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Vena
Piedimonte Etneo
Acireale
chiesa
parrocchiale
Santa Maria della Vena
Parrocchia di Santa Maria della Vena
Struttura; Coperture; Prospetto principale; Pianta; Struttura
altare - aggiunta arredo (1980); ambone - intervento strutturale (1990); presbiterio - intervento strutturale (1990)
597 - 597(preesistenze intero bene); 597 - 597( preesistenze intero bene); XVIII - XVIII(preesistenze intero bene); 1879 - 1879(preesistenze intero bene); 1894 - 1894(preesistenze copertura); 1895 - 1895(preesistenze intero bene); 1905 - 1905(inizio lavori intero bene); 1912 - 1912(completamento intero bene); 1931 - 1931(completamento intero bene); 1936 - 1936(rifacimento abside); 1980 - 1980(ristrutturazione intero bene); 2002 - 2002(ristrutturazione intero bene); 2009 - 2009(costruzione ala destra); 2016 - 2016(ristrutturazione intero bene); 2016 - 2016(ristrutturazione intero bene)
Chiesa di Santa Maria della Vena
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Maria della Vena <Vena, Piedimonte Etneo>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze siciliane (edficazione)
Notizie Storiche

597  (preesistenze intero bene)

Le origini del Santuario si fanno risalire al 597 d. C. quando alcuni monaci Basiliani, per sfuggire alle persecuzioni, si inerpicarono sulle alture dell'Etna, portando con loro un quadro della Madonna dipinta su una tavola di cedro. Una leggenda racconta che la mula che trasportava il quadro, ad un certo punto si fermò e cominciò a scavare con gli zoccoli il terreno, ed in quel punto apparve una "vena" d'acqua. I monaci lo considerarono un segno divino, e decisero di fermarsi nel posto indicato dalla mula. E proprio lì, con il consenso di Papa Gregorio Magno, fondarono il monastero di Vena.

597  ( preesistenze intero bene)

Il culto della Madonna di Vena ebbe in quelle zone una grande diffusione. Ne parla di ciò Teofane Cerameo, uomo di grande cultura, nato proprio a Vena. L’antico monastero basiliano fu distrutto. All'interno della moderna struttura si possono osservare pregiati mosaici che descrivono la storia del monastero.

XVIII  (preesistenze intero bene)

Dai documenti emerge il titolo di Abbazia di Santa Maria La Vena che cessa di esistere nel 1867 per effetto di incameramento dei beni della chiesa da parte dello Stato piemontese.

1879  (preesistenze intero bene)

Il primo Vescovo di Acireale nomina un rettore del Santuario che ne cura il culto. la Chiesetta era piccola, rustica e sdrucita dall'antichità.

1894  (preesistenze copertura)

Crolla il tetto e la volta della chiesetta sotta la coltre di neve.

1895  (preesistenze intero bene)

Con le offerte dei fedeli viene restaurata la chiesetta, abbellita e riaperta al culto. Era ad una navata simile ad una stanza rettangolare; una piccola balaustrata in legno divideva la navata dal presbiterio.

1905  (inizio lavori intero bene)

La costruzione dell’attuale chiesa ebbe inizio nel 1905, sviluppandosi attorno alla chiesetta antica che rimase chiusa e poi demolita nel 1912, quando il nuovo tempio era già agibile.

1912  (completamento intero bene)

La Chiesa viene ultimata e benedetta l'11 settembre 1912.

1931  (completamento intero bene)

Dopo l'erezione della chiesa a parrocchia nel 1921, si costruisce nel 1931 la nuova casa canonica.

1936  (rifacimento abside)

Si portano a compimento i lavori di rifacimento dell'abside, quali: la gradinata di marmo bianco di Carrara, due artistici lampadari in ferro battuto e il pavimento.

1980  (ristrutturazione intero bene)

La chiesa è stata arricchita di vetrate istoriate, che presentano in bellissime immagini Maria Mediatrice e Vena di tutte le grazie. Oltre alle artistiche vetrate, sono stati realizzati diversi mosaici, che adornano il presbiterio e alcune cappelle laterali del tempio.

2002  (ristrutturazione intero bene)

Nelle prime ore del 27 ottobre 2002, si sono registrati due terremoti di forte intensità: il primo alle ore 2,58 e il secondo alle 3,50, localizzati nell’alto versante NE ad una profondità di 3,4 km s.l.m.. Il sisma colpì i comuni di Linguaglossa, Piedimonte Etneo e le frazioni di Presa e Vena. Per quanto riguarda l’esterno dell’edificio religioso, hanno subito notevoli danni i cornicioni della navata centrale, i quali presentano dei distacchi di intonaco e di copriferro che negli anni si sono sempre più accentuati, mettendo spesso a rischio la pubblica incolumità. Inoltre allo stato attuale anche gli intonaci esterni appaiono in cattive condizioni di manutenzione.

2009  (costruzione ala destra)

Viene realizzata una cappella laterale per la preghiera personale dedicata alla "Madonna del Fuoco". Un'antica statua annerita dal fumo della lava il 6 febbraio 1865.

2016  (ristrutturazione intero bene)

Con i lavori di ristrutturazione cofinanziati dalla parrocchia e dall’8x1000 si è proceduto a ripristinare i cornicioni esterni della navata centrale e di rifare gli intonaci esterni, sia dei prospetti laterali sia della facciata principale, oltre naturalmente a sostituire i pluviali.

2016  (ristrutturazione intero bene)

Per quanto riguarda i locali annessi, si è proceduto alla dismissione del manto di tegole. Dopo lo smontaggio della piccola e della grossa orditura dei tetti si è proceduto alla ricostituzione dell’integrità strutturale delle murature perimetrali soprattutto nella loro porzione sommitale. Inoltre sono stati rifatti gli interni della casa canonica.
Descrizione

Posto sulle alture dell'Etna, nel territorio di Piedimonte Etneo, il Santuario di Santa Maria Vena di tutte le Grazie, custodisce un'icona della Madonna su una grande tavola in legno di castagno dell'Etna. La chiesa è a navata unica rettangolare, conclusa da un’abside semicircolare. La facciata è caratterizzata da quattro lesene ai lati dell’ingresso poste ad ideale sostegno di un ampio architrave, a sua volta concluso, nella sua parte intermedia, da un timpano triangolare.
Struttura
La chiesa è a navata unica rettangolare, conclusa da un’abside semicircolare. Otto cappelle laterali (quattro per lato), voltate a botte si aprono sulla navata; il setto murario che separa le cappelle risulta evidenziato, sulla navata, da paraste lievemente sporgenti dal filo muro e concluse in alto da un ampio cornicione di coronamento che si sviluppa lungo le pareti longitudinali e lungo l’abside.
Coperture
Al di sopra dell’ampio cornicione (praticabile), e poste in corrispondenza delle cappelle laterali, si aprono otto finestre ad arco (quattro per lato), inserite nelle lunette della volta leggera che copre la navata. La volta, realizzata con l’uso di centine lignee chiodate tra loro, è impostata in corrispondenza della sommità del cornicione.
Prospetto principale
La semplice facciata è caratterizzata da quattro lesene ai lati dell’ingresso (due per ogni lato) poste ad ideale sostegno di un ampio architrave, a sua volta concluso, nella sua parte intermedia, da un timpano triangolare. Il campanile, in posizione centrale, è contenuto tra due volute e concluso ad arco, ben evidenziato sul prospetto da due paraste poste a sostegno della cornice semicircolare.
Pianta
Le cappelle laterali sono contenute in due corpi addossati alle pareti longitudinali della navata, con copertura ad una falda
Struttura
Addossato alla facciata sud della chiesa vi è l’edificio contenente la sacrestia e gli altri locali utilizzati per la pastorale
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1980)
altare mobile rivolto al popolo di povera manifattura
ambone - intervento strutturale (1990)
realizzazione ambone con colonne delle balaustre
presbiterio - intervento strutturale (1990)
smontamento di parte della balaustra per allargare l'ingresso al presbiterio. Aggiunta dei mosaici alle pareti
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