voto di povertà, non era permesso utilizzate materiali pregiati quali marmi o metalli ma solo materiali umili. L’opera che catalizza lo sguardo del visitatore della chiesa è l’altare maggiore costituito da una monumentale ancona in legno in cui sono collocate tre grandi tele del pittore siciliano Pietro Novelli, che le dipinse nel 1637 per commissione del principe di Leonforte, Nicolò Placido Branciforte, che le regalò ai frati del tempo in ricordo della moglie morta prematuramente. Il dipinto centrale, più grande degli altri, raffigura l’Assunzione della Vergine mentre i due dipinti laterali raffigurano: Sant’Agata, che riceve in carcere la visita di S. Pietro ed il martirio di Santa Caterina d’Alessandria. Del monumentale altare fanno parte anche due dipinti più piccoli, di ignoto autore del secolo XVII, raffiguranti i Santi Francescani, Francesco d’Assisi e Antonio di Padova. Sul pavimento della chiesa alcune lastre tombali segnalano le sepolture di benefattori del convento mentre nella grande cripta sottostante alla chiesa erano anticamente collocati i corpi imbalsamati dei frati.
Campanile
Cella campanaria "a bandiera" collocata sul lato sinistro del prospetto
Coperture
Soffitto con travature lignee a vista e copertura con manto di tegole
Pianta
Ad aula unica
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimentazione in mattoni di pietra bianca e pietra nera
Adeguamento liturgico

nessuno
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