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Urbania
Urbino - Urbania - Sant'Angelo in Vado
chiesa
sussidiaria
S. Andrea in Serra d'Ocre
Parrocchia di San Pietro Apostolo
Struttura; Coperture
nessuno
1259 - 1259(preesistenze carattere generale); 1300 - 1300(costruzione intero bene); XVI - XVI(ricostruzione intero bene ); XVIII - 1781(seconda ricostruzione intero bene ); 1901 - 1905(rifacimento delle decorazioni intero bene)
Chiesa di Sant'Andrea in Serra d'Ocre
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di Sant'Andrea in Serra d'Ocre <Urbania>
Altre denominazioni S. Andrea in Serra d'Ocre
Ambito culturale (ruolo)
maestranze marchigiane (costruzione)
maestranze marchigiane (ricostruzione )
maestranze marchigiane (seconda ricostruzione)
maestranze marchigiane (rifacimento delle decorazioni)
Notizie Storiche

1259  (preesistenze carattere generale)

Nella valle del Metauro risiedeva anticamente una comunità benedettina, stanziata a San Silvestro. Con bolla del 30 aprile 1259, papa Alessandro IV ne sancisce l'espulsione e la devoluzione alle Clarisse.

1300  (costruzione intero bene)

La fondazione di Sant'Andrea si deve probabilmente ai monaci fuoriusciti da San Silvestro. Del 1300 è la menzione del rettore Francesco testimone del contratto di affitto stipulato da Angelica, badessa di San Silvestro.

XVI  (ricostruzione intero bene )

Dopo due secoli di storia, la chiesa primitiva viene ricostruita nel XVI secolo. Si aggiungono due altari laterali e le decorazioni parietali.

XVIII - 1781 (seconda ricostruzione intero bene )

Alla fine del XVIII secolo, dopo il sisma del 1781, la chiesa viene ricostruita.

1901 - 1905 (rifacimento delle decorazioni intero bene)

Dal 1901 è rettore don Flavio Omacelli. A lui si deve il rifacimento delle decorazioni e gli abbellimenti. Il 5 ottobre 1905 Mons. Vallonesi consacra la chiesa.
Descrizione

In posizione panoramica sulla valle sottostante, la chiesa si trova in collina. La denominazione Serra d'Ocra dipende dal colore giallognolo del tufo. Inserita in un complesso rurale, la chiesa appare oggi stretta tra due corpi di fabbrica, ad uso abitazione e rimessa di attrezzi agricoli. La facciata ha profilo a capanna, con le falde decorate da mattoni posti a spina di pesce. Il portale è incorniciato da mostra in cotto e sopra l'architrave sopravvive la traccia di un arco in mattoni. In asse col portale è una finestra rettangolare. L'interno ha un aspetto più elaborato ed è frutto dei lavori di decorazione di inizio '900. Alle pareti laterali sono addossati due altari minori in marmo policromo, contenuti in nicchie centinate e decorate con modanature in stucco. Il presbiterio è separato dall'aula da una balaustra metallica ed è introdotto da un arco dotato di cartiglio. Sulla parete di fondo è l'altare con urna e cornice a colonne tortili decorate da foglie dorate. Le tele contenute un tempo sono state asportate. Ai lati dell'altare sono ricavate due nicchie ad arco. Sopra l'ingresso è la cantoria, con balaustra decorata a specchiature.
Struttura
La chiesa è costruita in muratura, composta prevalentemente di mattoni, lasciati a vista all'esterno. Parte dei muri più antichi è in blocchi di pietra, legata con malta.
Coperture
La chiesa è voltata a botte, con sezione ad arco ribassato. In corrispondenza degli altari sono aperte due finestre alla base dell'imposta della volta. Sopra il presbiterio la volta è decorata con stucchi modellati e dipinti.
Adeguamento liturgico

nessuno
La chiesa non ha subito le modifiche suggerite dal Concilio Vaticano II in materia di spazio ed arredo liturgico.
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