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Ripoli
Dronero
Saluzzo
santuario
sussidiario
Madonna di Ripoli
Parrocchia di SS. Andrea e Ponzio
Pianta; Pavimenti e pavimentazioni; Struttura; Coperture; Facciata principale; Abside; Presbiterio; Altare principale; Altari secondari; Volte; Torre campanaria; Elementi decorativi; Tribuna
presbiterio - aggiunta arredo (Anni ‘70 del ‘900)
1159 - 1159(prima citazione in un documento del luogo carattere generale); 1374 - 1374(citazione in un documento della chiesa carattere generale); 1400 - 1400(citazione in un documento della chiesa carattere generale); 1455 - 1455(riedificazione intero bene); 1511 - 1511(carattere generale intero bene); 1582 - 1582(lavori di restauro intero bene); 1592 - 1592(lavori di rifacimento tetto); 1652 - 1676(restauri intero bene); 1702 - 1702(ampliamento intero bene); 1745 - 1745(descrizione intero bene); 1755 - 1756(danni da terremoto intero bene); 1765 - 1765(danneggiamenti e stato di degrado casa per esercizi spirituali); 1771 - 1771(costruzione campanile); 1785 - 1785(situazione e restauri (?) intero bene); 1874 - 1874(acquisizione terreno circostante esterno); 1882 - 1882(riedificazione altare maggiore); 1897 - 1899(restauri intero bene); 1901 - 1901(decorazione pittorica interno); 1901 - 1901(realizzazione coro); 1901 - 1901(“ripasso” pittorico della cappella antica interno); 1911 - 1913(ampliamento piazzale esterno); 1912 - 1912(predisposizione progetto facciata principale); 1913 - 1913(copertura in lose tetto); 1954 - 1954(lavori di ripristino intero bene); 1959 - 1959(installazione banchi); 1960 - 1960(sostituzione pavimento coro e altare); 1960 - 1960(rinnovo linea elettrica); 1963 - 1963(lavori di manutenzione tetto); 1965 - 1974(ampliamento piazzale esterni); 1981 - 1981(lavori di manutenzione tetto); 1983 - 1983(installazione banchi); 1987 - 1987(realizzazione viale alberato esterni); 1998 - 1999(lavori di manutenzione tetto)
Santuario della Madonna di Ripoli
Tipologia e qualificazione santuario sussidiario
Denominazione Santuario della Madonna di Ripoli <Ripoli, Dronero>
Altre denominazioni Santuario Madonna di Ripoli
Ambito culturale (ruolo)
maestranze piemontesi (costruzione)
barocco piemontese (ampliamento)
Notizie Storiche

1159  (prima citazione in un documento del luogo carattere generale)

Ripoli si trova citata in un Diploma dell’imperatore Federico Barbarossa del 1159, in cui viene denominata sotto il titolo di curtem (possedimento terriero sotto il diretto dominio del signore). (Olivero, 2002, p. 1)

1374  (citazione in un documento della chiesa carattere generale)

La chiesa viene citata in un testamento del 29 agosto 1374, in cui Giovanetto Stralla di Dronero, in partenza per un pellegrinaggio a S. Giacomo di Compostela, nomina tra i beneficiati dei suoi legati l’ecclesia “sancte Marie Vallis Quaresme”. (Olivero, 2002, p. 5)

1400  (citazione in un documento della chiesa carattere generale)

La prima volta che la chiesa viene citata con il nome oggi conosciuto è nel testamento di un certo Raimondo Zasale, del 30 luglio 1400, in cui destina “soldos VI astensium ecclesie Beate Marie de Ripollis”. (Olivero, 2002, p. 5)

1455  (riedificazione intero bene)

Nel 1455, secondo un manoscritto conservato nell’archivio della Confraternita di Dronero, i confratelli riedificarono le cappelle campestri di Ripoli e Foglienzane. (Olivero, 2002, p. 7)

1511  (carattere generale intero bene)

L’edificio è inserito nell’elenco degli edifici sacri esistenti nel territorio saluzzese prima del 1511. (Gabrielli, 1974, p. 222)

1582  (lavori di restauro intero bene)

I registri della Confraternita rammentano che nel 1582 si provvide a sommari lavori di restauro, spendendo 50 fiorini. (Olivero, 2002, p. 9)

1592  (lavori di rifacimento tetto)

Nel 1592 il Consiglio comunale deliberava di far ricoprire “con boscami e lose” i tetti delle chiese di S. Michele e “Nostra Signora di Rippoli”, perché “sono mal coperte … e anderanno al basso se non s’accomoda”. (Olivero, 2002, p. 9)

1652 - 1676 (restauri intero bene)

Nel 1652 e nel 1676 la Confraternita provvedeva a compiere riparazioni alla chiesa di Ripoli. (Olivero, 2002, p. 12)

1702  (ampliamento intero bene)

Nel 1702 (data iscritta nel timpano in facciata) viene ampliato l’edificio, inglobando l’antica cappellina. (Olivero, 2002, p. 15)

1745  (descrizione intero bene)

Dalla visita pastorale del vescovo Giuseppe Filippo Porporato nel 1745 abbiamo indicazioni su come si presentava l’edificio: il vescovo lo trovò “con le pareti bianche ed il pavimento in pietra”; erano presenti, come oggi, due altari laterali, dedicati uno agli apostoli e l’altro al beato Amedeo di Savoia e S. Eurosia; erano presenti inoltre due camere sopra la sacrestia e, sulla parte destra della chiesa, si trovava un alloggio per un eremita. Il vescovo inoltre vide i lavori di costruzione di un edificio da adibirsi agli esercizi spirituali. (Olivero, 2002, p. 16)

1755 - 1756 (danni da terremoto intero bene)

Nella visita pastorale del 5 giugno 1756 il vescovo Porporato trovò la chiesa danneggiata dal terremoto dell’anno precedente, ordinando di riparare le ampie fessurazioni presenti nelle pareti. (Olivero, 2002, p. 17)

1765  (danneggiamenti e stato di degrado casa per esercizi spirituali)

Il vescovo Porporato fece una terza ed ultima visita al santuario il 29 giugno 1765, in quell’occasione notò che la casa degli esercizi spirituali “minacciava ruina” per le infiltrazioni dell’acqua della fontana soprastante. (Olivero, 2002, p. 17)

1771  (costruzione campanile)

Un cartiglio in cima al campanile testimonia la data di costruzione. (ndc)

1785  (situazione e restauri (?) intero bene)

Nella visita pastorale del 17 agosto 1785 il vescovo Gioachino Lovera la chiesa appare sufficientemente ampia, decorosa ed elegante con opere rimarchevoli; probabilmente, come scrisse il canonico Savio, era stata restaurata ed abbellita. (Olivero, 2002, p. 18)

1874  (acquisizione terreno circostante esterno)

Nel 1874 venne acquistato il terreno intorno al Santuario, per i bisogni della chiesa e per evitare usi scorretti e non coerenti con le esigenze dei fedeli. (Olivero, 2002, p. 27)

1882  (riedificazione altare maggiore)

Nel 1882 il parroco di Dronero don Mattio, fervente devoto della Madonna, fece edificare un nuovo altar maggiore, in sostituzione di quello ligneo esistente. Lo volle “tutto di marmo bianco di Carrara e bardiglio, lo adornò di belle statue d’angeli e di due altre grandi ai lati rappresentanti il padre e lo sposo della Beata Vergine, S. Gioachino e S. Giuseppe. Rinnovò in seguito in marmo il pavimento e la balaustra che prima era di legno”. (Olivero, 2002, p. 32)

1897 - 1899 (restauri intero bene)

La fine del secolo vede diversi interventi di restauro sul santuario, causa l’approssimarsi di due anniversari centenari: la fondazione e la costruzione del nuovo santuario. (Olivero, 2002, p. 27)

1901  (decorazione pittorica interno)

Nel primo anno del secolo il pittore Giovanni Battista Beroggio decorò l’interno del santuario. (Olivero, 2002, p. 33)

1901  (realizzazione coro)

Don Mattio fece completare l’edificio con la costruzione del coro, “un riuscito prolungamento della fabbrica” come scrisse monsignor Margaria. (Olivero, 2002, p. 33)

1901  (“ripasso” pittorico della cappella antica interno)

Il pittore Giovanni Barra (autore di molti degli ex-voto portati in quegli anni a Ripoli), “ripassò” la cappella antica annessa al Santuario. (Olivero, 2002, p. 33)

1911 - 1913 (ampliamento piazzale esterno)

Negli anni 1911 -13 don Mattio fece realizzare l’ampliamento del piazzale ed il prolungamento della strada d’accesso con formazione del primo tratto di viale alberato su due file e collocazione di un obelisco coronato dalla statua della Madonna di Lourdes. (Conte, 1974, p. 56)

1912  (predisposizione progetto facciata principale)

Nel 1912 don Mattio fece predisporre dal cav. Olderico Ponza di S. Martino il progetto (rimasto tale) della facciata principale, con statue nelle nicchie. (Conte, 1974, p. 56)

1913  (copertura in lose tetto)

Don Mattio, ancora l’anno precedente la sua morte, volle concorrere alla spesa per la “copertura del tetto del santuario con lastroni di pietre di Bagnolo”. (Olivero, 2002, p. 37)

1954  (lavori di ripristino intero bene)

Nel 1954 grazie ad un finanziamento del Ministero dei Lavori Pubblici, erogato come rimborso per i danni subiti durante la guerra, vennero eseguite opere di ripristino murario ed ai tetti del santuario. (Olivero, 2002, p. 45)

1959  (installazione banchi)

Nel 1959 don Raviolo, in seguito alla collocazione di nuovi banchi in parrocchia, fece portare alcuni dei vecchi al santuario. (Olivero, 2002, p. 47)

1960  (sostituzione pavimento coro e altare)

Nel 1960 venne rinnovata la pavimentazione del coro e dell’altar maggiore sostituendo l’esistente con un pavimento in quarzite di Barge. (Olivero, 2002, p. 47)

1960  (rinnovo linea elettrica)

Sempre nel 1960 venne rinnovata la linea di adduzione dell’energia elettrica al santuario, sostituendo la vecchia risalente al periodo bellico e realizzata in fili di ferro con una in fili di rame. (Olivero, 2002, p. 48)

1963  (lavori di manutenzione tetto)

Nel 1963 ci furono ancora interventi al tetto, con sostituzione dei canali di gronda e ripasso delle lose e dei travi. (Olivero, 2002, p. 48)

1965 - 1974 (ampliamento piazzale esterni)

In più riprese vennero eseguiti lavori di ampliamento del piazzale e del viale d’accesso al santuario. (Olivero, 2002, p. 48)

1981  (lavori di manutenzione tetto)

Nel 1981 si fecero nuovamente riparazioni ai tetti ed ai locali del santuario. (Olivero, 2002, p. 50)

1983  (installazione banchi)

Nel 1983 vennero collocati in chiesa i nuovi banchi. (Olivero, 2002, p. 50)

1987  (realizzazione viale alberato esterni)

Nel 1987 venne completato il terzo viale alberato nella spianata di accesso al santuario. (Olivero, 2002, p. 50)

1998 - 1999 (lavori di manutenzione tetto)

Negli anni 1998-99 si fecero lavori di ripristino della copertura del tetto. (Olivero, 2002, p. 51)
Descrizione

Il santuario sorge a sud dell’abitato di Dronero, lungo la strada che sale a Montemale, nella zona un tempo conosciuta come Valle Caresma. L’edificio è preceduto da uno scenografico viale d’accesso ed è circondato da un’ampia area verde. La facciata principale è rivolta a nord, prospettante su un ampio sagrato lastricato in pietra, i fianchi sinistro e posteriore, adiacenti a locali di abitazione ed usati per esercizi spirituali sono rivolti verso la zona adibita a pic-nic, mentre il fianco destro è a ridosso del rilevato della strada che conduce a Montemale. L’ingresso avviene un semplice portale; l’interno, luminoso, presenta una pianta a croce greca, con predominanza dell’asse longitudinale. Sul lato sinistro della facciata un secondo ingresso immette nella cappella più antica, comunicante con il santuario tramite alcuni gradini.
Pianta
Pianta a croce greca, con asse longitudinale predominante, terminante con abside semicircolare. Dal braccio sinistro due varchi immettono, scendendo qualche gradino, alla cappella originale. Sempre sul lato sinistro, ma in corrispondenza del presbiterio, si trovano i locali adibiti a sacrestia.
Pavimenti e pavimentazioni
Il pavimento dell’aula è in lastre di pietra, mentre il presbiterio è pavimentato in piastrelle di quarzite di Barge. Il locale alla sinistra del presbiterio, la sacrestia e l’antica cappella hanno i pavimenti in cementine esagonali.
Struttura
Le strutture portanti verticali dell'edificio sono costruite da muratura mista, in pietrame e laterizio.
Coperture
"Tetto a due falde a capanna, con padiglione in corrispondenza dell’abside, falda singola sulla cappellina; orditura in legno, copertura in lastre di pietra (lose) ad eccezione del campanile che è in coppi.
Facciata principale
La facciata principale, rivolta a nord, è interamente in cotto a vista, risulta divisa in due ordini scanditi da sei lesene per ordine. Il portale è una semplice apertura rettangolare, sormontato da una cornice in cotto curvilinea. A fianco di esso due piccole finestre, sempre rettangolari, sormontate da timpano triangolare e da una nicchia ciascuna. Il secondo ordine ripropone gli stessi elementi del primo e, in corrispondenza del portale, presenta una finestra rettangolare con timpano interrotto. Chiude lo sviluppo della facciata il timpano triangolare.
Abside
L'abside semicircolare è coperta da una volta a catino, ospita gli scranni lignei del coro che si adattano alla parete curva.
Presbiterio
Il presbiterio è sopraelevato di un gradino rispetto all’aula ed è separato da questa da una balaustra in marmi policromi. Ha pianta rettangolare ed è sormontato da una volta a botte.
Altare principale
L’altare maggiore, alla romana, divide il presbiterio dall’abside, è sopraelevato di tre gradini dal piano del presbiterio; realizzato in muratura è decorato con marmi bianchi e grigi, è provvisto di tabernacolo sormontato da baldacchino.
Altari secondari
Gli altari presenti sulle pareti di fondo dei corti bracci laterali sono assai semplici: presentano mensa in muratura con decorazione dipinta a finto marmo sovrastata da una cornice in stucco che contiene la pala d’altare.
Volte
L’aula risulta coperta da volte a botte, ad eccezione dell’abside che presenta un semicatino e l’incrocio dei bracci ove è presente una volta a vela. Anche l’antica cappellina presenta volta a vela.
Torre campanaria
Il campanile a base rettangolare si eleva dallo spigolo sud-est del braccio laterale sinistro, in corrispondenza dei locali della sacrestia. Ha struttura in muratura di mattoni lasciati faccia a vista; lo sviluppo verticale risulta diviso in due piani principali da una cornice marcapiano. Il primo piano presenta semplici sfondati con aperture circolari o mistilinee, mentre il secondo, corrispondente alla cella campanaria, è più articolato, dalla presenza di lesene angolari disposte a 45 gradi e dalle finestre ad arco. Questo piano, chiuso da una cornice sagomata, è sormontato da un ulteriore piano di altezza ridotta, decorato con semplici sfondati e coperto con tetto in coppi.
Elementi decorativi
L’impianto decorativo ricopre interamente la superficie delle volte con personaggi biblici e motivi geometrici e floreali. Le pareti sono caratterizzate da decori geometrici, riquadrature, fregi e cornici.
Tribuna
Al di sopra dell’ingresso è presente la tribuna lignea: si tratta di un elemento dal disegno semplice, con decorazione a riquadri.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (Anni ‘70 del ‘900)
Si tratta di un semplice inserimento di arredo mobile per consentire al celebrante di rivolgersi di fronte all'assemblea. Di fronte all’altare in muratura è stato posato un altare (semplice tavolo in legno) e alla sua sinistra un leggio. Sul lato destro, contro la parete, è posizionata una panca in legno con seduta e schienale imbottiti.
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