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Quintano
Crema
chiesa
parrocchiale
S.Pietro Apostolo
Parrocchia di San Pietro Apostolo
Pianta; Facciata; Prospetti; Coperture; Campanile; Struttura; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (2008)
XV - XVI(inizio carattere generale); XVII - XVII(modifiche intero bene); 1893 - 1893(restauro intero bene); 1897 - 1897(restauro campanile); XX - XX(sostituzione vetrate intero bene); 1908 - 1908(costruzione intorno); 1952 - 1952(ampliamento intero bene); 2014 - 2014(restauro intero bene)
Chiesa di San Pietro Apostolo
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Pietro Apostolo <Quintano>
Altre denominazioni S.Pietro Apostolo
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lombarde (costruzione)
Notizie Storiche

XV - XVI (inizio carattere generale)

Secondo lo storico cremasco Angelo Zavaglio, che attinge alla relazione della Visita Apostolica del vescovo Castelli del 1579 (Terre nostre, 1980, p. 268) con la nomina del primo parroco (1575), Quintano, che dipendeva per tanti servizi da Pieranica, diventa parrocchia autonoma. A tale data esisteva già una piccola chiesa, con una semplice facciata a capanna in cui erano inseriti alcuni elementi rinascimentali: un oculo centrale, un portale con timpano classico, una cuspide triangolare sormontata da tre torricini. Probabilmente è la chiesa che appare in un dipinto del 1747 conservato nella sacristia capitolare della Cattedrale di Crema. Nel 1580, Crema è elevata a diocesi: per l’occasione le pareti del presbiterio vengono affrescate dal pittore cremasco Carlo Urbino.

XVII  (modifiche intero bene)

Nel corso del Seicento, secondo il gusto del tempo, l'interno si arricchisce di affreschi del pittore cremasco Gian Giacomo Barbelli, mentre il timpano classico del portale di facciata acquista caratteri più curvilinei e barocchi.

1893  (restauro intero bene)

Nel 1893, come da scritti del Prevosto Agostino Oldani, il logorio del tempo richiese un importante intervento di restauro che portò alla scomparsa delle capriate lignee, che vennero in tal occasione plafonate e venne realizzata una intonacatura ad arelle. Anche l'originaria facciata venne modificata.

1897  (restauro campanile)

Nel 1897 si procedette al restauro del campanile

XX  (sostituzione vetrate intero bene)

Alla fine anni novanta primi anni duemila si procedette con la sostituzione di tutte le vetrate.

1908  (costruzione intorno)

Nel 1908 venne aggiunta la Cappella di San Giuseppe lungo il fronte della strada pubblica

1952  (ampliamento intero bene)

Nel 1952, su progetto dell'architetto Bignaghi di Agnadello si realizza una sostanziale modifica strutturale: la Chiesa venne allungata di una campata e mezza e il pavimento abbassato di circa un metro. La facciata viene ricostruita all'insegna della monumentalità, secondo i canoni dell'architettura cinquecentesca: più alta e solenne, con l'introduzione di elementi classici, quali lesene e capitelli ionici e corinzi.

2014  (restauro intero bene)

A giugno del 2014 sono stati eseguiti lavori di restauro conservativo che hanno sanato problemi di umidità ascendente dal sottosuolo e discendente in forma di infiltrazioni dalle coperture. Sempre nel corso del medesimo intervento è stato sostituito l'impianto di riscaldamento ad aria con uno a pannelli radianti a pavimento; eseguito un vespaio areato nella navata e uno sbarramento chimico orizzontale sul muro perimetrale. Si è intervenuto anche con la sostituzione dell'intonaco a base cemento nel primo metro e mezzo a partire dal pavimento; eseguito rivestimento esterno della cappella di S. Giuseppe nella porzione su strada; pulizia della porzione in cotto della torre campanaria e ripristino degli intonaci. Nuove tinteggiature esterne.
Descrizione

La Chiesa di San Pietro Apostolo nell'attuale conformazione derivata dall'intervento del 1952 di fatto, della Chiesa originaria, conserva ben poco. L'edificio è composto da un'aula unica con due cappella sui lati del catino absidale e la torre campanaria posizionata a sud dell'abside. Quest'ultimo è rialzato di due gradini rispetto all'aula principale. Di pregio le gradinate in corrispondenza delle zone liturgiche dell'Altare Maggiore e degli altari delle cappelle laterali dedicate alla Beata Vergine Maria ed a San Giuseppe. Di particolare pregio il ciclo pittorico cinquecentesco di matrice cremonese situato nell'incavo absidale. La tradizione lo attribuisce ad Antonio Campi ma studi più recenti potrebbero attribuirli a Carlo Urbino. I dipinti del Presbiterio furono eseguiti nell'anno 1580 grazie alla munificenza del parrocchiano Francesco Corisio. I due dipinti laterali sono del Barbelli (secolo XVII). Nel 1961 Rosario Folcini eseguì il grande affresco dell'arco trionfale.
Pianta
Navata a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale e due cappelle sui lati del catino absidale; presbiterio a pianta quadrata. Circa a metà navata si trova il fonte battesimale.
Facciata
Facciata a capanna "a vento" inquadrata da due paraste con base in cemento decorato e capitelli ionici; al disopra di essi trova posto la trabeazione sormontata dal timpano recante l'affresco di S. Pietro Apostolo. L'ingresso centrale rispetto alla facciata è contornato da elementi decorativi in cemento ed è sormontato da una ampia vetrata decorata anch'essa contornata da elementi decorativi in cemento tinteggiato. Il resto della facciata è finito ad intonaco tinteggiato.
Prospetti
Il fronte prospiciente la via IV Novembre è suddiviso in due porzioni ben distinte dalla cappella di S. Giuseppe che aggetta direttamente sulla via. A sinistra di questa si ha una facciata suddivisa in tre campate dalle lesene mentre a destra trova ubicazione la torre campanaria e la parte absidale. Il basamento delle lesene è in cemento decorato mentre il resto della facciata è finito ad intonaco tinteggiato. Il fronte opposto interno al cortile della parrocchia presenta una cornice superiore e piccoli volumi annessi con finitura ad intonaco tinteggiato così come l'abside.
Coperture
Tetto della navata principale a due spioventi con struttura portante in tavelle in cotto nella parte più antica e da tavelloni forati nella parte ampliata con l'intervento del 1952. Il manto di copertura è in coppi.
Campanile
La torre campanaria è posizionata a Sud-Est tra la cappella di S. Giuseppe e l'abside; gli angoli sono inquadrati da lesene ed orizzontalmente presenta quattro ordini di riquadrature. La cella campanaria è aperta da quattro monofore e, al di sopra della stessa si trova la balaustra che inquadra e racchiude la cuspide in cotto.
Struttura
La struttura verticale è in muratura di mattoni pieni; la struttura orizzontale della navata è suddivisa in tre volte a botte unghiate; il catino absidale è voltato a botte lunettato. Infine anche le cappelle laterali presentano volta a botte.
Interni
Pareti scandite da pilastri in muratura intonacati e decorati nella parte frontale conclusi da capitelli in stuccco sormontati dagli archi di sostegno della volta anch'essi decorati. Lungo la navata si aprono le cappelle di pianta rettangolare. Il presbiterio è elevato di 2 gradini rispetto alla pavimentazione della navata e separato da questa con una balaustra in marmo.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione della navata è costituita da una fascia perimetrale in marmo "Rosso Asiago" larga 23cm lungo le pareti longitudinali e d'ingresso mentre il quarto lato ai piedi del presbiterio è a semicircolare. La pavimentazione racchiusa da questa fascia è composta da piastre di Botticino di due differenti dimensioni: le porzioni laterali sono eseguite con piastre 100x40cm mentre il camminamento centrale è composto da fasce 150x13cm. La divisione tra le varie porzioni è eseguita con reggie in ottone incassate nella pavimentazione. Nella fascia centrale trovano posto due fregi intarsiati sempre in marmo recanti gli stemmi di S. Pietro (all'ingresso) e S. Paolo (altare). La pavimentazione in marmo di Botticini è stata poi riproposta per il rivestimento della pedana scaldante ubicata tra l'altare e la parete di fondo dell'abside.
Elementi decorativi
La caratteristica principale di questa Chiesa è dato dai dipinti a fresco risalenti a tre epoche ben distinte. I dipinti del Presbiterio furono finanziati nell'anno 1580 dal parrocchiano Francesco Corisio; due dipinti laterali sono del Barbelli e nel 1961 Rosario Folcini eseguì il grande affresco dell'arco trionfale. L'incavo absidale è completamente decorato con un ciclo di affreschi cinquecentesco di matrice cremonese. La tradizione lo attribuisce ad Antonio Campi, ma studi più recenti potrebbero attribuirli a Carlo Urbino. Di pregio le gradinate in corrispondenza delle zone liturgiche dell'Altare Maggiore e degli altari delle cappelle laterali dedicate alla Beata Vergine ed a S. Giuseppe dove trovano collocazione lastre di marmo Botticino e rosso Verona con cui è realizzata la zoccolatura delle stesse. Di matrice marmorea anche le balaustre delimitanti l'Altare Maggiore.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (2008)
Il presbiterio è stato adeguato alle nuove esigenze liturgiche secondo le disposizioni del Concilio Vaticano II con la collocazione, sia pure provvisoria, di due manufatti in marmo e pietra scolpiti: 1- L’altare a stelo al centro dell’area presbiterale: la mensa, sorretta da un corpo centrale di forma ellittica, raffigura i simboli eucaristici (spighe, grappoli) 2- Il leggio a mandorla, sul lato sinistro del presbiterio, dello stesso materiale, raffigurante i simboli dei quattro evangelisti. Ambedue le opere sono dello scultore Giuseppe Rumerio di Ortisei. L’antico altare del secolo XVI addossato alla parete absidale, in mattoni, rivestito di marmi policromi, è stato conservato in loco.
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