chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Busca Saluzzo cappella sussidiaria Madonna del Campanile Parrocchia di Maria Vergine Assunta Pianta; Pavimenti e pavimentazioni; Struttura; Coperture; Facciata principale; Presbiterio; Altare principale; Altari secondari; Volte; Torre campanaria; Preesistenze altare - aggiunta arredo (1970-1980) V - VII(preesistenze carattere generale); 1386 - 1386(citazione in un documento intero bene); XVII - XVII(preesistenze carattere generale); XVII - XVII(denominazione intero bene); 1693 - 1693(danneggiamenti intero bene); XVIII - XVIII(ricostruzione intero bene); XVIII - XVIII(dedicazione altari); 1702 - 1702(ricostruzione intero bene); 1706 - 1706(fine lavori intero bene); 1723 - 1723(costruzione e rinvenimento altare maggiore); 1723 - 1723(costruzione altare laterale); 1735 - 1735(descrizione intero bene); 1970 - 1980(restauro intero bene); 1983 - 1983(restauro affresco esterno); 2009 - 2009(lavori di manutenzione sacrestia)
Cappella della Madonna del Campanile
Tipologia e qualificazione
cappella sussidiaria
Denominazione
Cappella della Madonna del Campanile <Busca>
Altre denominazioni
Cappella di Madonna del Campanile
Ambito culturale (ruolo)
maestranze cuneesi (costruzione dell'edificio)
Notizie Storiche
V - VII (preesistenze carattere generale)
La realtà buschese ha inizio in questa zona collinare con la penetrazione del Cristianesimo tra il V -VII secolo. I preesistenti fundi romani, tra cui quello di Bebennius, si trasformarono in villaggi con l'edificazione della chiesa parrocchiale dedicata a Maria: Santa Maria di Bovignano (oggi Madonna del Campanile). (Fino, 1992, p. 72-75)
1386 (citazione in un documento intero bene)
La chiesa risulta presente nell’elenco delle chiese che versavano il cattedratico al vescovado di Torino. (Ansaldi, 1968, p. 224)
XVII (preesistenze carattere generale)
Nel Seicento le Confraternite si recavano ancora in processione per un atto di ossequio verso “l’antica parrocchia”, come dichiarato negli ordinati della Confraternita della SS.ma Trinità. (Fino, 1992, p. 75)
XVII (denominazione intero bene)
La cappella veniva chiamata “Madonna del Ciochero”, non per la presenza del campanile, ma con riferimento alla condizione giuridica: le “ville ad Clocherium” erano quei villaggi sedi di parrocchie. (Fino, 1992, p. 75)
1693 (danneggiamenti intero bene)
La cappella venne quasi completamente distrutta dai Francesi accampatisi nei dintorni di Busca, di ritorno dall’assedio di Cuneo. (Fino, 1992, p. 669)
XVIII (ricostruzione intero bene)
Quasi contemporaneamente alla cappella di San Quintino si iniziarono i lavori per la riedificazione di quella di Madonna del Campanile. In questo caso però fu possibile usufruire dei muri maestri della vecchia chiesa, sopraelevandoli e mutando l’orientamento della facciata da ovest ad est. (Fino, 1992, p. 669)
XVIII (dedicazione altari)
L’altare maggiore è dedicato alla Purificazione della Vergine, che era il titolo della antica parrocchia di S. Maria di Bovignano. L’altare di sinistra è dedicato a San Bernardino, fatto costruire dal barone Olivero di Roccabigliera (la pala d’altare porta al piede lo stemma degli Olivero). A destra entrando è collocato l’altare della Vergine Addolorata e S. Grato, costruito con le offerte di privati. (Fino, 1992, p. 670)
1702 (ricostruzione intero bene)
I lavori alla chiesa sono attestati da un contributo di lire 40 del Municipio per la “riparatione et fabrica della medesima” segnato nel bilancio del 1702. (Fino, 1982, p. 168)
1706 (fine lavori intero bene)
Doveva essere terminata nel 1706 perché in quell’anno il comune elargì la somma di lire 30 per la porta della cappella. (Fino, 1982, p. 168)
1723 (costruzione e rinvenimento altare maggiore)
Nella relazione della visita pastorale di monsignor Caramelli del 1723 è narrato che mentre i muratori scavavano le fondamenta per il nuovo altare nel sito che corrispondeva al vecchio ingresso, rinvennero sotto una lastra di marmo senza scritte, il corpo di un sacerdote, come poteva capirsi da un calice di piombo che gli stava a fianco. Ricoprirono nuovamente la tomba che ora rimane sotto l’altare maggiore. (Fino, 1982, p. 168)
1723 (costruzione altare laterale)
Nella visita pastorale del 1723 il Vicario Capitolare Michelangelo Caramelli ordinò l’abbattimento della cappella di San Bernardino, ormai diroccata, che si trovava sulla via per la frazione di Madonna del Campanile. In sua vece concesse che fosse costruito a Madonna del Campanile l’altare di San Bernardino da Siena. (Fino, 1982, p. 169)
1735 (descrizione intero bene)
Dalla relazione del parroco don Celebrino (1735): “Dalla parte delle Vigne e verso la strada che va a Belmonte vi è la cappella detta Madonna del Ciochero construtta novamente in forma moderna: l’altar magiore d’essa è pur di gisso di buon disegno con il quadro della purificazione di Maria Vergine”. (Fino, 1982, p. 340)
1970 - 1980 (restauro intero bene)
Vengono eseguiti diversi interventi, quali il ripasso generale del tetto, la sostituzione della pavimentazione nell'area presbiteriale, la tinteggiatura interna, la realizzazione di un marciapiede esterno e la realizzazione di una tettoia nella parte posteriore dell'edificio rivolta verso la collina.
1983 (restauro affresco esterno)
Vengono eseguiti lavori di restauro consevativo sull’affresco quattrocentesco attribuito ai pittori Biazaci posto sul prospetto sud.
2009 (lavori di manutenzione sacrestia)
Lavori di ripasso al tetto della sacrestia e tinteggiatura interna della sacrestia.
Descrizione
La cappella di Madonna del Campanile sorge nella omonima frazione sulle pendici della collina ad ovest del centro abitato di Busca. L’edificio è circondato su tre lati da un terreno adibito a verde ed attrezzato con giochi per bambini; sul fronte posteriore è addossata una tettoia chiusa con funzione di deposito. La facciata principale è rivolta ad est e prospetta su uno spazio lastricato con un semplice battuto di cemento oltre il quale transita la strada frazionale non asfaltata. L’edificio si presenta come un elegante vano a pianta centrale slanciato verso la cupola, terminante con un lanternino ottagonale. Ben visibili sono le tracce dei muri della chiesa precedente, distinguibili, sul lato nord per la diversa tessitura muraria, sul lato sud accolgono quanto rimane di un affresco quattrocentesco, attribuito ai pittori buschesi Biazaci, infine sul prospetto ovest (l’antico fronte principale) si notano le tracce del portale in conci di pietra e l’andamento della muratura di facciata.
Pianta
La chiesa presenta una pianta centrale a croce greca, con ingresso rivolto a Est e presbiterio a Ovest (capovolto rispetto alla chiesa originaria). Dal presbiterio un porta sulla destra immette in un ambiente di ridottissime dimensioni, mentre una porta a sinistra immette nella sacrestia.
Pavimenti e pavimentazioni
Il pavimento dell’aula è in quadrotte marmo-cemento, mentre il presbiterio, sopraelevato di due gradini, ha pavimentazione in pietra; infine la sacrestia conserva una più antica pavimentazione in cotto.
Struttura
Le strutture portanti verticali dell’edificio sono in muratura mista, intonacata all’interno e lasciata a vista all’esterno. Si nota la differenza fra i muri perimetrali della vecchia chiesa e quelli della ricostruzione settecentesca. Le coperture voltate sono in laterizio. La struttura del campanile a vela è in muratura di mattoni.
Coperture
La cupola centrale è coperta da un tetto a padiglione a otto spicchi, i bracci della croce da tetto a capanna verso la facciata o a padiglione i rimanenti tre. Il manto di copertura è in coppi di laterizio quello del tamburo ottagonale e della sacrestia, mentre in lose di pietra locale i rimanenti.
Facciata principale
La facciata risulta divisa in due ordini scanditi da quattro lesene per ordine in laterizio a vista, termina con coronamento orizzontale. Il portale, molto semplice, è sormontato da una nicchia racchiusa da una semplice cornice e da un frontone curvilineo sempre in cotto. Nella parte superiore si apre una finestra rettangolare, anch’essa sovrastata da frontone curvilineo interrotto.
Presbiterio
Il presbiterio, su pianta rettangolare, è rialzato di due gradini rispetto all’aula; presenta copertura voltata a botte con lunette.
Altare principale
L’altare principale, realizzato in muratura, risulta distaccato di circa mezzo metro dalla parete di fondo; si eleva fin quasi alla sommità della volta, riccamente decorato in stucchi e marmorino. La sua realizzazione risale al 1723 ed è dedicato alla Purificazione della Vergine, che era il titolo della antica parrocchia di S. Maria di Bovignano.
Altari secondari
L’altare di sinistra è dedicato a San Bernardino, fatto costruire dal barone Olivero di Roccabigliera (la pala d’altare porta al piede lo stemma degli Olivero). A destra entrando è collocato l’altare della Vergine Addolorata e S. Grato (protettore contro la grandine), costruito con le offerte di privati. Sono realizzati in muratura intonacata e stucco, il secondo è decorato a marmorino.
Volte
I brevi bracci della croce sono coperti con volta a botte con una lunetta per lato il braccio del presbiterio, mentre la parte centrale è coperta con una cupola semisferica terminante con un lanternino ottagonale. Il soffitto della sacrestia è a padiglione.
Torre campanaria
Il campanile, a base triangolare, si erge dal muro di mezzogiorno; ha struttura in muratura di mattoni lasciati faccia a vista. Presenta una sola apertura ad arco per lato, con un pronunciato sviluppo verticale sopra la quale si colloca un frontone triangolare. Ha copertura in lose.
Preesistenze
Son ben identificabili i muri perimetrali della chiesa preesistente sul lato sud (dove è presente un affresco della metà del quattrocento), sul lato nord e sul lato ovest, ove è ancora visibile l’arco in conci di pietra dell’antico ingresso.
Adeguamento liturgico
altare - aggiunta arredo (1970-1980)
L'adeguamento liturgico è consistito nel collocamento di un altare in legno, con singola gamba scolpita, e nel rifacimento della pavimentazione nell'area presbiteriale, senza altre modifiche all'esistente.